Giulio Vesprini – Pareidolia

Informazioni Evento

Luogo
STREET LEVELS GALLERY
via Palazzuolo 74ar, Firenze, Italia
Date
Dal al
Vernissage
07/04/2018

ore 18

Artisti
Giulio Vesprini
Curatori
Matteo Bidini, Gianluca Milli
Generi
personale, urban art
Loading…

La “Pareidolia” è la tendenza istintiva e automatica a trovare strutture ordinate e forme familiari in immagini disordinate. Illusione che tende a ricondurre a forme note, oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale.

Comunicato stampa

La “Pareidolia” è la tendenza istintiva e automatica a trovare strutture ordinate e forme familiari in immagini disordinate. Illusione che tende a ricondurre a forme note, oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale.

Giulio Vesprini è di Civitanova Marche dove è nato nel 1980.
Si è diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Macerata e laureato alla Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno. Dal 2005 si occupa di arte urbana partecipando a numerosi progetti in Italia e all’estero. Parallelamente all’attività di urban artist, il suo lavoro si concentra principalmente nell’ambito della progettazione grafica e della comunicazione visiva per aziende, eventi culturali e istituzioni pubbliche. Esponente della scena grafica e urbana italiana vanta numerose pubblicazioni come il Basic Logos Book, Web Index Design, Fresh Public, Design&Design, Illustratore Italiano e diverse esposizioni come il DEJ “Digital is Human” al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano,“Banlieue” presso Institut Francais sempre a Milano, “Le MUR” a Saint-Étienne e il CHEAP Festival a Bologna. Cura dal 2009 “Vedo a Colori” un progetto di riqualificazione urbana che sta trasformando il porto di Civitanova Marche attraverso la disciplina della Street Art. Nel 2013 fonda lo studio indipendente Asinus in Cathedra e nello stesso anno inizia la sua ricerca sul concetto di Archigrafia che trasforma in un work-shop e azioni itineranti interrogandosi sulla relazione tra grafica e architettura, tra comunicazione e spazio. Dal 2007 espone constantemente i suoi lavori in gallerie nazionali ed estere e negli anni realizza importanti progetti creativi per clienti come Ikea Italia, Bruno Barbieri, la Pinacoteca Civica di Ancona, Il Sole 24 Ore e molti altri. Vive e lavora a Civitanova Marche.

PAREIDOLIA
Di Alessandra Ioalè

A distanza di tempo, tornare a scrivere di Giulio Vesprini, del quale da anni ormai ne seguo le gesta su muro e le prodezze su carta, significa qualcosa di più della conferma di un rapporto di reciproca stima lavorativa. Significa avere l’opportunità di studiare la crescita del suo lavoro, vederne negli anni lo sviluppo sempre più complesso in una parabola ascendente, e poterlo mettere nero su bianco, ancora una volta, ponendo l’accento sulla sua pratica trasversale e multidisciplinare, che coinvolge non solo l’inchiostro o le vernici e gli acrilici, ma anche diverse tecniche a stampa, dalla xilografia alla calcografia e la letterpress. Giulio Vesprini è uno dei pochi urban artist, che stringe con la carta un rapporto profondamente intellettuale, conoscitivo e fisico legandolo oggi indissolubilmente con il lavoro su muro. Ne sperimenta le diverse dimensioni, le differenti grane su cui restituisce l’impronta dei materiali più disparati. Foglie, rami, pezzi di sassi, superfici di legno grezze o intagliate, di ferro incise, matrici tipografiche, tutto si coniuga sulla superficie cartacea grazie all’impressione con torchi antichi. Come scrissi, da questa sperimentazione “scaturiscono combinazioni texturali”, che diventano “affascinanti tasselli di un intarsio irregolare, ma dalla rigida volontà di contenere qualcosa che per natura è incontenibile,” a cui sfuggono però incursioni texturali più libere “che, come schegge impazzite, danno uno schiaffo a quel rigore compositivo” per riportare in equilibrio due parti in gioco. L’equilibrio “tra uomo e natura, tra casualità del gesto umano e rigorosità delle strutture naturali, tra l’imprevedibilità della natura contro ciò che l’uomo ha costruito” con rigore. Un equilibrio, che oggi si è fatto più complesso con l’entrata in gioco di un altro elemento, quello architettonico, ma che ancora l’artista riesce a ristabilire con quel “caos controllato” nella forma superiore e omnicomprensiva del Cerchio. Mi sorprende vedere che, ciò che scorsi in nuce prima, abbia adesso preso forza, concretezza e definizione nella parola Archigrafia, che non è solo una parola. È la parola che si fa concetto e il concetto che si trasforma in metodo. Un metodo, con cui Vesprini prima ristabilisce su carta l’equilibrio tra uomo e natura e successivamente costruisce su muro un nuovo equilibrio, quello tra uomo e architettura urbana rispondendo alla necessità di far tornare quest’ultima a comunicare con l’ambiente e il cittadino. L’approccio dell’artista con il muro cambia. L’intervento della carta diventa complementare a quello su muro. Nella pratica di Vesprini, infatti, se all’inizio il rapporto tra le due discipline era parallelo, oggi è di richiamo trasversale nel momento in cui alla pittura muraria si è aggiunto l’intervento pubblico del poster, con cui l’artista porta in strada le sue grafiche. Ed ecco che Vesprini torna a far “parlare” i luoghi con le persone che li vivono, restituendo all’arte nello spazio pubblico un valore sociale, oltre che estetico. Ciò, ha trovato compimento nella serie Shared Space, intervento di
poster art realizzato in Viale Masini a Bologna lo scorso anno, da cui scaturisce la serie inedita di lavori su carta in A4 presentata in questa mostra.

