Floracult 2013
Quarta edizione di FloraCult, la mostra mercato di piante e fiori curata da Antonella Fornai, in programma a Roma, presso l’azienda agricola biologica I Casali del Pino, in località La Storta.
Comunicato stampa
quarta edizione di FloraCult, la mostra mercato di piante e fiori curata da Antonella Fornai, in programma a Roma, presso l'azienda agricola biologica I Casali del Pino, in località La Storta, dal 26 al 28 aprile 2013.
PROGRAMMA DI VENERDI 26 APRILE 2013
(per il programma completo della manifestazione http://www.floracult.com/programma.asp)
Ore 11.00 - Vittorio Barni, Sublime Rosa, un libro sulla storia delle rose e su una famiglia che da generazioni le coltiva creandone di nuove, dedicate a grandi personaggi contemporanei. Presentazione della Rosa Barni dedicata a Mariangela Melato. Madrina dell’evento Isabella Ferrari. A seguire un drink per gli invitati.
Ore 12.30 - Stefano Mancuso, Direttore del LINV (Laboratorio Internazionale Neurologia Vegetale) presenta il libro Verde brillante, sulla sensibilità e intelligenza del mondo vegetale.
Ore 16.00 - Elisabetta Margheriti, agronomo, presenta l’Aloe, una pianta straordinaria per la salute dell’uomo. Con lei la paesaggista Isabella Casali di Monticelli.
Ore 16.30 - Renato Pavia. Riproduzione e moltiplicazione delle piante, lezione per conto della Camera di Commercio di Roma
EVENTI PERMANENTI
Caccia notturna di un guerriero etrusco. Opera site-specific di Emiliano Maggi, artista che ha recentemente esposto le sue opere al Macro di Roma, al V & A di Londra, all’ Italian Culture Institute di Los Angeles e alla Golden Thread Gallery di Belfast.
Costanza Algranti. Pezzi unici di arredo e di design realizzati con i legni usati per il cantiere della metropolitana o vecchie grondaie.
La scuola per reinvetori. LentaMente. Una classe en plein air circondata da un giardino orientalista, realizzato per FloraCult da Elizabeth the First. A cura di Clara Tosi Pamphili e Alessio de Navasques
La natura del mondo in una stanza. Animali meravigliosi e bizzarri nati in cattività che si possono osservare e toccare. Animalmovie di Alessandro Rosati
FLORACULT, 2013
INES MUSUMECI GRECO presenta
CACCIA NOTTURNA DI UN GUERRIERO ETRUSCO *, di Emiliano Maggi
Il mondo della natura diviene un linguaggio con cui gli dei parlano agli uomini ma soprattutto un mondo dove l’uomo fin dall’antichità cerca le immagini per parlare di sé e del proprio mondo sociale.
L’opera dell’artista Emiliano Maggi riflette sulla vita simbolica e metaforica dell’uomo-animale, del rapporto tra eroe e bestia, nella condivisone del sacrificio e della salvezza.
Nelle terre del Parco di Veio ancora oggi è forte la presenza del cinghiale, creatura importante per il popolo etrusco non solo per l’uso alimentare ma anche per una funzione rituale legata alla condotta bellica. Le guerre continue e violente contro i romani spinsero i soldati etruschi a chiedere aiuto al mondo animale: cacciandolo potevano ottenere i suoi poteri.
Come il leone o il toro, anche il cinghiale viene spesso raffigurato in lotta con eroi o guerrieri.
Per l’uomo etrusco l’animale rappresenta la forza e il coraggio, la virilità e l’oltretomba, perchè legato ad un mondo notturno, ad un immaginario infernale.
L’uomo inizia la sua caccia; una performance notturna alla ricerca di visioni, sogni , esperienze divine e fantasie magico - religiose.
L’artista rievoca lo spirito del guerriero etrusco indossando un’ armatura bianca e armato attraversa i boschi di Veio, rincorre la disperazione di un soldato stremato dalle battaglie; perduto cerca il confronto con il selvaggio, la rivelazione divina faccia a faccia.
L’uomo si riflette con timore e tremore sul volto dell’animale che diventa esso stesso parola di un lessico divino.
Nelle rappresentazioni artistiche si trovano spesso storie di caccia, scene di sopravvivenza legate alla lotta, pura e semplice, dell’uomo con l’animale.
La caccia diventa un’attività primaria cui spesso è legata la vita stessa della comunità.
E’ facile pensare che per le radici strutturali e profonde di simili “necessità” la caccia sia letta in modo omogeneo e spesso in modo tale da rinforzare l’idea che il cacciatore fosse un uomo superiore, rispetto all’animale: è quasi uno svincolarsi dell’animale-uomo nei confronti dei restanti animali non dotati di quell’intelligenza tecnica che ha permesso alla razza umana di vincere la terribile sfida della natura.
Nell’età della nascita degli dei la caccia vive la sua vicenda divina, oltre alla funzione sociale, non solo si narra ma si rendono gentili gli animi che oramai sono resi violenti dalla brutalità e dalla necessità di guerre.
L’individuo singolo si misura con la realtà naturale, la combatte, cerca di vincerla.
Il buio profondo diventa un ambiente neutro, gli unici riferimenti narrativi sono riflessi di luce sulla vegetazione; essi servono a qualificare per simbologia l’ambiente boschivo e a caratterizzarlo mimeticamente.
Emiliano Maggi
Il lavoro di Emiliano Maggi è incentrato su un forte dialogo tra simbolismo, mitologia e immaginazione dove è costante il riferimento all’iconografia popolare e alla natura ancestrale.
Il mistero antico e struggente del mondo contadino, la metafora animale che racconta l’ebbrezza dell’individuo folgorato dalla scoperta dell’assoluto naturale; un mondo dove eè possibile un’altra realta’, istintiva, non verbale, in cui le nostre pulsioni ataviche sono espresse e realizzate senza colpa ne’ paura.
Le sue opere spaziano dalla pittura all’installazione, dalla creazione di maschere, costumi e gioielli alla fotografia, dalla composizione musicale alla performance.
I suoi lavori sono stati esposti recentemente al Macro di Roma, al V& A di Londra, , all’Italian Culture Institute di Los Angeles e alla Golden Threat Gallery di Belfast.
* Opera site-specific