Gaddo Belloni Menconi – Hue shift

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO BROLETTO
Piazza della Vittoria, 15, Pavia, PV, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Tutti i giorni ore 14-19

Vernissage
14/11/2025

ore 17

Artisti
Gaddo Belloni Menconi
Curatori
Vera Agosti
Generi
arte contemporanea, personale

L’Urban Center di Pavia nella preziosa sede del Broletto della città ospita la personale di Gaddo Belloni Menconi Hue shift (Variazione di colore), dal 14 al 24 novembre 2025.

Comunicato stampa

L'Urban Center di Pavia nella preziosa sede del Broletto della città ospita la personale di Gaddo Belloni Menconi Hue shift (Variazione di colore), dal 14 al 24 novembre 2025. Il giovanissimo fotografo, che diventerà maggiorenne proprio prima di inaugurare questa esposizione, dopo la mostra presso lo Spazio N3 del Palazzo Lombardia a Milano, cambia totalmente il proprio registro, passando dalla fotografia in bianco e nero, giocata sui contrasti e la pulizia formale, al colore e all'estetica del glitch.
Con il termine glitch si intende un difetto o un guasto tecnico temporaneo, specialmente in dispositivi elettronici, o un comportamento anomalo in un sistema software o un problema di funzionamento. Nella musica elettronica è un sottogenere basato su suoni prodotti da errori di apparecchiature digitali. Glitch è anche il titolo di una serie TV australiana del 2015, in cui sei persone tornano dalla morte in una cittadina immaginaria, senza memoria e cognizione di causa.
L'estetica del glitch e la Glitch Art, quindi, sono l'uso deliberato di errori digitali o analogici (i "glitch") come forma d'arte, che si manifesta attraverso distorsioni, artefatti visivi e sonori. Si celebra l'imperfezione, la casualità e l'irrazionalità come alternativa alla perfezione tecnologica, esplorando come i difetti possano rivelare la struttura sottostante dei media, la trama dei loro codici, e stimolare un nuovo modo di percepire e interagire con questi. Pioniere di questo stile è stato Nam June Paik negli anni '60, che manipolava le immagini televisive con magneti per creare arte visiva basata sull'interferenza.
Il glitch, l'errore estetico, in antitesi a un'estetica clean, come scrive l'artista Ugo Nespolo sulle pagine de Il Sole 24 Ore del 17 agosto scorso, "è capace di far affiorare aspetti poetici o narrativi in grado di produrre crepe nel simulacro."
In mostra una ventina di scatti di elementi naturali, fiori e foglie in particolare, scovati nelle campagne intorno a Mortara, dove abita l'artista, trasformati dagli strumenti di editing, senza mai ricorrere all'AI. Ecco allora tinte artificiali, effetti ottici quasi psichedelici o soggetti che sembrano cristallizzati nel ghiaccio. Distorsioni, allucinazioni, pixel e immagini frastagliate. Il glitch, l'imperfezione, contrasta con la perfezione della natura. Una natura snaturata dalla fantasia ma che diventa ancora più eccentrica ed intrigante.