FIÒCA – Racconto della neve
La mostra, prodotta dalla Città di Belgioioso – Assessorato alla Cultura in collaborazione con la Galleria Giovanni Bonelli, è inserita all’interno dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026 e riunisce opere di artisti emergenti e maestri della pittura contemporanea italiana, dedicati al tema della neve come paesaggio, materia e metafora visiva.
Comunicato stampa
Il termine FIÒCA nel dialetto storico pavese significa ”fiocco di neve” (dal Vocabolario Pavese -
Italiano di Carlo Gambini – 1850, Pavia). L’utilizzo di questo titolo crea un cortocircuito virtuoso,
denominando un evento che sta all’interno di un contenitore internazionale, come le Olimpiadi
invernali, con un’espressione dialettale tipica della città dove si allestirà la mostra (Belgioioso -
Provincia di Pavia). Inoltre, è un titolo che, prelevato dal contesto culturale territoriale, si integra con
le opere esposte, che hanno la neve per tema, e con le gare su neve, cuore delle olimpiadi invernali.
Va infine sottolineato che ‘fioca’ è sinonimo di ‘neve’ nei dialetti di molte zone delle regioni coinvolte
in queste olimpiadi, e cioè Lombardia e Veneto, creando così per questa mostra un senso di
appartenenza per tutte le cittadinanze coinvolte da vicino e da lontano nel grande evento sportivo.
FIÒCA è, come dice il Sindaco di Belgioioso, Fabio Zucca, una “piccola parola di casa che oggi parla al
mondo” e, continua sottolineando, come “un piccolo termine dialettale possa dialogare con un
evento globale, collegando la nostra identità locale a un appuntamento internazionale”
La mostra
Si dice che una delle prime opere della storia della pittura moderna che raffiguri una battaglia “a palle
di neve” davanti a un castello sia una composizione che si trova nel Ciclo dei mesi del Castello del
Buonconsiglio, a Trento: si tratta di un gruppo di affreschi attribuito al maestro Venceslao, pittore
boemo, risalente al 1397. Partendo da questo spunto che unisce arte, neve e medioevo, ci si collega
al percorso che ormai da 5 anni porta avanti l’Amministrazione della Città di Belgioioso, che ha
collocato nel Castello cittadino “Il Museo dei Visconti” (in fase di allestimento) e che si occupa allo
stesso tempo di acquistare opere d’arte sia di giovani emergenti che di affermati artisti
contemporanei, pensate e realizzate per essere inserite nel medesimo Castello, con la missione di
costruire un patrimonio di arte contemporanea che dialoghi con lo storico mecenatismo visconteo,
contaminando armoniosamente il passato con l’arte del nostro tempo.
CITTÀ DI BELGIOIOSO
Assessorato alla Cultura
Assecondando dunque la vocazione di centro per l’arte contemporanea del Castello di Belgioioso, e
cogliendo l’occasione delle Olimpiadi Invernali che si terranno tra Milano e Cortina, si è imposta l’idea
di allestire nell’ala pubblica del castello una mostra d’arte contemporanea che riguardi la neve, le
sue forme, e la sua incantevole capacità di modificare paesaggio.
È stato così allestito un percorso/mostra con opere di giovani artisti emergenti in dialogo con opere
di affermati maestri della pittura contemporanea italiana, a tema neve in tutte le sue declinazioni: dal
paesaggio montano innevato, a quello urbano sotto una nevicata, al dettaglio del manto nevoso
modificato dall’attività sportiva dell’uomo.
I giovani emerging artist esposti in FIÒCA sono: Alessandro Artini, Chiara Calore, Beatrice
Pachera, Davide Pegoraro, Gherardo Quadrio Curzio, Domenico Ruccia.
I maestri sono: Alessandro Bazan, Marco Cingolani, Vanni Cuoghi, Valentina D’Amaro, Aldo Damioli,
Fulvio Di Piazza, Giovanni Frangi, Daniele Galliano, Barbara Nahmad, Alessandro Papetti, Salvo e
Velasco Vitali.
La curatela di FIÒCA è stata affidata ad Alberto Mattia Martini, critico d’arte e docente
dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Un suo testo accompagnerà il catalogo della mostra.
Dal testo “Fiòca. La neve, la pittura, la soglia del visibile” di Alberto Mattia Martini
La neve cade, come una forma di silenzio che pensa. C’è un momento dell’anno, e forse
dell’anima, in cui il mondo si fa lieve, i suoni si attenuano, i contorni si dissolvono e la
luce diventa sostanza. Tutto si ovatta in un chiarore che non è giorno e non è notte: la
neve scende, lieve, fioca - come viene definita nel dialetto lombardo – e nel suo cadere
tutto sembra sospendersi. Il paesaggio, il tempo, la memoria ciò che conoscevamo si
trasforma in uno scenario di soglia. Fioca è la neve che cade piano, quasi timida, ma è
anche la luce fioca, affievolita, che accompagna il suo cadere: una parola che contiene
il senso di un’attenuazione, di passaggio dalla presenza all’ombra.
Da questa condizione nasce Fiòca, una mostra che riunisce un gruppo di artisti
contemporanei chiamati a misurarsi con la neve, non come semplice tema naturalistico,
ma come materia dello sguardo e metafora del pensiero.
Le loro opere, pittoriche ma aperte a linguaggi differenti, non si limitano a
rappresentare la neve: la attraversano, la assumono come spazio di riflessione, come
pelle fragile su cui si imprimono luce, tempo e silenzio.
Proprio questo attraversamento, tra luce e silenzio, tra materia e dissolvenza, diviene
la chiave interpretativa della mostra.
La neve è un paradosso visivo. Pur coprendo, rivela, pur cancellando, definisce, pur
essendo bianca, restituisce infinite sfumature.
Dipingere la neve significa interrogare il limite stesso della rappresentazione: dare
forma a ciò che dissolve la forma.
Nel bianco della neve si nasconde la domanda più antica della pittura: come
rappresentare, raccontare l’invisibile?
Da Turner a Friedrich, da Monet a Morandi, da Malevič a Rauschenberg, da Ryman a
Manzoni, il bianco è stato il colore del confine, il luogo in cui la luce si fa pensiero.
“Il bianco è il simbolo di un mondo in cui tutti i colori, scomparsi come fenomeni
materiali, sono fusi in una luce che contiene in potenza tutte le possibilità.” […]
FIÒCA è inserita nell’ambito delle iniziative dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, un
programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici attraverso
la cultura, il patrimonio e lo sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà
rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026.
Il comune di Belgioioso (PV), in cordata con quelli di Albino (BG), Casalmaggiore (CR) e Solaro (MI), è tra i
beneficiari dell’ambizioso bando Olimpiadi della Cultura (cui Regione Lombardia ha destinato
complessivamente 3 milioni di euro, da novembre 2025 a marzo 2026) dando vita al Villaggio sportivo delle
biblioteche, un fitto programma di appuntamenti gratuiti e aperti a tutti che offrirà spettacoli, arti visive,
laboratori e momenti di riflessione collettiva con l’intento di intrecciare sport, cultura e memoria.