Giulio Alvigini – Volevo fare una mostra

Informazioni Evento

Luogo
EX AMATO
Via privata Pordoi 10, Milano, Italia
Date
Dal al

Volevo fare una mostra è visitabile giovedì e venerdì dalle ore 15 alle ore 19.30 e sabato dalle ore 14 alle ore 17 prenotando il proprio appuntamento al seguente link: https://mailchi.mp/6bd4a474bf13/spazio-amato-rsvp

Vernissage
16/02/2022

ore 17

Artisti
Giulio Alvigini
Generi
arte contemporanea, personale
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Volevo fare una mostra, esposizione senza troppe pretese di Giulio Alvigini.

Comunicato stampa

Da mercoledì 16 febbraio a sabato 5 marzo, SPAZIO AMATO ospita Volevo fare una mostra, esposizione senza troppe pretese di Giulio Alvigini.
Il nome è già una dichiarazione d’intenti: in occasione della prima personale milanese Alvigini ha deciso di non sollevare alcun argomento, se non quello delle proprie necessità. Volevo fare una mostra è infatti un progetto del tutto funzionale, una tappa necessaria al processo di affermazione di un giovane artista in cerca di riconoscimento. Con incriticabile chiarezza, la mostra manifesta al pubblico i propri fini, rifuggendo qualsiasi ambizioso tentativo di significare altro da sé.
L’opera di Giulio Alvigini indaga le dinamiche che normano l’accesso a un sistema dell’arte inteso come circolo esclusivo, prestando particolare attenzione agli strumenti della comunicazione contemporanea. Creatore della pagina Instagram Make Italian Art Great Again (2018-in corso), Alvigini ironizza attraverso l’estetica del meme sulle dinamiche sociali del mondo dell’arte e sul costante senso di fallimento del giovane artista italiano semplice.
Volevo fare una mostra nasce dalle contraddizioni del divario tra la fama guadagnata dall’artista sui social network e le sue difficoltà nel trovare spazi di espressione in concrete occasioni espositive. Costantemente in vetrina sul feed, le immagini di Alvigini sono ora presentate in mostra sotto forma di oggetti. La trasformazione dei meme in opere collocate fisicamente nell’ambiente evidenzia i limiti della traduzione di contenuti dallo spazio online a quello offline.

Aprendo la porta del bunker antiatomico da poco trasformato in spazio indipendente per l’arte contemporanea, una targa metallica allerta: VIETATO L’INGRESSO AI NON ADDETTI AI LAVORI. A seguire, il tessuto stampato e appeso dall’artista nella prima sala avanza ulteriori premesse: I DON’T NEED SEX THE ART WORLD FUCKS ME EVERY DAY (2021).
FUCK ITALIAN ART SEND NUDES (2020) dialoga con la più recente opera in mostra, NASCI CRITICANDO IL SISTEMA DELL’ARTE, MUORI FACENDONE PARTE (2022). I due meme sono stati stampati rispettivamente su una tenda da bagno e un asciugamano, trasformando la stanza principale di Spazio Amato in una toilette. Entrate in dialogo per la prima volta le opere ironizzano sull’inevitabile passaggio fisiologico da una disillusa critica anti istituzionale all’arrendevole e costante tentazione di “lavarsene le mani”.
PORTRAIT OF THE ART WORLD AS A CLUB (2021) mostra l’artista in elegante smoking mentre festeggia l’anno nuovo all’Overlook Hotel. La fotografia in bianco e nero cita gli ultimi minuti della nota pellicola Shining. L’artista si ritrae nei panni di un Jack Torrance circondato dai suoi personalissimi fantasmi, i volti noti del Sistema. Sorride, nonostante giunti al termine della mostra “all work and no play makes Jack a dull boy” appaia il commento perfetto al suo continuo incespicare.
Volevo fare una mostra è visitabile giovedì e venerdì dalle ore 15 alle ore 19.30 e sabato dalle ore 14 alle ore 17 prenotando il proprio appuntamento al seguente link: https://mailchi.mp/6bd4a474bf13/spazio-amato-rsvp