Galileo Chini – Ceramiche tra Liberty e Déco

Informazioni Evento

Luogo
MIC - MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE
Viale Alfredo Baccarini 19 , Faenza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al venerdì dalle 10 alle 14, sabato e domenica dalle 10 alle18, chiuso i lunedì non festivi, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Vernissage
25/11/2022

su invito

Artisti
Galileo Chini
Curatori
Claudia Casali, Valerio Terraroli
Uffici stampa
ARTEMIDE PR - STEFANIA BERTELLI
Generi
personale, arte moderna

In mostra 200 opere tra ceramiche e disegni preparatori.

Comunicato stampa

A Galileo Chini, artista poliedrico tra i pionieri del Liberty in Italia e affinatore del gusto déco sviluppatosi nel ventennio, il MIC- Museo internazionale delle Ceramiche in Faenza dedica una grande mostra dal 26 novembre 2022 al 14 maggio 2023.

La mostra dal titolo “Galileo Chini. Ceramiche tra Liberty e Déco”, curata da Claudia Casali e Valerio Terraroli, espone circa duecento pezzi tra ceramiche (tra cui inediti) e disegni preparatori a documentare le varie fasi di attività delle due manifatture fondate da Galileo Chini: “L'Arte della Ceramica”, istituita a Firenze nel 1896 e le “Fornaci San Lorenzo” aperte nel 1906 a Borgo San Lorenzo, nel Mugello, vicino a Firenze, di cui Galileo fu il direttore artistico. Le ceramiche della Manifattura conquistarono fama per le loro raffinate decorazioni in principio ispirate a motivi floreali di gusto Liberty e a figure femminili di influenza botticelliana, poi caratterizzate dalla copertura a lustri metallici, da sintesi decorative e da una varia gamma di grès.

Chini è stato un artista poliedrico, aggiornatissimo sui gusti e le tendenze europee dell’epoca. Dipinge nature morte, bellissimi paesaggi della sua Versilia, affresca nel 1909 la cupola del vestibolo del Padiglione Centrale della Biennale di Venezia. Si dedica con passione all’arte della ceramica con una produzione personalissima e intraprende colossali imprese di ceramica applicata all’architettura come nelle terme di Salsomaggiore, di cui nel 2023 ricorre il centenario della fondazione.

La mostra è legata a doppio filo con il MIC e le sue origini. Galileo Chini fu chiamato a decorare i locali deputati alle arti dell’Esposizione Torricelliana di Faenza nel 1908, da cui prese avvio la fondazione del Museo Internazionale delle Ceramiche. Un primo nucleo di opere venne donato da lui stesso alla città di Faenza, per il costituendo museo. Purtroppo queste andarono perse durante la seconda Guerra mondiale, ma molte altre furono donate dalla Manifattura Chini negli anni successivi.

La visita della mostra suggerisce anche un percorso geografico alla scoperta delle decorazioni architettoniche della manifattura Chini a Salsomaggiore, Castrocaro, Borgo San Lorenzo, Montecatini Terme, in un progetto di rete volto a valorizzare il lavoro complesso e articolato di questo straordinario artefice.

Il ricco catalogo, con quasi 300 immagini, che si si avvale dei contributi critici dei curatori e di Stefania Cretella, Ezio Godoli, Edoardo Lo Cicero, Maurizia Tosatti, Ulisse Tramonti documenta non solo le opere esposte, ma approfondisce il contesto legato alle esposizioni internazionali, ai progetti architettonici, alla produzione di vetri e ferri battuti, alle Biennali di Venezia.

La mostra è resa possibile grazie al sostegno di MiC – Direzione generale, educazione, ricerca e istituti culturali, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Comune di Faenza, Unione della Romagna Faentina