Francesca Napoli – In-accessibili corrispondenze
Nella mostra è presente un corpus di opere che esplora la relazione tra il linguaggio umano e il linguaggio del mondo naturale. Francesca Napoli utilizza testi scritti di suo pugno, celati e chiusi in buste, che non possono essere letti.
Comunicato stampa
SHAREVOLUTION c.a. presenta in galleria la mostra In-accessibili corrispondenze, personale dell’artista Francesca Napoli, che inaugura sabato 13 dicembre alle ore 17:30.
Nella mostra è presente un corpus di opere che esplora la relazione tra il linguaggio umano e il linguaggio del mondo naturale. Francesca Napoli utilizza testi scritti di suo pugno, celati e chiusi in buste, che non possono essere letti. Si tratta di pensieri ed emozioni che rimangono nascosti, quasi fossero messaggi segreti. Il gesto invisibile dell’artista sembra rivelare che il fondamento delle parole risiede proprio nel silenzio, sede del loro significato più profondo, anziché nel loro suono o nella loro forma esteriore. Le parole, una volta celate, muovono infatti alla curiosità ed acquistano un valore nuovo, diventando luminosi elementi che attivano l’immaginazione di chi osserva.
I frammentari inserti di parole ritagliati da libri diventano illeggibili e si confondono con elementi naturali - fiori, foglie, semi, rami, radici, alveari - generando essi stessi un linguaggio, che vuole esprimere una verità più profonda e universale. Le parole non risultano esposte alla vista, ma si svelano solo ad uno sguardo attento. L’artista sembra così suggerire che anche in arte si inciampa spesso in Linee di fuga - concetto chiave elaborato da Gilles Deleuze e Félix Guattari - che rappresentano la capacità del linguaggio e del pensiero di sfuggire alle strutture di controllo, per esplorare nuovi territori di significato.
In altre opere l’artista si avvale, con grande delicatezza e precisione, di pagine di libro rendendo di nuovo le parole illeggibili con il cucito e creando un parallelismo tra la trama del discorso e la trama del tessuto. Tale parallelismo è reso straniante dal silenzio delle parole, celate dal cucito, e diventa un simbolo della complessità della comunicazione e della difficoltà di esprimere un pensiero che caratterizza l’esperienza umana.
Nella sua ricerca Francesca Napoli indaga la natura dell’illusione e la percezione della realtà utilizzando, per esempio, la chiave quale simbolo di apertura e di accesso alla scoperta, ma la pone in un contesto che ne svela l’illusorietà, inserendola in uno scrigno la cui serratura prevede l’uso della chiave stessa. Con questo paradosso si svela come la verità sia spesso nascosta e in-accessibile.
Sono i fili rossi, che percorrono alcuni lavori, inizialmente trattenuti e aderenti alla superficie, poi lasciati liberi, che non chiudono le porte all’idea di opportunità e accessibilità, come suggerisce il titolo della mostra, dove l’in-accessibile diventa anche dentro l’accessibile, dentro l’idea, dentro le possibilità.
La mostra crea un dialogo silenzioso con parole, elementi naturali ed oggetti simbolici, un dialogo che si svolge su più livelli e che richiede la partecipazione attiva dello spettatore. Il percorso espositivo è un viaggio in prossimità dell’anima, un invito a guardare dentro se stessi e ad indagare ciò che si nasconde dietro la superficie delle cose, un esempio di come l’arte possa essere un mezzo per svelare e farci riflettere sulla relazione con la conoscenza della realtà.