Gianni Bandinelli -…di natura astratta

Informazioni Evento

Luogo
SIMULTANEA SPAZI D'ARTE
Via San Zanobi, 45 r, Firenze, Italia
Date
Dal al

lun- ven ore 16.00 - 19.00. Sabato su appuntamento

Vernissage
28/03/2013

ore 18

Artisti
Gianni Bandinelli
Generi
arte contemporanea, personale
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Prosegue l’attività espositiva dello spazio curatoriale Simultanea Spazi d’Arte, diretto da Daniela Pronestì e Roberta Fiorini, entrambe storici e critici dell’arte, con la mostra personale dell’artista fiorentino Gianni Bandinelli.

Comunicato stampa

Prosegue l’attività espositiva dello spazio curatoriale Simultanea Spazi d’Arte, diretto da Daniela Pronestì e Roberta Fiorini, entrambe storici e critici dell’arte, con la mostra personale dell’artista fiorentino Gianni Bandinelli. Sensibile all'arte fin dall'infanzia ha coltivato la sua formazione frequentando diversi corsi di pittura, in particolare della scuola Steineriana e della scuola francese Martenot, parallelamente allo studio del Maestro Marcello Guasti per le tecniche scultoree. Espone da diversi anni con mostre personali e rassegne in Italia e in Francia. Da anni ha creato il Bosco d'Arte, sulle colline chiantigiane dove vive, accogliendo e collocando nella natura sculture e installazioni di diversi artisti.

La mostra sarà presentata dal critico d’arte Nicola Nuti, che di lui scrive: “Astrazione, ormai, in arte è solo una parola che definisce un evento visivo che ha poco a che fare con descrizione convenzionale della realtá naturalistica. Meglio sarebbe avvicinarsi al concetto di informale, cioè di aderenza interiore alla forma, per toccare il senso profondo di un’espressione che coinvolge la sostanza memoriale, evocativa ed emotiva dell’immagine. Un’opera non figurativa non ha bisogno di una traduzione che ne trasporti il significato sul piano delle cose note, evidenti e scontate; ha bisogno, piuttosto, di essere accolta e ascoltata per quel tanto che risuona nel nostro vissuto personale. Lo sa bene Gianni Bandinelli, una sorta di“vagabondo delle stelle’’ che da anni ha intrapreso un viaggio verso gli orizzonti del proprio Io. Il quadro è, per lui, una finestra su mondi ignoti, o su paesaggi familiari attraversati da ricordi veloci come meteore, troppo veloci perché mostrino una fisionomia precisa. Perché, ecco, sembra che Bandinelli tenti sempre di ricostruire le linee, i contorni riconoscibili di un mondo in transito…”.