Franco Marzilli – La serenità della luce

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA D'ARTE CONTEMPORANEA EDARCOM EUROPA
Via Macedonia 12, Roma, Italia
Date
Dal al

da lunedì a sabato ore 10:30/13:00 e 15:30/19:30

Vernissage
27/10/2022

ore 17,30

Artisti
Franco Marzilli
Generi
arte contemporanea, personale
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L’omaggio a questo importante esponente della pittura romana del secondo Novecento avviene con due anni di ritardo rispetto alla ricorrenza del decennale della morte avvenuta nel 2010.

Comunicato stampa

Giovedì 27 ottobre, nell’ambito della settima edizione della Rome Art Week, la galleria Edarcom Europa inaugura una mostra di opere di Franco Marzilli dal titolo “La serenità della luce”, a cura di Francesco Ciaffi e Alice Crisponi. L’omaggio a questo importante esponente della pittura romana del secondo Novecento avviene con due anni di ritardo rispetto alla ricorrenza del decennale della morte avvenuta nel 2010.

Franco Marzilli è stato spesso definito un artista innovativo ma strettamente ancorato ai mezzi tradizionali. Difatti, dalla sua pittura traspare un sapiente utilizzo delle tecniche pittoriche e compositive d’altri tempi, rinnovato da una visione trasversale a qualsivoglia canone visivo preesistito. Di certa ispirazione è stata la Scuola Romana, della quale accenna i caldi accordi tonali; di Cèzanne ricorda la quasi ossessiva analisi dei soggetti ritratti, come a indagarne ogni sfumatura dell’anima; ma, più di tutti, è stato associato a Morandi, del quale sembrerebbe richiamare l’espressionismo castigato nella nostalgia, le composizioni solenni e silenti e la solitudine. Bizzarro il fatto che Marzilli stesso dichiarasse nella sua ricerca una provenienza non tanto dal Maestro bolognese quanto piuttosto da Piero della Francesca.

Ebbene, le figure femminili, le composizioni di fiori e frutti, le verdi campagne della sua Sabina sono indagate rispetto a una metafisica sui generis, fortemente intrisa di emotività. Nessuna denuncia sociale sottesa, alcun dramma esistenziale alluso, solo la volontà di ritrarre la realtà fenomenica che si trova dinnanzi con «una leggera rarefazione figurale». Il soggetto si iconizza perdendo i connotati individuali, non a discapito di una, comunque garantita, riconoscibilità. La sinuosità di una ballerina a riposo e il suo interagire con lo spazio circostante, viene idealizzata e indagata al pari di una composizione di frutta. Non indulge però sulla mera esteriorità del soggetto ritratto, né tanto meno lo riduce a virtuosistico esercizio pittorico: la corposa matericità (ottenuta dal sapiente dosaggio manuale di terre e oli stesi sul supporto preparato in gesso) e la calda tavolozza dei colori, si fanno portatrici di un intimo trasporto lirico e di una sintesi fortemente emotiva che l’artista attua sulla percezione.

L’importante nucleo di circa 30 opere, rappresentative della produzione degli anni Novanta e primi Duemila, verrà esposto in galleria fino al 19 novembre.