Francis Hamel – Lago Maggiore

Informazioni Evento

Luogo
EDWARD CUTLER GALLERY
Via Dell'orso 12, Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
17/11/2011

ore 18-21

Patrocini

La mostra è generosamente supportata
da Veneto Banca.

Artisti
Francis Hamel
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra comprende 20 nuove opere, la maggior parte delle quali sono il risultato di alcuni mesi trascorsi sul lago Maggiore nella primavera del 2011. I lavori sono stati poi elaborati e rifiniti nell’atelier dell’artista a Oxford, in Inghilterra.

Comunicato stampa

La Edward Cutler Gallery è lieta di presentare per la prima volta in Italia la mostra dei nuovi dipinti del noto artista
britannico Francis Hamel (nato nel 1963, vive e lavora tra Oxfordshire, Inghilterra e le Marche, Italia). La mostra
comprende 20 nuove opere, la maggior parte delle quali sono il risultato di alcuni mesi trascorsi sul lago Maggiore
nella primavera del 2011. I lavori sono stati poi elaborati e rifiniti nell'atelier dell'artista a Oxford, in Inghilterra.
Un'anteprima della mostra si terrà giovedì 17 Novembre dalle 18.00 alle 21.00. La mostra è generosamente supportata
da Veneto Banca.
Esattamente un anno fa, nella primavera del 2010, Francis Hamel visitò il lago Maggiore come prima sosta di un
viaggio artistico lungo cinque mesi dedicato ai grandi giardini italiani che avrebbe poi compreso nelle sue tappe Villa
Gamberaia, Villa Corsini a Mezzomonte, Villa La Pietra vicino Firenze, Cetinale vicino Siena, Villa Garzoni a Collodi,
Villa Torrigiani a Camigliano, La Torre di Bellosguardo e Villa Capponi. Il grandioso successo della mostra “Italian
Formal Gardens and their Landscapes” (John Martin Gallery, Londra, Novembre – Dicembre 2010) riflette la duratura
relazione che lega gli inglesi, in particolare gli artisti e i botanici, con l'Italia e i suoi paesaggi che non finiscono mai di
incantare.
La mostra è stata, sotto molti aspetti, una perfetta combinazione degli stili che Hamel ha esplorato nella sua
precedente serie “Theatre Paintings”, così come nelle opere realizzate nella campagna delle Marche e nei dipinti
dedicati allo studio degli alberi che adesso sono in mostra permanente presso il celebre shopping department Fortum
& Mason in Piccadilly Street a Londra. Il senso del dramma e la messa in scena teatrale sono così evidenti in questi
giardini (in realtà tre di questi hanno al loro interno realmente dei teatri a cielo aperto) che l'artista li ha visti come
una continuazione diretta della serie teatrale, ma semplicemente trasferita all'esterno. Alberi, piante e altri tipi di
vegetazione diventano degli attori che interpretano i loro ruoli muovendosi su un palco sapientemente creato dai
registi e dai loro giardinieri.
Per Hamel forse il più famoso e spettacolare fra questi teatri a cielo aperto si trova nella splendida Isola Bella sul lago
Maggiore: questo luogo incantato ha avuto un impatto così profondo su Hamel durante la sua prima visita tanto da
indurre l'artista a decidere di tornarci per trascorrervi diverse settimane al fine di realizzare una serie di dipinti
ispirati unicamente al lago e ai suoi dintorni.
“Oltre alla straordinaria bellezza delle Isole Borromeo”, spiega Hamel, “ciò che mi ha colpito in modo particolare è
stato il grande contrasto del paesaggio lacustre che offre una natura selvaggia tipica delle montagne circostanti e
aree e giardini che sono stati accuratamente coltivati e “addomesticati” dai suoi abitanti”.
Nello studiare il lago Maggiore come soggetto artistico Francis si è “scontrato” con questo dualismo paesaggistico e
decidere quali inquadrature raffigurare è stato spesso difficile. La forma sinuosa del lago fa in modo che ci siano
pochissimi punti da cui è possibile godere di una parte considerevole della sua superficie in un solo colpo d'occhio, e
questo da un lato ne altera la reale percezione della sua dimensione, ma dall'altro aumenta la varietà dei suoi
paesaggi.
L'estremità superiore ha poi un carattere alpino, mentre la regione centrale si trasforma in un paesaggio collinare più
