Francesco Jodice – Panorama

Informazioni Evento

Luogo
CAMERA CENTRO ITALIANO PER LA FOTOGRAFIA
Via delle Rosine 18 10123 Torino, Torino, Italia
Date
Dal al

Lunedì 11.00 - 19.00
Martedì Chiuso
Mercoledì 11.00 - 19.00
Giovedì 11.00 - 21.00
Venerdì 11.00 - 19.00
Sabato 11.00 - 19.00
Domenica 11.00 - 19.00
Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura
Orari estivi in vigore fino al 14 agosto 2016:
Lunedì: Chiuso
Martedì: Chiuso
Da mercoledì a domenica: 15.00 – 21.00

Il Centro resterà chiuso al pubblico dal 15 agosto al 14 settembre 2016.

Vernissage
10/05/2016

ore 19

Biglietti

Intero: €10 Ridotto: €6 fino a 26 anni e over 65. Possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte. Possessori del biglietto di ingresso di: Museo Ettore Fico, Museo Nazionale del Cinema, MAO, Palazzo Madama, Borgo Medievale, GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna, Touring Club Italiano, Forte di Bard, Amici della Fondazione per l’Architettura, iscritti all’Ordine degli Architetti, iscritti AIACE. Gratuito per bambini fino a 12 anni e per i possessori della Torino+Piemonte Card.

Artisti
Francesco Jodice
Curatori
Francesco Zanot
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
fotografia, personale
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Panorama, prima ricognizione sulla carriera del fotografo e filmmaker Francesco Jodice (Napoli, 1967).

Comunicato stampa

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, inaugurato lo scorso ottobre a Torino e al suo terzo progetto espositivo, presenta Panorama, prima ricognizione sulla carriera del fotografo e filmmaker Francesco Jodice (Napoli, 1967). La mostra, a cura di Francesco Zanot, presenta la più ampia selezione di opere di Jodice mai raccolta in una singola esposizione ed esplora vent’anni del lavoro di questo artista eclettico il quale, proseguendo una propria investigazione dello scenario geopolitico contemporaneo e delle sue trasformazioni sociali e urbanistiche, utilizza tutti i linguaggi della contemporaneità, alternando fotografia, video e installazioni. La mostra sarà aperta al pubblico da mercoledì 11 maggio a domenica 14 agosto 2016.

Panorama racconta la processualità che anima il lavoro e la ricerca di Francesco Jodice: gli argomenti, le motivazioni e le riflessioni dietro la sua produzione permeano tutto l’impianto della mostra, coinvolgendo lo spettatore con un allestimento che pone al centro le procedure da cui ogni opera prende vita, lasciando emergere tutto ciò che precede e informa il risultato finale. In equilibrio tra teoria e pratica, il modus operandi costituisce infatti una parte cruciale di ogni progetto di Jodice, esprimendo una serie di tensioni e significati che a volte si ritrovano nelle opere concluse, mentre altre ne caratterizzano soltanto i preliminari.

Il Panorama in mostra non è quindi soltanto quello geopolitico, ma anche l'insieme delle metodologie sviluppate da Jodice, attraverso cui si delinea la sua ricerca e l'opera emerge dall'accumularsi di mappe, libri, ritagli di giornale, immagini di backstage, provini, interviste, filmati e molto altro, ora messi in mostra su un tavolo modulare di oltre 40 metri lungo il corridoio di CAMERA. Si tratta di una specifica sezione-laboratorio che non è introduttiva alla mostra o alle singole sale, ma è intesa come il motore dell’intera esposizione, alternandosi alla visione delle opere e avviando la riflessione dello spettatore su questioni fondamentali.

Per favorire una narrazione non lineare, ma fatta di intuizioni e deviazioni, le sale espositive sono messe in comunicazione con il corridoio tramite l’apertura di appositi varchi, privando il visitatore di un percorso prestabilito e lasciandolo libero di cogliere i rimandi tra le opere e i materiali, come un ospite a cui l’artista permetta di interagire nel suo atelier. Il progetto espositivo è a cura dell'Architetto Roberto Murgia.

Dalla vasta produzione di Francesco Jodice sono stati selezionati sei progetti paradigmatici che attraversano la sua carriera dagli esordi sino ai lavori più recenti, evidenziandone insieme la continuità e l’eclettismo. Una ricognizione che racconta tramite parole chiave un percorso ventennale che ha avuto come nuclei tematici la partecipazione, il networking, l’antropometria, lo storytelling e l’investigazione.

Temi ampi e complessi, ma parte della quotidianità per un viaggiatore instancabile come Jodice, che con la sua opera ci mostra un mondo al contempo lontano e vicino. Le 150 diverse metropoli di What We Want, vero e proprio atlante fotografico sull’evoluzione del paesaggio sociale, iniziato nel 1996 e ancora in progress, hanno forse più similitudini che differenze, così come i cittadini pedinati di nascosto del progetto The Secret Traces (1997-2007) e i tre casi-studio di Citytellers (2006-2010), serie di film su alcuni emblematici contesti geopolitici globali.

