Fiona Tan – Inventory
Quattro video installazioni dell’artista olandese (Inventory in prima mondiale, Correction, Disorient e Cloud Island) al MAXXI in un inconsueto dialogo con le incisioni di Giovan Battista Piranesi e con l’architettura del museo.
Comunicato stampa
“Roma è una città ricca di storia, abitata da resti archeologici e rovine architettoniche. Il luogo ideale per approfondire la relazione tra gli oggetti e la memoria” Fiona Tan
La mostra presenta, in anteprima mondiale, l’ultima opera di Fiona Tan, Inventory.
Inventory nasce dalle suggestioni della casa privata e del museo di Sir John Soane, appassionato collezionista che oltre duecento anni fa costruì, nei confini angusti della propria casa, il proprio monumento privato, incarnazione del fascino e della passione dell’architetto per Roma, in cui raccolse sculture classiche, frammenti e dettagli.
Attorno a Inventory ruotano altri tre importanti lavori video dell’artista: Correction, sei proiezioni allestite secondo il modello del Panopticon (il carcere ideale progettato nel 1791 da Jeremy Bentham), in cui l’artista presenta 330 ritratti di prigionieri e guardie americani; Disorient, doppia proiezione che partendo dai diari di Marco Polo arriva a immaginare come sarebbe stato il museo dell’esploratore veneziano, e Cloud Island opera che ha per protagonista l’isola di Inujima simbolo dell’industrializzazione del Giappone che hanno snaturato la vita dell’isola e le abitudini dei suoi abitanti.
Insieme ai video di Fiona Tan anche una serie di incisioni selezionate da Le Carceri d’Invenzione di Piranesi, opera fonte di ispirazione per Correction e che instaura un’affascinante conversazione con l’architettura di Zaha Hadid.