Se l’Archigrafia è il metodo, che sottende alla creazione dell’opera, allora ciò che sottende alla comprensione della stessa sarà il processo di interpretazione automatica della Pareidolia, che innesca il coinvolgimento attivo del pubblico fruitore. Quando guardo le opere di Vesprini è come trovarsi di fronte a un rebus formale, in cui sono suggerite solo alcune coordinate, il resto spetta poi a noi risolverlo. Sono opere grafiche, che si impongono alla nostra attenzione, interrogano il nostro istinto per risolvere il nostro rebus personale in cui riconoscervi l’illusione di forme a noi familiari. Come quando ci ritroviamo incantati a fissare le mattonelle in graniglia, specialmente quelle nere con le loro caotiche venature e irregolari trame formali. È quasi impossibile staccarvi lo sguardo per paura di perdere quella familiarità illusoria in procinto da essere risucchiata in quel caos. La Pareidolia in Vesprini si arricchisce di più livelli interpretativi, sovrapposti o sfalsati. Nonostante l’uso di tecniche per la riproduzione seriale, ogni opera è monotipica e aperta a successivi ripensamenti e rimaneggiamenti dell’artista. Così, come le città possono cambiare la propria forma nel tempo, anche le opere di Vesprini hanno la possibilità di cambiare ogni volta la propria configurazione primaria. L’artista, infatti, lavora per strati intervenendo in tempi e modi diversi sullo stesso monotipo, regalandoci così una lettura dell’opera straordinaria e meravigliosamente accessibile perché ispirata dall’esperienza pregressa del fruitore e quindi sempre diversa e personale.

Cosa è “Street Levels Gallery”?
Street Levels Gallery è una galleria internazionale di arte urbana, primo luogo in Toscana nel suo genere. Uno spazio che in parte è galleria espositiva e in parte hub creativo. Nasce nel 2016 dall’ incontro tra giovani artisti e la Progeas Family, realtà organizzativa fiorentina di produttori culturali. L’obiettivo della galleria è quello di creare uno spazio articolato che si incarica di indagare e fare informazione sui vari livelli di interazione dell’arte tra strada, pubblico e spazio espositivo, oltre a essere un punto d'incontro e di ritrovo per tutti i giovani creativi fiorentini. Street Levels Gallery non si limita ad uno spazio espositivo, ma interagisce con il tessuto urbano in uno scambio reciproco dinamico tra galleria e strada. In collaborazione con Progeas Family, promuove l’arte urbana attraverso progetti, workshop e laboratori sul territorio nazionale.