Il lavoro Ritratti di classe (2005-2009) costituisce una sorta di carotaggio sullo stato della cultura e della società italiana al giorno d'oggi, risolto attraverso il canone standard della fotografia scolastica di fine anno; The Room (2009-2016) afferma che si può imprigionare e raccontare un anno di vita del Paese attraverso pagine di quotidiani cancellate da uno strato di vernice nera, dove le poche parole risparmiate sono sufficienti a restituire la temperatura di un'intera epoca nel buio quasi totale della stanza.

Solid Sea (2002), progetto realizzato in collaborazione con il collettivo di ricerca territoriale Multiplicity originariamente presentato a Documenta 11 e qui riproposto in un allestimento concepito ad hoc per la mostra, trasforma invece il Mar Mediterraneo in uno spazio solido e compatto, unico confine stabile in un'epoca segnata dai conflitti e dalle continue revisioni delle identità nazionali.

Panorama è una mostra sull’opera di un artista il cui lavoro è strumento di documentazione, espressione e comprensione delle mutazioni degli scenari – immaginari e reali – del mondo contemporaneo e che restituisce all’arte il suo status di forma di impegno sociale.

La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita da Mousse: un volume di sole immagini e didascalie, con cui si vuole contemporaneamente presentare l'intera carriera di un artista e innescare una riflessione sulla forma editoriale del catalogo.

Si ringraziano per il prestito delle opere GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e Galleria Michela Rizzo di Venezia.

Contatti per la stampa
PCM Studio
Via C. Goldoni 38 – 20129 Milano
[email protected] | Tel. +39 02 87286582
Paola C. Manfredi | [email protected]

Ufficio stampa CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Simona Cantone|Tel. 011 0881150
[email protected] | [email protected]

Francesco Jodice
Francesco Jodice è nato a Napoli nel 1967. Vive a Milano. La sua ricerca artistica indaga i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo con particolare attenzione ai nuovi fenomeni di antropologia urbana. I suoi progetti mirano alla costruzione di un terreno comune tra arte e geopolitiche proponendo la pratica dell’arte come poetica civile.
È docente di Fotografia presso il Master in Photography and Visual Design organizzato da NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Milano, e tiene un corso di Antropologia Urbana Visuale presso il Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali dello stesso istituto. È stato tra i fondatori dei collettivi Multiplicity e Zapruder. Ha partecipato alla Documenta, la Biennale di Venezia, la Biennale di Saõ Paulo, alla Triennale dell’ICP di New York e ha esposto alla Tate Modern, al Castello di Rivoli e al Prado.
Tra i progetti principali l’atlante fotografico What We Want, l’archivio di pedinamenti urbani Secret Traces e la trilogia di film sulle nuove forme di urbanesimo Citytellers.
Le sue ultime personali comprendono: American Recordings, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Torino, 2015; Weird Tales, Galleria Michela Rizzo-Palazzo Fortuny, Venezia, 2015; Cronache, Galleria Umberto Di Marino, Napoli, 2015; La notte del Drive In: Milano spara, ex fabbrica Alfa Romeo, Milano, 2013; Francesco Jodice, Podbielski Contemporary, Berlino, 2013; Citytellers, messa in onda, Cinema Giorgione, Venezia, 2012; Umea – Spectaculum Spectatoris, Bildmuseet, Umea, Svezia, 2012; Francesco Jodice, Galleria Michela Rizzo, Venezia, 2012; Prado – Spectaculum Spectatoris, QAGOMA – Queensland Art Gallery, Brisbane, Stati Uniti, 2012.

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia ha aperto a Torino il 1° ottobre 2015.
Il progetto nasce dalla volontà di dotare l’Italia di un Centro dedicato alla fotografia come forma di linguaggio, di documentazione e di espressione artistica, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la fotografia italiana in un dialogo permanente e creativo con le esperienze internazionali.
Mediante studi, sperimentazioni e attività dedicate alla fotografia, l’offerta culturale di CAMERA vuole stimolare il confronto, suscitare domande e approfondire il racconto della realtà attraverso le immagini. Il linguaggio della fotografia sarà studiato in ogni sua forma in modo trasversale e i risultati messi in mostra senza eccezioni di genere o funzione.
CAMERA promuove una rete internazionale di individualità e istituzioni, la cui collaborazione è volta a sviluppare nuovi progetti che portino l’esperienza e le molteplici potenzialità della fotografia a un pubblico ampio ed eterogeneo.
La sede – 2000 mq – si trova in Via delle Rosine 18, all’interno del complesso di proprietà dell’Opera Munifica Istruzione denominato Isolato di Santa Pelagia, nell’edificio in cui fu aperta la prima scuola pubblica del Regno d’Italia. Il Centro contribuirà alla vitalità di un quartiere già animato dalla presenza di enti culturali come il Museo Nazionale del Cinema, Palazzo Reale, il Museo Egizio e numerose gallerie private.