Fotoricordo
Le Settimane Lissonesi negli anni ’70
Comunicato stampa
Dire Lissone é dire mobili.
La notorietà della cittadina briantea risale al secolo scorso, allorquando è intenta a districarsi tra la ruralità delle piccole botteghe artigiane e l'avanzare dell'industrializzazione. Il Sindaco Fausto Meroni, che amministrò la città dal 1951 al 1970, scrisse che «Lissone si è costruita la fama di Primo centro italiano del mobile e si è procurata larghissima notorietà in tutto il mondo non per fortunata circostanza, ma con la saggezza di chi ha subito compreso che l'avvenire sarebbe stato posseduto solo dai più preparati, con la lungimiranza di chi, organizzandosi tanto nelle strutture produttive che in quelle mercantili, ha sempre saputo e potuto rispondere prontamente a tutte le esigenze di stile e di gusto che si sono succedute in questi ultimi cento anni».
Nel 1936, in collaborazione con l'Associazione Artigiani, venne promossa la prima Settimana Lissonese, un felice connubio di lavoro e di interessi che rivendicavano al mercato mobiliero di Lissone l'onesto e onorevole riconoscimento del suo intrinseco valore. La manifestazione, che richiamò folle di visitatori, venne ripetuta sino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Nel tentativo di richiamare l'attenzione sul nome della città, a partire dal 1946 si decise di riprendere la manifestazione grazie alla collaborazione degli artigiani e dei commercianti, i quali vennero sollecitati ad ammodernamenti e a più vivaci interessi creativi.
Le edizioni delle Settimane Lissonesi, fiore all'occhiello di una comunità laboriosa, incrementarono considerevolmente lo sviluppo e il commercio dell'industria mobiliera, e fino ai primissimi anni Settanta accordarono alla città il suo primato di audacia e anticonformismo rispetto alle analoghe manifestazioni che venivano organizzate in Italia. Nella speranza di rivitalizzare quei ricordi - intrisi di tradizioni, fermenti e cultura - il MAC propone una quarantina di fotografie scattate durante le ultime edizioni della rassegna. Le foto, rigorosamente in bianco e nero, ci fanno capire come mai uno slogan dell'epoca affermasse che i mobili lissonesi, "di squisito gusto moderno", fossero preferiti su tutti i mercati, italiani e stranieri.