Francesco Cellini – Strumenti e tecniche del progetto di architettura

Informazioni Evento

Luogo
MATTATOIO
Piazza Orazio Giustiniani 4 , Roma, Italia
Date
Dal al

da martedì a domenica, ore 14.00-20.00 (la biglietteria chiude 30 minuti prima)
Chiuso il lunedì

Vernissage
15/11/2016

ore 18 su invito

Biglietti

Tariffa intera: non residenti 6,00 €, residenti 5,00 € Tariffa ridotta: non residenti 5,00 €, residenti 4,00 €

Patrocini

promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi Roma Tre.

Artisti
Francesco Cellini
Curatori
María Margarita Segarra Lagunes
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra presenta una selezione della produzione architettonica di Francesco Cellini, dai primi anni ‘70 a oggi, e si svolge su due linee parallele.

Comunicato stampa

Dal 16 novembre 2016 all’8 gennaio 2017, il padiglione 9B del MACRO Testaccio ospita la mostra “Francesco Cellini. Strumenti e tecniche del progetto di architettura” curata da María Margarita Segarra Lagunes e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi Roma Tre.

La mostra presenta una selezione della produzione architettonica di Francesco Cellini, dai primi anni ‘70 a oggi, e si svolge su due linee parallele. La prima è di carattere strettamente cronologico e illustra in sequenza i più importanti progetti e le sue principali realizzazioni, documentando alcuni dei più pregnanti episodi di una complessa e meditata attività di ricerca progettuale e professionale svolta lungo quasi cinquant’anni, mettendone a fuoco i caratteri e gli obiettivi. La seconda si articola su varie tappe di approfondimento, che affrontano, con vari documenti e dettagli (dallo schizzo iniziale, all’esecutivo), alcuni gruppi di opere e, insieme ad esse, le fasi dell’evoluzione dei modi di produzione del progetto di architettura, comprese le relative metodologie, organizzazioni produttive, tecniche e strumenti.
Ricorrono alcuni temi, tra cui il radicale funzionalismo, la predilezione, quasi costante, per l’uso di repertori formali elementari, organizzati però in modo da generare uno stato di non pacificata tensione interna, l’attenzione nell’indagine statica e costruttiva. C’è infine una particolare considerazione per la storia dell’architettura, dei contesti, dei tipi e dei luoghi, priva però di ogni automatismo storicistico. La mostra esplora parallelamente l’evoluzione dei modi, dell’organizzazione e degli strumenti di lavoro, che nel periodo esaminato hanno vissuto la radicale trasformazione dal disegno a mano alla rappresentazione informatica.

Si espongono materiali originali, schizzi, appunti e documenti di lavoro, prospettive e modelli, provenienti da vari fondi, tra cui l’Archivio Progetti dello IUAV, l’Accademia Nazionale di San Luca, la Galleria AAM, oltre che da collezioni private e dall’archivio personale di Francesco Cellini.
In coincidenza colla mostra sarà pubblicata la monografia Francesco Cellini, introdotta da un saggio di Francesco Dal Co, edita da Electa-architettura.

Francesco Cellini (Roma, 1944) avvia il proprio studio professionale nel 1964 con Nicoletta Cosentino, con la quale lavora fino alla metà degli anni novanta, per poi proseguire autonomamente e in collaborazione con altri architetti. La sua pratica professionale, basata sin dall’inizio su un atelier di carattere artigianale e di dimensioni contenute, si è progressivamente sviluppata dialogando con altre strutture; fra queste ricorre con grande frequenza, negli ultimi quindici anni, la società Insula, fondata da un gruppo di ex allievi e collaboratori. L’attività, pubblicata su vari libri e riviste, recensita da vari critici ed esposta in numerose mostre nazionali e internazionali, è costituita da più di duecento progetti architettonici e urbani, di varia natura e di diverso impegno, prevalentemente derivanti da incarichi pubblici, ovvero partecipando e qualificandosi vincitore in numerosi concorsi nazionali ed internazionali; un’altra larga parte delle opere gli è stata affidata da molte delle più importanti società di progettazione italiane.
All’attività professionale ha sempre affiancato un impegno didattico svolto nelle facoltà di Architettura della Sapienza di Roma, di Palermo e di Roma Tre, dove per sedici anni ha ricoperto la carica di preside. Ha pubblicato numerosi saggi e monografie di carattere storico-critico, sui temi dell’architettura moderna e contemporanea.