Francesca Arri – N_O_D_I

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MOITRE
Via Santa Giulia 37 bis 10010, Torino, Italia
Date
Il
Vernissage
01/10/2015

ore 19

Artisti
Francesca Arri
Generi
performance - happening
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Mano a mano che l’individuo cresce sviluppa una propria complessità sia celebrale che affettiva.

Comunicato stampa

Mano a mano che l’individuo cresce sviluppa una propria complessità sia celebrale che affettiva, descrivendo i suoi rapporti in una scala di distanza fisica: l’uomo tende a legare le proprie parti del corpo a quelle degli altri per esprimere e comunicare un sentimento formando dei nodi che vanno dalla cordiale e distaccata stretta di mano all’intimo e caldo atto sessuale.

BIO - Francesca Arri ( Asti 1983) performer e artista visiva, il suo lavoro è stato presentato in importanti vetrine internazionali tra cui Fondazione Hangar Bicocca, Milano, Fondazione Merz, Torino, Mata- dero-Madrid, Tel Aviv Museum of Art, 12th Istanbul Biennale, White Box New York; è socio fondato- re di Associazione Decifra.!

L'attaccamento è l’insieme di comportamenti che contribuiscono alla formazione di un legame specifico fra due persone, un vincolo le cui radici possono essere rin- tracciate nelle relazioni primarie che si instaurano fra bambino e adulto.
All’inizio il bambino riconosce una figura su tutte: la madre come donatrice di cure e persona a lui più prossima, discriminando tutte le altre e acquisendo il meccanismo della paura dell’estraneo.

Mano a mano che l’individuo cresce sviluppa una propria complessità sia celebrale che affettiva, descrivendo i suoi rapporti in una scala di distanza fisica da se stesso: infatti i cosiddetti legami affettivi possono essere facilmente descritti anche in base al linguaggio corporeo e di contatto.

L’uomo tende a legare le proprie parti del corpo a quelle degli altri per esprimere e comunicare un sentimento formando dei nodi che vanno dalla cordiale e distaccata stretta di mano all’intimo e caldo atto sessuale.!
L’azione descrive i legami affettivi tra un gruppo di persone attraverso il modo in cui un corpo si allaccia all’altro attraverso i suoi arti.

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Prosegue PanoRama, una mostra diffusa, articolata in sei gallerie nel quartiere Vanchiglia, che vuole indagare “l’eredità inconsapevole” di Carol Rama attraverso i lavori e le ricerche di giovani artisti di generazioni e nazionalità differenti. Il progetto espositivo, che si concluderà il 25 ottobre, dichiara una natura poetica e non filologica nel dare vita a una piccola geografia attorno alla figura di questa artista outsider, naturalmente contemporanea e internazionale.

Gli artisti coinvolti - Silvia Argiolas, Francesca Arri, Guglielmo Castelli, Lin De Mol, Michela Depetris, Greta Frau, Andrea Guerzoni, Liana Ghukasyan, Keetje Mans, Silvia Mei, Vittorio Mortarotti, Cristiana Palandri, Melania Yerka, Ann-Marie James, Mario Petriccione, Maya Quattropani, 108 nero e Alessandro Torri - sono stati individuati per un’attitudine, un certo carattere, un particolare sguardo verso le cose, un determinato gusto, una modalità di narrare e raccontare storie affini ed empatiche con il sentire, il fare e l’esprimersi di Carol Rama. Il progetto, nato da un’idea di Andrea Guerzoni, si è poi sviluppato all’interno di un gruppo composto da galleristi, curatori, critici, artisti che ne ha condiviso ogni fase: Claudio Cravero, Andrea Guerzoni, Vittorio Mortarotti, Stefano Riba, Antonio La Grotta, Chiara Vittone, Andrea Rodi, Alessio Moitre, Viola Invernizzi, Emanuela Romano, Valentina Bonomonte, Cristina Mundici, Giorgia Mannavola e Andrea Ferrari, con la curatela generale di Olga Gambari.

PanoRama prende la forma di mostra diffusa, intimamente legata al luogo del suo accadimento, Vanchiglia, che si afferma come una delle zone con maggior fermento creativo cittadino, quartiere con un’altissima concentrazione di studi, gallerie, laboratori e spazi di creatività emergente e sperimentale.