Flavio Perbellini – Arte e sentimento

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ARIANNA SARTORI - VIA NIEVO
Via Ippolito Nievo 10, Mantova, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al sabato 10.00-12.30 / 16.00-19.30, chiuso festivi.

Vernissage
17/06/2012

ore 17.30

Artisti
Flavio Perbellini
Curatori
Ottavio Borghi
Generi
arte contemporanea, personale
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Nel cammino artistico di Flavio Perbellini la pittura figurativa e quella astratta procedono parallele, inframmezzate talvolta anche dalla scultura.

Comunicato stampa

La Galleria “Arianna Sartori - Arte & object design” di Mantova, nella sede di via Ippolito Nievo 10, dal 16 al 30 giugno 2012, presenta la mostra personale dell’artista Flavio Perbellini intitolata “Arte e Sentimento”.
La mostra si inaugurerà alla presenza dell’artista Sabato 16 giugno alle ore 18.00, con presentazione di Ottavio Borghi.
Per l’occasione è stato edito un catalogo.

ARTE e SENTIMENTO
Nel cammino artistico di Flavio Perbellini la pittura figurativa e quella astratta procedono parallele, inframmezzate talvolta anche dalla scultura. La prima consiste principalmente nella riproduzione di opere celebri che vanno dal trecento al rinascimento ed oltre e di icone sacre ispirate allo stile bizantino. Ed a proposito di queste ultime Flavio ha frequentato in passato la Byzantine Academy di Nicosia, uscendone abilitato alla docenza. Non si tratta però solamente di rappresentazioni a puro scopo mimetico od estetico, perché l’autore segue un metodo storico-filosofico estremamente analitico al fine di potersi immedesimare nello spirito del tempo, sia dal punto di vista della esecuzione materiale che degli intenti edificanti, trattandosi per lo più di soggetti religiosi. Così che alla fine le sue “Annunciazioni” risultano sempre pervase dalla magica "patina dorata del tempo", mentre le icone acquistano quell'aspetto sacrale ed austero dovuto alla doratura magistralmente antichizzata, alla suggestiva bidimensionalità delle immagini, ma soprattutto dalla sentita religiosità che anima fautore durante l'esecuzione delle opere.
La continua acquiescenza ai canoni estetici tradizionali finisce con il suscitare in Perbellini la necessità di ribellarsi all'imperio del segno, in modo da poter estrinsecare la sua irruente carica creativa fidando quasi totalmente nella forza espressiva del colore. Per cui con verve brillante si dedica a comunicare al fruitore delle opere diversi concetti astratti al di fuori dell'ottica figurativa. Fornendo però, se pure talvolta un po’ sfumata, una chiave di lettura che possa guidare chi osserva entro il labirinto della sua simbologia e della sua particolare filosofia artistica. Allo scopo di comunicare al meglio le proprie sensazioni, impressioni e sentimenti, crea la simbiosi fra il colore ed una sorta di scultura virtuale, provocando ad arte prominenze ed avvallamenti alla tela che fa da supporto, ottenendo un singolare effetto estetico. E per realizzarlo si avvale di una tecnica mutuata da certe soluzioni architettoniche che generano un equilibrio geniale fra trazione e compressione: è un complesso di leggi fisiche e di accorgimenti che consentono all'autore di realizzare quella che egli definisce "TEN'SOPITTURA", essendo favorito in questo anche dalle particolari sostanze con le quali tratta la tela. Infatti si serve esclusivamente di resine naturali e di altri ingredienti che insieme richiamano le tecniche pittoriche di un tempo assai lontano, ottenendo così di conferire ad ogni creazione oltre ad una certa eleganza, anche un gradevole effetto anticheggiante.
In questo modo può addentrarsi idealmente in molti settori dello scibile umano, secondo quanto gli suggerisce il suo estro artistico e la sua esperienza di vita. Sempre però con un sistema estremamente sintetico, limitandosi a mettere in evidenza soltanto il principio che sta alla base di ogni ragionamento specifico. Nascono così tante astrazioni spesso incentrate su di una serie di vortici e di pennellate veloci e sinuose, che indirizzano l’occhio e la fantasia con movimento avvolgente attorno ai rilievi della tela, per accompagnarli poi nelle cavità a perdersi nella profondità dell'ignoto: "Spirali di vita" appunto, ma pure "Eruzioni solari" e gli ampi riposi di "Luna e bagliori" ed "Ombra e luci". Ipotesi e fantasie astronomiche alternate all'esplosione di energia di "Eruzione vulcanica" e la sintetica visione dall'alto di "Piazza delle erbe" che nonostante la forte schematizzazione, genera l'impressione del brusio prodotto dotta vita quotidiana.
Ogni opera risente di una spiritualità latente, che trova nel campo della composizione astratta di Flavio Perbellini la sua massima espressione nell'opera "Spirito divino", nella quale l'evanescenza innaturale dei colori viene quasi lacerata dall’irruzione della luce che come il nimbo delle antiche icone, diventa simbolo della divinità e del suo mistero.
Ottavio Borghi, ottobre 2011

Flavio Perbellini
Nato a Bovolone (Vr) nel 1954.
Studia tecnologia alimentare a Forlì e per tradizione famigliare si dedica alla pasticceria scegliendola come professione. Il lavoro in pasticceria gli ha permesso di partecipare nel corso degli anni a molti concorsi artistici, riproducendo in zucchero e cioccolato opere scultoree e riscuotendo numerosi suc-cessi nazionali e internazionali.
Contemporaneamente la passione per l’arte figurativa lo porta a dedicarsi alla pittura frequentando gli studi dei maestri Giulietto Accordi e Costantina Fiorini.
Affascinato dai grandi pittori del passato, specialmente dai temi sacri, oltre al dipinto ad olio su tela comincia le sue ricerche sulla pittura su tavola. Nel 1997 alla “Byzantine Academy of Cyprus di Nicosia” con P. Demostene Demostenis direttore del museo di icone di Nicosia apprende il difficile percorso per creare le S. Icone. Predilige usare legni naturali quali Pioppo Tiglio o Abete antico preparando le tavole con garza gesso e colle animali, oro zecchino brunito su bolo ed eseguendo poi il dipinto con terre e tuorlo d’uovo. Dal 2002 tiene corsi serali di Iconografia a Verona e Bovolone.