dolce che poi declina verso la pianura lombarda. Tutte queste osservazioni hanno condizionato anche le forme dei
dipinti che sono stati spesso eseguiti su una tela doppia e quadrata. L'artista ha infatti ritenuto che riuscisse meglio a
trasmettere il senso del paesaggio da lui insolitamente ampliato per essere pienamente raffigurato. L'interesse
fisiologico del paesaggio lacustre è poi ulteriormente rafforzato dal clima mite e quasi mediterraneo che permette a
piante tropicali e subtropicali di crescervi tutto l'anno.
“Oltre alla ricchezza di carattere naturalistico del lago esiste anche un'impronta umana, lasciata da coloro che ci
hanno vissuto e che continuano a viverci alterandone l'ambiente”, continua Hamel. “Ed inevitabilmente studiando il
lago Maggiore non ho potuto fare a meno di essere affascinato dalle isole che rappresentano in modo più spettacolare
l'apice di questo elemento umano e il suo coinvolgimento nel paesaggio”.
In questa occasione Francis ha potuto beneficiare della cordiale e generosa ospitalità della famiglia Borromeo che non
solo gli ha consentito un accesso privilegiato alle parti non visitabili dell'isola, ma gli ha anche permesso l'ingresso
all'Isola Bella nelle ore in cui è solitamente chiusa al pubblico.
L'approccio alle vedute dell'Isola Bella è lo stesso che l'artista ha adottato raffigurando i paesaggi del lago Maggiore.
“Ho continuato a prediligere inquadrature che evidenziassero il contrasto fra la natura selvaggia e quella contaminata
e civilizzata”, racconta l'artista. “Fortunatamente anche l'architettura dei suoi giardini gioca con tali contrasti
mostrando ad esempio fianco a fianco, in modo semplice ed efficace, enormi cipressi selvaggi con cipressi tagliati
secondo la regola dell'arte topiaria”.
I dipinti, frutto del tempo trascorso da Hamel nella primavera del 2011 intorno al lago Maggiore, sono senz'altro fra i
più delicati ed onesti mai realizzati fin d'ora. Si evince un chiaro desiderio da parte dell'artista di catturare
l'inebriante mix di architettura, vegetazione, clima, luce e la struttura generale del paesaggio in un modo che vuole
evitare di fungere da mera riproduzione.
“Spesso le inquadrature che ho scelto sono anonime o generiche e anche quando i dipinti contengono edifici
riconoscibili, come la chiesa di San Benedetto, non vogliono esserne un fedele ritratto”, conclude Hamel. “Hanno
invece lo scopo di raffigurare il rapporto dell'edificio con il paesaggio”.
Ed è questa è la chiave di lettura suggerita dall'artista: la bellezza intrinseca del lago Maggiore è per lui proprio il
frutto delle relazioni armoniose fra il paesaggio naturale e gli uomini.
Note agli editori:
Francis Hamel ha studiato alla Ruskin School of Fine Art e alla Magdalen College Oxford e ha regolarmente esposto i
suoi lavori dal 1980 in Gran Bretagna e a livello internazionale. Oltre ad aver esposto in molte gallerie, l'artista ha
realizzato su commissione lavori per Fortnum & Mason a Londra dove i suoi murales adornano le pareti del noto
shopping department. Inoltre, ha realizzato degli schermi permanenti in alcuni dei più grandi teatri di Londra, tra i
quali il Wyndham, il Principe di Galles e il Noel Coward. Alcuni dei suoi lavori possono essere trovati nelle collezioni
della Rolls Royce, della Goldman Sachs, della Farrer and Co e nella stanza di Lady Margaret, di Sir Trevor Nuun e di Sir
Cameron Mackintosh e in diverse collezioni private negli Stati Uniti, in Russia, Giappone, Africa e in tutta l'Europa.
La Edward Cutler Gallery opera in associazione con la John Martin Gallery di Londra e con la Marc de Puechredon di
Zurigo. L'obiettivo dello spazio milanese è quello di introdurre alcuni degli artisti più popolari e di successo delle
gallerie di Londra e di Zurigo, ma anche quello di esporre per la prima volta una nuova generazione di artisti scoperti
da Edward Cutler stesso. La galleria, situata nel cuore di Brera, con doppio ingresso su Via dell'Orso e Via Ciovasso, si
sviluppa su due piani e ricopre una superficie di circa 170m2.