Giovanni Manfredini – XXX
Anche in questa seconda esposizione presso la Galleria Nove di Berlino nessuno rimarrà insensibile davanti alle opere del noto artista italiano
Comunicato stampa
Anche in questa seconda esposizione presso la Galleria Nove di Berlino dal 21 settembre al 10 novembre 2012 nessuno rimarrà insensibile davanti alle opere del noto artista italiano:
Estasi 08
„ … Il lavoro di Giovanni Manfredini fa parte di un tipo d´arte che non può essere consumata subito. La superficialità non è compatibile con le sue creazioni: si parla della lotta dell´artista con se stesso, della trasposizione figurativa di pulsioni ed emozioni che vengono dal profondo di ognuno di noi, che premono verso l´esterno e che, nel caso di Giovanni Manfredini, trovano espressione nel gesto immaginifico. … Anche se le sue creazioni hanno l´aspetto di una pittura normale non lo sono in relazione a come vengono prodotte. Su una base che fa da sfondo, egli applica una pasta vinilica molto reattiva, mescolata a polvere di conchiglie bianche e lavora questi materiali con il suo corpo, lasciando le impronte sul materiale. Successivamente, l´intera superficie viene trattata con il fumo nero ottenuto con il fuoco, creando una densità di nero che produce una trasparenza mai vista nell´arte contemporanea. Nei punti in cui vengono fatte le impronte, il fumo viene eliminato, rendendo il bianco della base più luminoso o appena trasparente sotto i toni del marrone e del grigio del fumo sfumante. Qui il famoso colore “sfumato” non viene creato con il pennello, ma nasce da una reale azione sulla tavola. Con questo metodo di lavoro, Manfredini ha dato il via a una pittura completamente nuova dal punto di vista tecnico e ha imboccato una via sconosciuta, deviando dalla tradizione ma mantenendone l´esperienza. …
„Estasi 08“ 150 x 150 cm, 2009
S
Le tavole di Manfredini sono manifestazioni di una volontà vitale che irrompe in modo combattivo ed estatico nell´esistenza quando le parti del suo corpo, mani, spalle e braccia, gamba e frammenti del torace, infrangono lo scuro strato del quadro e si rivelano in modo luminoso. Mi ricordano la nascita, collegata ai dolori del parto, all´abbandono sofferto del corpo materno al passaggio da uno stato elementare a un´altro. Le parti del corpo si materializzano in modo spettrale dalle tenebre, toccano la superficie, cercano di divincolarsi da essa, falliscono e affondano di nuovo nel buio. Ciò che viene svelato non è pacifico o silenzioso, ma al contrario si contorce di dolore, richiama alla mente immagini di martirio, suggerisce violenza e grida e tuttavia è silenziosa come un sepolcro. …
Nonostante Manfredini mostri la carica di energia e di dolore impliciti nella nascita della vita, i suoi quadri sono di un´insolita bellezza estetica. …”
Helmut Herbst
“Senza titolo“ 200 x 150 cm, 2010
„ Dopo il corpo ci sono solo i morti.
Il corpo è il pieno. Occorre raccontarlo nelle sue piaghe
e il suo calvario quotidiano è la resurrezione nella pittura.
Dipingere il proprio corpo è dipingerne la biologia.
La coscienza del destino in uno stato allucinatorio percorso dalla
ribellione di ciò che è stato creato. Contro il Creatore stesso.“
GM
Giovanni Manfredini, anno 1963, vive e lavora a Milano. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive in prestigiosi gallerie e musei italiane ed europee come anche negli Stati Uniti e in Giappone. Fanno parte di tante collezioni private e pubbliche.