Fernando Garbellotto – Attrazione frattale

Mostra personale di Fernando Garbellotto.
Comunicato stampa
La Pinacoteca di Città di Castello presenta, sabato 27 settembre 2025 alle ore 18.00, l’inaugurazione della mostra “Attrazione frattale” dell’artista veneto Fernando Garbellotto, a cura di Giorgio Bonomi e Sofia Codini. L’esposizione si inserisce nel percorso di approfondimento che il museo dedica alla pittura analitica e alle sue evoluzioni, seguendo idealmente la recente mostra dedicata a uno dei maestri della corrente: Claudio Verna.
L’assessore alla Cultura Michela Botteghi sottolinea:
«È essenziale lo spazio della Event Room per un contenitore come la Pinacoteca di Città di Castello, che permette di approfondire tematiche sull'arte contemporanea, rafforzando anche a livello regionale il ruolo del Museo come spazio in cui Rinascimento e contemporaneità convivono in modo efficace».
Durante l’inaugurazione, oltre all’intervento dell’artista, sono previsti contributi di Giorgio Bonomi, Sofia Codini e Lorenzo Fiorucci. La mostra rientra nella programmazione che l’Assessorato e l’Ufficio Cultura del Comune di Città di Castello organizzano e sostengono annualmente.
L’arte frattale di Garbellotto
Dal 2006 i “frattali” di Fernando Garbellotto evolvono nelle Reti Frattali, caratterizzate da tridimensionalità e intrecci materici. L’artista utilizza la tela non come semplice supporto, ma come materia viva: la colora, la taglia in fettucce e la intreccia, dando origine a opere che trascendono la bidimensionalità e acquistano autonomia spaziale.
Le reti frattali si impongono come vere e proprie strutture di connessione, capaci di inserirsi nello spazio della vita e di dialogare con l’esperienza artistica ed esistenziale dello spettatore. In questo processo, la tela si trasforma da materiale creativo a valore concettuale.
Le parole chiave della ricerca di Garbellotto sono “moltiplicazione, reiterazione, ripetizione”, non come fredde espressioni di una geometria perfetta, ma come dinamiche vitali che riflettono la complessità e l’imperfezione della natura. È in questa sintesi che risiede la sua fama di “scienziato della pittura”.
Come afferma l’artista stesso:
«Sono convinto che la parola o l’immagine “RETE” sia quella che meglio descrive e caratterizza questo primo ventennio del terzo millennio; pensiamo infatti al web, alla planetaria diffusione dei social, alla rete della vita come connessione totale e profonda tra esseri viventi ed ambiente».