Flatform / Toni Demuro

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO ORGANICA - CEDAP
località Curadureddu, Tempio Pausania, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
10/08/2025

ore 11

Artisti
Flatform, Toni Demuro
Curatori
Marco Senaldi, Giannella Demuro, Emiliano Longobardi
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Due nuove mostre. Personale “Storia di un albero” del collettivo Flatform curata da Giannella Demuro e Marco Senaldi. E, per la prima volta, in mostra al Museo anche l’arte dell’illustrazione con le opere dell’artista visivo Toni Demuro, raccolte nella personale “Like a leaf” a cura di Emiliano Longobardi.

Comunicato stampa

Il Museo di arte ambientale Organica entra nel vivo del calendario estivo con due nuove mostre che accompagneranno la programmazione per tutto agosto e che si concluderanno il 24 settembre.

La cornice vegetale del Bosco di Curadureddu è pronta ad accogliere il pubblico domenica 10 agosto alle ore 11 presso lo Spazio CEDAP, con il vernissage della personale “Storia di un albero” del collettivo Flatform curata da Giannella Demuro e Marco Senaldi. In mostra al Museo, per la prima volta, anche l’arte dell’illustrazione con le opere dell’artista visivo Toni Demuro, raccolte nella personale “Like a leaf” a cura di Emiliano Longobardi.

Attraverso l’uso sofisticato di tecnologie audiovisive, il collettivo Flatform porta avanti una riflessione sul paesaggio e sui fenomeni naturali, spesso collocati in territori periferici o marginali, temi oggi quanto mai attuali e urgenti. Al Museo Organica Flatform presenta “Storia di un Albero”, video-ritratto di un organismo vivente non umano, pensante ma non cosciente, unitario ma molteplice, e del territorio che questo abita da molto tempo. L’albero al centro dell’opera è una quercia nata circa 900 anni fa – nota anche come la “Quercia dei Cento Cavalieri” – e il luogo è l’area della città di Tricase, in Puglia. Tramite immagini in movimento e suoni spazializzati, l’organismo vegetale si fa testimone perenne dello sviluppo di un luogo, delle storie che lo hanno attraversato in quasi mille anni e delle culture e delle lingue che si sono succedute e che tuttora coesistono. Sottotitolato in inglese, il film presenta dialoghi in Arbaresh, Romanès, Griku, Greco bizantino, Ebraico, Yiddish, Turco, spagnolo, Francese e Salentino. Tutte le musiche, inedite, sono state registrate appositamente per il film.

Le opere di Flatform si contraddistinguono per un'estetica estremamente sofisticata, frutto di una rigorosa attenzione a ogni componente del linguaggio audiovisivo: luce, suono, immagine e movimento. La precisione tecnica e l'equilibrio compositivo sono il risultato di una profonda consapevolezza dei mezzi espressivi e di un accurato processo di post-produzione, che conferisce a ogni lavoro una forte coerenza formale. Inserita in una linea di ricerca che attraversa il cinema sperimentale e le pratiche dell’arte contemporanea, la produzione del collettivo è stata accolta nei più prestigiosi festival internazionali e nelle principali istituzioni museali a livello globale. A cura di Giannella Demuro e Marco Senaldi.

Flatform è un artista collettivo nato nel 2006 e ha base a Milano (I) e Berlino (D), il cui lavoro si colloca tra il cinema sperimentale e l’arte contemporanea. Nel corso degli anni ha esposto le proprie opere in prestigiose istituzioni museali e festival internazionali. Tra le principali mostre recenti si segnalano le retrospettive alla Fondazione Prada (Milano, 2023), al Jeu de Paume (Parigi, 2023), al MART (Rovereto, 2023), alla GAMeC (Bergamo, 2022), al MSU Museum of Contemporary Art (Zagabria, 2013) e all’EYE Filmmuseum (Amsterdam, 2018). Il collettivo è stato inoltre invitato da istituzioni come il PAC di Milano, il MACRO di Roma, l’ARGOS Centre for Audiovisual Arts di Bruxelles, il Centre Pompidou di Parigi e il Haus der Kulturen der Welt di Berlino. Le loro opere sono state ospiati dai più importanti festival cinematografici: il Festival di Cannes, l’International Film Festival Rotterdam, la Viennale, il BFI London Film Festival e il New Zealand International Film Festival. Tra i riconoscimenti si annoverano premi e candidature al Go Short – European Short Film Festival, al Jihlava International Documentary Film Festival, al Nashville Film Festival e al Tiger Awards for Short Films.

