Fergola. Lo splendore di un regno
Da un impegnativo lavoro di ricerca sulle opere e sui documenti nasce la mostra “Fergola. Lo splendore di un Regno”, prima esposizione dedicata a Salvatore Fergola (Napoli 1796 – 1874), grande protagonista, fino ad oggi dimenticato, della pittura a Napoli negli anni della Restaurazione.
Comunicato stampa
Da un impegnativo lavoro di ricerca sulle opere e sui documenti nasce la mostra “Fergola. Lo splendore di un Regno”, prima esposizione dedicata a Salvatore Fergola (Napoli 1796 - 1874), grande protagonista, fino ad oggi dimenticato, della pittura a Napoli negli anni della Restaurazione. Ultimo pittore di corte, è un reporter d’eccezione della Napoli della prima metà dell’Ottocento, anni straordinari durante i quali era la città più popolosa e vivace d’Italia, una metropoli all’avanguardia in Europa. Per la sua bellezza era adorata dai viaggiatori che venivano da tutto il mondo, ma anche da due geni che vi lasciarono la loro impronta come Rossini e Leopardi, il quale vi trascorse l’ultima parte della sua tormentata esistenza.
Fergola ne dipinge la vita quotidiana e la ricchezza in imponenti opere provenienti dalla Reggia di Caserta, dal Palazzo Reale di Napoli, dal Museo di Capodimonte, dal Museo di san Martino, oltre che da varie collezioni private: dagli ultimi splendori di una corte ancora sfarzosa - di cui rappresenta i luoghi, tra la Campania e la Sicilia - agli eventi, come le cacce e i tornei. Ma è anche l’interprete della vocazione alla modernità, rappresentando, in quadri rimasti unici, la nascita della prima ferrovia italiana, il varo del primo battello a vapore, la costruzione dei primi ponti in ferro.
Fergola non è solo uno straordinario cronista della vita di corte e di eventi pubblici, ma un artista incredibilmente versatile che, nelle vedute, nelle marine, nelle scene di naufragio, nei temi biblici, ha saputo esplorare anche i territori del sentimento e della fantasia, partecipando alla rivoluzione romantica.
Una mostra unica per riscoprire una Napoli d’avanguardia, spesso dimenticata.