Giovanni Barbisan – Campagna trevigiana

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA CIVICA
Piazzetta Ronfini, 1 31022 , Preganziol, Italia
Date
Dal al

martedì 15.00-19.30
mercoledì 15.00-19.30
giovedì 8.30-13.00 14.00-18.30
venerdì 8.30-13.00

Vernissage
12/04/2013

ore 18

Patrocini

della Regione Veneto, della Provincia di Treviso e del Comune di Treviso

Artisti
Giovanni Barbisan
Generi
arte contemporanea, personale
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Il Comune di Preganziol rende omaggio, con una mostra, al grande incisore e pittore Giovanni Barbisan.

Comunicato stampa

Con il patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Treviso e del Comune di Treviso, il Comune di Preganziol rende omaggio, con una mostra, al grande incisore e pittore Giovanni Barbisan.

Nato a Treviso nel 1914, Giovanni Barbisan fu allievo di Giovanni Giuliani all'Accademia di Venezia. Le prime opere note risalgono al 1933.
Coltivò con pari interesse la pittura ad olio e l'incisione, anche se fu quest'ultima ad procurargli maggiori soddisfazioni e notorietà.
L'esordio artistico avvenne nell'orbita della tradizione veneziana ottocentesca, ma ben presto affinò il gusto su artisti contemporanei quali Morandi e Bartolini, pur conservando uno stile proprio e peculiare.
Si applicò con esiti sempre di straordinaria qualità al paesaggio, alla natura morta, al ritratto.
Partecipò fin da giovanissimo a numerose mostre in Italia e all'estero e fu presente a tutte le edizioni della Biennale di Venezia dal 1936 al 1966 e a cinque edizioni della Quadriennale d'Arte di Roma.
Tra i numerosi riconoscimenti si ricordano i premi alle Biennali veneziane del 1940 e del 1950, i premi conseguiti nel 1953 alla Promotrice alle Belle Arti di Torino e alla Quadriennale di Roma, il Premio Burano nel 1954 e ancora, l'anno successivo, il Premio Marzotto e il 1° premio nazionale "A. Soffici” per la grafica nel 1966.
Numerose le esposizioni antologiche tra le quali si ricordano la grande mostra dei dipinti a Casa Da Noal in Treviso nel 1973, la rassegna delle acqueforti a Ca' Pesaro nel 1974 e nel 1976 a Palazzo Braschi in Roma e le due mostre a Villa Contarina di Piazzola sul Brenta nel 1978 e nel 1982.
Sue opere sono conservate nella Galleria d'Arte Moderna di Roma e nei musei di Venezia, Torino, Verona, Treviso, nonché d'Europa e d'America.
Morì all'improvviso ad Orbetello il 17 giugno 1988.

La mostra, che anticipa di un anno il centenario della nascita dell’Artista, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Preganziol, per la nuova Galleria Civica presente nel complesso della Biblioteca Comunale, ha per titolo “Campagna trevigiana” e comprende una trentina di lavori, tra incisioni e dipinti che abbracciano un arco temporale di quasi 60 anni.
Dai primi dipinti del 1931 alle ultime incisioni del 1988 tutte le opere sono rappresentazioni della campagna intorno alla quale è sempre ruotata l’ispirazione di Barbisan.
Sono i luoghi che l’artista frequenta più comunemente: la periferia di Treviso, la campagna, i filari dei vigneti, gli orti; ma molto spesso sono anche gli scorci del suo giardino ad essere l’ispirazione
delle tele e delle incisioni. Il paesaggio è l’incontrastato protagonista di una incontaminata natura che Barbisan dipinge o incide con raffinata sapienza e incredibile sicurezza.
Collaborano alla cura scientifica dell’esposizione due figure d’eccezione nel panorama critico, Stefano Cecchetto e Eugenio Manzato, i quali, nei testi del catalogo, tracciano le linee dell’opera del grande Maestro veneto dedicandosi il primo all’opera incisoria e il secondo a quella pittorica.
“Riscoprire Barbisan, che ho personalmente conosciuto molto bene, è stato per me motivo di grande arricchimento e, grazie a questa mostra, sono felice di poter presentare a Preganziol l’opera di un grande Maestro Veneto conosciuto internazionalmente. Sarà esposto per l’occasione anche il suo amato torchio che lo ha accompagnato alla stampa delle sue impareggiabili acqueforti” Così spiega, soddisfatto per il lavoro portato a termine, l’Assessore alla Cultura Roberto Zamberlan.
“Sarà esposto alla mostra anche un dipinto inedito” continua l’Assessore, “un bellissimo vaso di fiori, scoperto sul retro di un altro quadro.
Gli artisti usavano qualche volta fare così: per risparmiare una superficie su cui lavorare, dipingevano il retro dei loro quadri. Ma ugualmente scoprire qualcosa che per anni è rimasto celato dietro ad una cornice è motivo di emozione e grande felicità. Una scoperta che certamente sarà un motivo in più per visitare questa mostra. L’Arte ancora una volta, sarà strumento di comunicazione e suggestione. Espressione culturale del linguaggio per le emozioni.”