Nella sala al piano terra dello Spazio CEDAP, il Museo Organica ospita per la prima volta una mostra dedicata all’illustrazione con “Like a leaf”, personale dell’artista Toni Demuro. Le sue immagini raccontano un universo onirico di forme stilizzate, un mondo rarefatto popolato da organismi naturali – alberi, rami, foglie, fiori, farfalle e esseri umani solitari – illuminato da luci pallide o rischiarato da chiarori notturni opalescenti. Scrive a proposito della mostra il curatore Emiliano Longobardi: “Ci sono spazi naturali che non sono solo sfondo, ma spazi attivi: rami che si intrecciano, boschi curvi, foglie enormi, grandi quanto corpi, cerchi lunari e solari che aprono spazi negli spazi, che si fanno accessi verso altri luoghi di luce. E ci sono spazi naturali che restano puro segno vegetale […]. Ricordare che il paesaggio ci riguarda, che il tempo può essere respiro profondo, che la solitudine può essere abitabile: è la misura dell'equilibrio tra silenzio e parola trattenuta, tra natura–personaggio e figure raccolte. Il lavoro di Toni Demuro offre un passaggio discreto tra i mondi e i modi: rallentare, osservare, riconoscersi come parte di qualcosa che non ha bisogno di dirsi in maniera esplicita o di parlare forte per farsi sentire, ma che continua a riverberare, trovando nella persistenza interiore la sua dimensione più alta”.

Toni Demuro è un illustratore e artista visivo italiano, nato in Sardegna nel 1974. Si è diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari, sviluppando uno stile poetico e minimalista, noto per la sua atmosfera onirica, l’uso simbolico della natura e una raffinata tavolozza cromatica.

Le sue illustrazioni hanno accompagnato progetti editoriali per importanti clienti internazionali come The New York Times, The Washington Post, Penguin Books, Vanity Fair, Corriere della Sera e Mondadori. Nel mondo dell’editoria, ha realizzato copertine di libri e albi illustrati — soprattutto per il mercato francese — ottenendo numerosi riconoscimenti.

Accanto al lavoro editoriale, ha progettato numerosi manifesti per festival jazz, eventi letterari e incontri culturali, unendo narrazione visiva e una sensibilità grafica distintiva. Il suo lavoro si distingue per la capacità di trasmettere emozione e immaginazione con leggerezza e, al tempo stesso, profondità.

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Tutti gli eventi di Organica si tengono alle pendici del Monte Limbara, nei dintorni di Tempio Pausania: nel bosco di Curadureddu e presso il CEDAP - Centro di Educazione e Documentazione sull’Ambiente e sul Paesaggio.

Lo spazio del CEDAP dispone di due sale espositive, una dedicata all’arte contemporanea e l’altra alla fotografia ed è anche un punto informativo per le attività escursionistiche, ambientali e culturali del territorio.

Su prenotazione, è possibile organizzare delle visite guidate al Museo di arte ambientale per piccoli gruppi.

La località è raggiungibile da Tempio, Olbia e Sassari lungo la strada statale SS 392, e poi a piedi percorrendo uno dei suggestivi sentieri che si inoltrano nei boschi del Limbara.

Organica – museo di arte ambientale nel Parco del Limbara è un progetto dell’associazione culturale tramedarte con la direzione artistica di Giannella Demuro e realizzato in collaborazione con il Comune di Tempio Pausania, il MIC, la Fondazione di Sardegna, la Regione Sardegna, il FAI - Fondo Ambiente Italiano, Salude & Trigu, Fo.Re.S.T.A.S., il Touring Club Italiano, il Master DECA Pro dell’Università di Sassari, l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, associazioni culturali e i partner Escursì.com, Confcommercio Nord Sardegna, Gallura Mia srl, Hotel Pausania Inn, La Baita Limbara.