Future past

Informazioni Evento

Luogo
LIBRERIA CORRAINI 121+
Via Savona 17/5, Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
19/04/2018

ore 18

Generi
architettura, design
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Tre progetti tra futuro e passato, tra artigianato e tecnica, tra vecchi e nuovi metodi di produzione. In occasione del Fuorisalone 2018, la Libreria 121+ ospita i lavori di tre giovani architetti e designer.

Comunicato stampa

Fuorisalone 2018
Dal 19 aprile al 4 maggio 2018 presso la Libreria 121+, via Savona 17

Future past
Tre progetti tra artigianato e tecnica
di Andrea de Chirico, Matteo Di Ciommo e Parasite 2.0

Inaugurazione 19 aprile ore 18.00

Tre progetti tra futuro e passato, tra artigianato e tecnica, tra vecchi e nuovi metodi di produzione. In occasione del Fuorisalone 2018, la Libreria 121+ ospita i lavori di tre giovani architetti e designer: Andrea de Chirico, Matteo Di Ciommo e Parasite 2.0. Tre progetti che aprono una riflessione sul rapporto tra uomini, sapere e oggetti.

Dalla controcultura americana anni '60 e '70 del Do It Yourself alle nuove tecniche di progettazione bastate sulla forza dei network locali, Future past racconta la necessità di cambiare il modo in cui consumiamo e produciamo, sperimentando un nuovo rapporto con il pianeta e le risorse.
Il dilemma tra locale e globale, il ritorno all'artigianato, la scelta di realizzare oggetti con materiali “a km 0” e la produzione di elementi basici assemblabili liberamente è al centro della riflessione di numerosi giovani designer, alla ricerca di alternative all'attuale sistema economico basato sulla produzione industriale.

SUPERLOCAL di Andrea de Chirico nasce dal bisogno di trovare nuovi modi di produrre i nostri oggetti di uso quotidiano. L'idea, sviluppata da de Chirico nel 2013 nel corso dei suoi studi alla Design Academy di Eindhoven, è quella di realizzare oggetti utilizzando solo le realtà produttive presenti in un territorio circoscritto. Il lavoro inizia quindi con la mappatura delle risorse esistenti e prosegue mettendo in relazione le diverse attività presenti sul territorio, creando così nuovi network locali. La prima linea di produzione avviata a Eindhoven prevede un phon, un tavolo, uno specchio, una lampada e uno sgabello. La seconda fase del progetto arriva nel 2016, sostenuta dal Design Museum di Londra, e comprende una produzione nella parte ovest della città e dei tour di produzione con i visitatori del museo. In occasione del Fuorisalone 2018, alla Libreria 121+ verrà presentato l'ultimo set prodotto secondo il sistema SUPERLOCAL. Un set per ascoltare la musica composto da quattro oggetti: una cassa bluetooth, una sedia, un tavolino e un tappeto. Tutti gli oggetti sono stati realizzati utilizzando materie prime e talenti artigianali all’interno della provincia di Bolzano, dove de Chirico attualmente vive e lavora come ricercatore all'Università.

Ugly-ism di Parasite 2.0 trae ispirazione dai manuali e delle pratiche del Do It Yourself sviluppate tra gli anni '60 e '70 dalla controcultura americana al fine di mettere in dubbio le attuali pratiche economiche e di scambio e sperimentare un nuovo rapporto ecologico con il pianeta e le risorse. Partendo da queste considerazioni, Ugly-ism è una riflessione sulla negazione di standard e norme, di concetti estetici come simmetria o proporzione; proponendo non oggetti finiti ma elementi basici assemblabili liberamente, non impone nessuna visione predeterminata degli ambienti che viviamo. “La visione di un pianeta che può essere contenuto in una mano essendo racchiuso appunto in un libromanuale, il Whole Earth Catalogue, continua a mettere l’uomo al centro dell’ecosistema” spiegano Parasite 2.0

Il progetto di Matteo Di Ciommo nasce da un'affermazione: “Tutto può essere un portacandela”. Da questa considerazione prende spunto il suo lavoro “Vivere per sopravvivere, 99 modi per tenere una candela”. Una serie di oggetti di design dalle forme e dai materiali più diversi mostrano che tutto potrebbe prestarsi ad essere un portacandele, basta appoggiarci una candela sopra. Un modo creativo per dimostrare che dietro ogni oggetto improvvisato esiste sempre un progetto, anche se estemporaneo. “È vero che senza un progetto le cose prendono forma e funzione ugualmente – spiega Di Ciommo – ma nonostante l’immediatezza del costruire penso che un progetto, seppur modesto, ci sia sempre. Questa mia ricerca vorrebbe far capire proprio questo: che non esiste un fare senza un indicibile progetto. E nel momento che fare e progetto si sovrappongono si capisce che la sincerità dei momenti è un esempio di eleganza e che l’onestà e dignità di essere ciò che si è sono una forma di bellezza”.

Biografie

Andrea de Chirico nasce a Roma e vive a Bolzano. Ha conseguito una master in Social Design presso la Design Academy Eindhoven con una tesi dal titolo “Superlocal, 0 miles production” e una laura in Industrial Design presso l'ISIA di Roma. Progetta strumenti e oggetti sempre legati a un'analisi rigorosa del contesto sociale e ambientale in cui vengono realizzati. I suoi lavori nascono dalla connessione di diverse realtà produttive, rimodellando oggetti di uso quotidiano in base ai diversi contesti di appartenenza. I suoi progetti sono stati esposti, tra gli altri, al Design Museum di Londra, alla Triennale di Milano, alla Z33 House for Contemporary Art di Hasselt (BE).

Parasite 2.0 è stato fondato nel 2010 a Milano dagli architetti Stefano Colombo, Eugenio Cosentino e Luca Marullo. Investigano lo stato dell'habitat umano, operando attraverso un ibrido tra architettura, design e visual art. Nel 2016 hanno vinto il premio YAP indetto dal Maxxi di Roma. Le loro opere sono state esposte alla XX Biennale di Architettura in Cile (2017), alla Biennale di Shenzhen (2015) e alla Biennale di Venezia (2012 e 2014). Hanno pubblicato il libro Primitive Future Office. Insegnano presso la Naba Nuova Accademia Belle Arti Milano e il MADE Program di Siracusa. Parasite 2.0 è rappresentato dalla galleria Operativa Arte Contemporanea di Roma e a base a Milano e Bruxelles.

Matteo Di Ciommo è nato a Roma nel 1987.
Dopo essersi laureato a Roma a La Sapienza si è specializzato in Disegno Industriale al Politecnico di Milano. Nel 2013, dopo aver lavorato a Roma e New York, collabora con Francesco Faccin a Milano. Sempre nel 2013 inizia la collaborazione, attualmente in corso, con Michele De Lucchi. Contemporaneamente porta avanti ricerche personali nel campo del design costruendo personalmente i suoi lavori. Crede fortemente nella meraviglia delle cose.