Genova ch’è tutto dire
La Genova della Litania che viene proposta nella mostra (e nel volume, dal quale sono tratte le immagini esposte, dal titolo “Genova ch’é tutto dire – Immagini per Litania di Giorgio Caproni”- il canneto editore) è illustrata da fotografie scattate ai nostri giorni nell’auspicio di far sprizzare, dall’urto cronologico, le scintille di una imprevedibile lettura e interpretazione della città.
Comunicato stampa
NELL'AMBITO DI "PAROLE SPALANCATE" - 18´ FESTIVAL DELLA POESIA DI GENOVA
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA e PRESENTAZIONE DEL LIBRO "GENOVA CH'È TUTTO DIRE - Immagini per Litania di Giorgio Caproni" di Patrizia Traverso e Luigi Surdich
(il canneto editore)
VENERDI' 8 GIUGNO 2012 ALLE ORE 18
PALAZZO DUCALE DI GENOVA, SALA PORTICATO
proiezione delle immagini, letture di poesie e conversazione sulla poetica di Caproni del Prof. Luigi Surdich
LA MOSTRA SARA' VISITABILE FINO AL 16 GIUGNO 2012 DALLE 17 ALLE 23 IN CONCOMITANZA ALLE NUMEROSE INIZIATIVE DEL FESTIVAL (www.festivalpoesia.org)
Quest'anno si celebra il centenario della nascita di Giorgio Caproni e la Genova della sua Litania è una Genova di quasi sessanta anni fa.
La Genova della Litania che viene proposta nella mostra (e nel volume, dal quale sono tratte le immagini esposte, dal titolo "Genova ch'é tutto dire - Immagini per Litania di Giorgio Caproni"- il canneto editore) è illustrata da fotografie scattate ai nostri giorni nell’auspicio di far sprizzare, dall’urto cronologico, le scintille di una imprevedibile lettura e interpretazione della città.
Le immagini che accompagnano le parole del Poeta hanno il compito di un commento aggiuntivo, la funzione di un suggerimento interpretativo, la responsabilità di creare in chi segue i versi della poesia una suggestione inaspettata, tentano di potenziarne il significato, di aprire nuovi orizzonti e di generare nuove emozioni.
Volutamente non sempre c’è una rispondenza diretta e immediatamente percepibile fra i versi del testo e la scelta iconografica al fine di sollecitare l'osservatore a costruire con la sua immaginativa associazioni, parallelismi, rispondenze, contrasti. Proprio sul contrasto tra la distanza cronologica del testo caproniano e l’attualità delle fotografie si gioca la scommessa di questo progetto che aiuta a guardare la Genova di Caproni con occhi che non sono gli occhi di Caproni, con uno sguardo che è lo sguardo nostro ma è anche lo sguardo filtrato da quello di un grande poeta.