Gessica La Pira – Poesia e salvezza

Informazioni Evento

Luogo
BASILICA - SANTISSIMA ANNUNZIATA
Piazza Della Santissima Annunziata , Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
23/04/2025

ore 18,30

Artisti
Gessica La Pira
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale.

Comunicato stampa

Gessica La Pira: quando la pittura si fonde con la scenografia
Il lavoro dell’artista è un viaggio fantastico e sensoriale senza una fine, ricco di messaggi chiari e stratificati: la sua poetica è mossa da un turbine continuo di eventi, che scuotono il suo pensiero; l’artista non può far altro che esprimersi attraverso la ricerca della dimensione del bello infinito e tangibile, verso un proprio bilanciamento interiore.
Gessica, nel realizzare il piano bidimensionale, ricerca continuamente effetti di luce attraverso l’uso di materiali multiformi e pennellate rapide di colore e il concorrente utilizzo di un miscuglio di gessi, cementi bianchi, marmi di Carrara e terre colorate.
Luce e bianco sono la vena ispiratrice ed il fulcro dell’occhio; lo spettatore è portato a distogliere lo sguardo dal bagliore per immergersi nel pensiero della pittrice.
Il collage da sempre affascina lo spettatore, rompe gli schemi della forma e delle linee, e permette a più tecniche artistiche di unirsi in una danza musicale: la musicalità trova largo spazio sulle tele di Gessica, fra le cui pieghe dei tessuti è potente il velo di durezza dato dalla pennellata, che acquista spessore attraverso l’utilizzo di oggetti di vita quotidiana. Questa tecnica, tipica dell’arte povera, è interiorizzata dalla pittrice, sottolineando così il dualismo natura/cultura, e viene sviluppata con l’utilizzo di materiali naturali, seppur tecnologicamente obsoleti (carta, legno, tessuto), anche se dotati di una lunga tradizione artistica (il marmo). La manualità è elemento centrale del processo creativo di Gessica La Pira, come lo è stata per tutti i grandi maestri.
L’artista poliedrica si affaccia con vivacità nel panorama artistico attuale, contrapponendosi al senso di calma che per anni ha animato il pensiero di pittori eccessivamente estetisti, tendenti ad esprimere, nelle proprie opere, una certa stanchezza nei confronti della modernità. Gessica, invece, affronta la modernità, esprimendo una personale necessità di rimanere legata alla realtà, come traspare in alcuni lavori, nei quali gli stralci di giornale e le strisce di carta prendono il sopravvento, fino a dare al quadro un aspetto di tridimensione scultorea: l’artista in tal modo riesce a dialogare energicamente con lo spettatore, cercando di definire i dettagli dell’opera messi in evidenza dagli spessori dei materiali nell’inquadramento della realtà.
E’ illuminante un breve estratto della critica d'arte internazionale Marta Lock: "l'artista toscana di origini siciliane Gessica La Pira assorbe le esperienze pittoriche del Neo Dada e del Nouveau Réalisme unendole e mescolandole alla sua tendenza lirica espressa con tele monocromatiche bianche che la fanno tendere verso un Minimalismo particolarmente morbido, suggestivo in virtù del silenzio che generano e che in virtù della sovrapposizione di materiali, dalle stoffe alle carte da parati le cui immagini si assemblano ai colori della natura, ai materiali della natura come le foglie, i rami… i ritagli di giornale vengono abilmente piegati e modellati per trasformarsi in altro; mette in evidenza il centro della composizione, esattamente come fosse un proscenio al cui centro si apre l’essenza dell’opera, come in Quadro nel quadro…”
La sua esperienza come scenografa teatrale, ma soprattutto come appassionata di moda, induce alla sperimentazione della stoffa come elemento narrativo nelle opere: la materia, unita al pennello pittorico, serve ad esprimere tutte la delicatezza poetica del mondo femminile in equilibrio con la natura ed il paesaggio. L’artista si muove nella nostalgia dell’universo femminile, i suoi intrecci e drappeggi sembrano rappresentare le fanciulle danzanti delle Tre Grazie del Botticelli, con i suoi delicati e trasparenti dettagli: rappresentano la componente pura di una donna soave, desiderosa di amare e di trasmettere i valori della vita, del valore della persona come essere umano in una civiltà in decadenza. Dunque, la stoffa è base ruvida su cui lasciar interagire il colore che mostra così il suo lato più concreto, il colore segnato dalle pennellate di bianco racconta la sua storia; il risultato è una lirica armonica, la delicatezza del poter ascoltare ed osservare un’immagine che rappresenta il ricordo.
I nuovi lavori si pongono una rottura con il mondo ideale, dove si immagina la perfezione, dell’estetismo puro, per mettersi in cammino verso una realtà autentica che mette al centro del suo messaggio l’uomo e la sua identità: salvezza è la parola chiave della mostra, su di essa si centra parte del lavoro di La Pira. Il suo mondo reale si affaccia con speranza dalle pitture e dai collage, e in esso l’uomo ricerca la sua natura e con questa la sua cultura, il dialogo con gli altri, si rimette in gioco in una partita dove tutto pareva perduto e inghiottito in una corsa verso il progresso o, meglio, verso il potere.
Gessica recupera quello che era il pensiero degli artisti visivi; appare illuminante una citazione di Apollinaire fondatore della Poesia Visiva, che può esser dedicata alle persone detentive, esseri umani frequentemente messi in disparte dalla società a causa di pregiudizi: “piovono voci di donna come se fossero morte anche nel ricordo. / Siete anche voi che piovete meravigliosi incontri della mia vita o gocciolette. / E quelle nuvole impennate cominciano a nitrire tutto un universo di città auricolari. / Ascolta se piove mentre il rimpianto e lo sdegno piangono una musica antica. / Ascolta cadere i legami che ti trattengono in alto e in basso” (G. Apollinaire, Il pleut in Poesie, trad. Di M. Pasi, Guanda, Milano, 1960).
I colori pastello utilizzati dalla pittrice ricordano la delicatezza dei grandi maestri dell’antichità da Beato Angelico al grande Leonardo, le opere hanno una luce interiore particolare di cui potersi nutrire, cercando di andare oltre l’apparenza; la sovrapposizione di piani è il chiaro esempio del mondo stratificato che anima l’io dell’artista, nella sua continua ricerca di armonia e pace.
Questa alternanza di percezione concettuale contraddistingue gli artisti come Gessica La Pira, i quali, da un lato hanno bisogno di non perdere il contatto con la contemporaneità, ma dall’altro la oltrepassano scegliendo di credere che attraverso la bellezza, la poesia e l’equilibrio sia possibile generare una società migliore: il dialogo ininterrotto, fra natura e uomo, come salvezza del mondo.