Giovanni Donadon – Prove di volo

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA ARMANDO PIZZINATO
Viale Dante Alighieri 33, Pordenone, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 17.30, la domenica anche al mattino dalle 10 alle 13.

Vernissage
18/05/2013

ore 18

Contatti
Email: museo.arte@comune.pordenone.it
Artisti
Giovanni Donadon
Generi
architettura, personale

Tra i molti edifici sia a destinazione pubblica che privata da lui realizzati a Pordenone dagli anni ’50 possiamo ricordare l’ex Teatro Verdi, la sede dei Magazzini del Lavoratore, l’Ospedale Civile S. Maria degli Angeli, il palazzo Brieda in Viale Marconi e il complesso residenziale Ariston. Notevoli esempi del suo lavoro si trovano anche a Lignano, Bibione, Udine e Mestre.

Comunicato stampa

Si inaugura sabato 18 maggio alle 18.00 a PArCo 2, Spazi Espositivi di via Bertossi, “Prove di volo – architetture per la città moderna (1948-1968)”, una mostra – voluta dall’Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori della Provincia di Pordenone con la partecipazione del Comune di Pordenone, della Provincia di Pordenone e della Fondazione CRUP, con la collaborazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pordenone e con il sostegno dall’Associazione Costruttori ANCE di Pordenone e di diverse aziende private - che rende omaggio all’architetto pordenonese Giovanni Donadon, la cui opera ha segnato un momento significativo dello sviluppo culturale e architettonico della città. Tra i molti edifici sia a destinazione pubblica che privata da lui realizzati a Pordenone dagli anni ’50 possiamo ricordare l’ex Teatro Verdi, la sede dei Magazzini del Lavoratore, l’Ospedale Civile S. Maria degli Angeli, il palazzo Brieda in Viale Marconi e il complesso residenziale Ariston. Notevoli esempi del suo lavoro si trovano anche a Lignano, Bibione, Udine e Mestre. Ripercorrere il suo brillante percorso professionale significa apprezzarne gli aspetti intrinseci come la pulizia delle forme coniugata alla funzionalità, ma anche avviare un dibattito sulla storia dello sviluppo urbano di Pordenone e sul suo possibile futuro. Di particolare interesse sono infatti i progetti mai realizzati, schizzi di una città mai costruita, da cui emerge un’idea di ordine spaziale che lo sviluppo urbano degli anni Sessanta in pieno boom economico purtroppo trascurò. Le sue prime opere, il teatro Verdi (1950) e il palazzo della Telve (1952), mostrano, nell’articolazione dei volumi e nella partizione delle facciate, l’adesione agli insegnamenti veneziani di Samonà e Carlo Scarpa e i riferimenti al razionalismo europeo filtrati dalle esperienze organiche di F. L. Wright. Successivamente la sua ricerca si affina arrivando a una personale interpretazione delle tematiche razionaliste. Con gli edifici realizzati tra gli anni Sessanta e Settanta (Ospedale, Brieda, Ariston) realizza una suprema sintesi tra tecnologia, tecniche costruttive e ricerca formale. Oggi possiamo ricordare Giovanni Donadon, che amò in modo particolare l’architetto finlandese Alvar Aalto, come un valido interprete del Moderno in anni cruciali per Pordenone.