Giulio Festa – Made in Japan

Informazioni Evento

Luogo
ARTERRIMA CONTEMPORARY HOUSE GALLERY
Corso Trieste 167, Caserta, Italia
Date
Dal al
Vernissage
16/03/2013

ore 18,30

Artisti
Giulio Festa
Curatori
Maria Beatrice Crisci
Generi
fotografia, personale
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Mostra personale “Made in Japan” dell’artista Giulio Festa a cura di Maria Beatrice Crisci. In esposizione trentatré elaborazioni fotografiche sul Giappone.

Comunicato stampa

Si inaugurerà sabato 16 marzo alle ore 18,30, presso Arterrima contemporary house gallery Corso Trieste 167 a Caserta, la mostra personale “Made in Japan” dell’artista Giulio Festa a cura di Maria Beatrice Crisci. In esposizione trentatré elaborazioni fotografiche sul Giappone. La mostra sarà visitabile fino al 20 aprile prossimo.
In occasione del vernissage sarà presentato il catalogo con testi di Maria Beatrice Crisci e Lidia Luberto. Nel testo la curatrice così scrive: “Ci voleva un viaggiatore, o meglio un fotografo di viaggio, come Giulio Festa per dare un ulteriore senso al Made in Japan. Nelle sue immagini tecnologia e tradizione si rincorrono nella terra degli estremi. Nel paesaggio come nei volti si leggono stratificazioni e contaminazioni di una cultura ricca di dualismi, di contraddizioni, di esasperazioni. L’Estremo Oriente è talmente estremo da toccare l’Occidente, non solo geograficamente. Giulio Festa sa cogliere proprio i tratti estremi della geniale scalata nipponica ai vertici del business internazionale, ma li cala in quella realtà altrettanto estrema che profuma di un Oriente carico di una sua religiosità e di una sua storia. In tutte le immagini di Giulio Festa trionfa il colore, che sembra avvolgere con le sue volute ogni figura, ogni particolare, ogni dettaglio del paesaggio. “Made in Japan” è una tempesta di colori. E il suo simbolo è Mempo, la maschera indossata dai samurai. Qui cade il velo sul Giappone delle rimembranze. Qui prevale un rosso antico”. Quindi, la Luberto: “Il lavoro di Festa nasce come un gioco interiore, quasi fanciullesco, che porta l’autore ad intervenire su ciò che ha fotografato inserendo colori improbabili, segni introvabili nella realtà, squarci imprevedibili. Un’incursione fantastica che non stravolge, però, lo stile del fotografo di viaggio, abituato ad appuntare, come su una Moleskine, impressioni, sensazioni, emozioni, che, poi, recupera e comunica, inalterate.

Ufficio Stampa “Arterrimacontemporaryhousegallery”