Ginnosofisti

Informazioni Evento

Luogo
BIBLIOTHE' - CONTEMPORARY ART GALLERY
Via Celsa 4/5, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
05/03/2012

ore 18.30

Generi
presentazione

Il progetto Ginnosofisti. Denudati fino all’essenza, è incentrato sulla figura del ginnosofista, “il sapiente nudo”, come i greci antichi definirono i saggi Rishi. È frutto della sinergia dei curatori e di artisti.

Comunicato stampa

Lunedì 5 marzo 2012 alle 18:30 nella sede romana di Bibliothé Bhaktivedanta, in via Celsa 4/5, sarà presentato dai curatori e dagli artisti coinvolti, il progetto Ginnosofisti - Denudati fino all’essenza. Un ciclo di mostre e di incontri che Martedì 6 marzo 2012 prenderà il via con la tripla personale Sapientia "contaminatio" (Enzo Barchi, Gianfranco De Micheli, Ramanuja) a cura di Francesco Gallo.
Gli appuntamenti che, nel corso del 2012 (marzo/luglio e settembre/dicembre) e di parte del 2013, avranno luogo nella spazio espositivo di Bibliothè sfoceranno in un convegno sul tema ed in una mostra collettiva presso l’IISF - Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e, contestualmente, in alcune sedi espositive istituzionali della Capitale.

Il progetto Ginnosofisti. Denudati fino all’essenza, è incentrato sulla figura del ginnosofista, “il sapiente nudo”, come i greci antichi definirono i saggi Rishi. È frutto della sinergia dei curatori (Lori Adragna, Maria Arcidiacono, Manuela De Leonardis, Francesco Gallo, Guglielmo Gigliotti, Iacopo Nuti) e di artisti - Enzo Barchi, Claudio Bianchi, Trina Boyer, Filippo Carli, Giancarlino Benedetti Corcos, Bruno Ceccobelli, Gianfranco De Micheli, Baldo Diodato, Andrea Fogli, Uttam Karmaker, Emilio Leofreddi, Massimo Livadiotti, Ria Lussi, Swami Madhurya, Ban Maharaja, Patrizia Molinari, Simona Morgantini, Chiara Mu, Gianluca Murasecchi, Luca Padroni, Anna Paparatti, Paola Parlato, Alberto Parres, Paola Princivalli, Salvatore Pupillo, Ramanuja (Gino Sansone), Jack Sal, Silvia Serenari, Fra Sidival, Naoya Takahara, Tarshito.

Per ritrovare una spiritualità originaria, il ginnosofista, “il saggio vestito dal vento”, squarcia il velo delle apparenze, si libera dal superfluo e trascende le influenze del mondo materiale - come la totale identificazione con il corpo, la nazionalità e il credo. Allo stesso modo l’artista contemporaneo chiede di ritornare alla propria essenza. Rivendica la libertà di muoversi in un’ottica integralmente artistica come soggetto e non più come oggetto di mercato; spogliandosi dai condizionamenti delle fabbriche d'immagine e degli interessi economici, auspica di riappropriarsi della peculiare “creatività teurgica” orientandola alla conoscenza di Sé travalicando ogni confine geografico, religioso, culturale.

Lunedì 5 Marzo ore 18.30
Presentazione del ciclo espositivo (conferenza stampa)
cocktail ayurvedico

Martedi 6 Marzo ore 18.30
Primo appuntamento
Sapientia: "contaminatio" a cura di Francesco Gallo (Mazzeo)
Enzo Barchi, Gianfranco De Micheli, Gino Sansone (Ramanuja)
aperitivo ayurvedico

In programma

28 marzo 2012
Salvatore Pupillo, Jack Sal
a cura di Francesco Gallo

21 Aprile 2012
Claudio Bianchi, Bruno Ceccobelli Gianluca Murasecchi
a cura di Guglielmo Gigliotti

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Sintesi storica GIMNOSOFISTI: denudati fino all'essenza

L'incontro di Alessandro Magno con i saggi che la Grecia definì gimnosofisti (Gumnosophistès significa sophistès « saggio » gumnos « nudo ») fu uno dei più felici nella storia antica. Tale incontro confermava ciò che di meraviglioso i viaggiatori che giungevano da oriente andavano dicendo sui brahmini indiani, alcuni dei quali vivevano in mezzo alla natura, in assoluta povertà, spogliati di tutto. La loro nudità non dipendeva né da fattori climatici né tantomeno da fattori socioculturali, ma rifletteva piuttosto una mirabile evoluzione coscienziale, che li aveva portati a spogliarsi del superfluo e a condurre uno stile di vita essenziale, all'insegna della purezza e dell'immenso amore di Dio verso tutte le creature.
Negli ambienti filosofici della Grecia, quei saggi nudi divennero per tutti i gimnosofisti e rappresentarono un modello di vita soprattutto per gli stoici. Anche nei primi secoli dell'era cristiana il mito dei gimnosofisti continuò a propagarsi, rappresentando un ideale punto di riferimento per alcuni padri della Chiesa. Dal testo Il modo di vivere dei Brahmani, che sant'Ambrogio vescovo di Milano tradusse o fece tradurre dal greco, leggiamo: «Ho il cielo come tetto, tutta la terra come letto. I fiumi mi versano da bere, la foresta mi fornisce il cibo. Non mi nutro delle viscere degli animali […] ma la natura provvidente mi porge tutti i suoi frutti come una madre offre il suo latte».
Jada Bharata, Ajagara, i nove Yogendra e Sukadeva sono alcuni dei gimnosofisti che la storia dell'India celebrò come i saggi 'vestiti dal vento' (vata rasanah). Jada Bharata, lett. 'Bharata il babbeo', agli occhi del mondo sembrava uno sciocco ma poi si rivelò in tutta la sua altezza spirituale divenendo uno degli eponimi più famosi dell'antichità; il brahmana Ajagara invece si distinse per aver raggiunto le vette della sapienza accettando un'ape e un pitone come guide spirituali; i nove Yogendra illuminarono re Nimi; Sukadeva, forse l'archetipo del gimnosofista, fu indicato dai sapienti quale maestro perfetto nell'opera considerata il frutto maturo dell'albero dei Veda, lo Srimad Bhagavatam.
La mostra Gimnosofisti. Denudati fino all'essenza, desidera esprimere un'arte che, sul modello di quei grandi sapienti nudi, metta a nudo il pleonastico della vita fino a coglierne l'essenza. (Iacopo Nuti)