Fabrizio Ajello – Niente di grave

Informazioni Evento

Luogo
VILLA ROSPIGLIOSI
via Firenze 83, Prato, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
16/11/2025
Artisti
Fabrizio Ajello
Curatori
Silvia Bottani
Generi
arte contemporanea, personale

ChorAsis presenta NIENTE DI GRAVE, il progetto realizzato da Fabrizio Ajello per gli spazi espositivi della Villa Rospigliosi di Prato.

Comunicato stampa

ChorAsis presenta NIENTE DI GRAVE, il progetto realizzato da Fabrizio Ajello per gli spazi espositivi della Villa Rospigliosi di Prato. La mostra, a cura di Silvia Bottani, è visitabile dal 16 novembre al 31 gennaio, promossa e sostenuta dalla direzione di Chorasis-LoSpaziodellaVisione con il contributo di Toscanaincontemporanea2025 e Publiacqua.

Il lavoro che l’artista propone per gli spazi di Villa Rospigliosi si compone di tre interventi connessi, disposti in un articolato percorso tematico. La mostra di Fabrizio Ajello prende avvio da un sogno legato alla scomparsa del padre architetto. Da questa memoria personale nasce un percorso che si trasforma in una riflessione più ampia sull’assenza, sul tempo e sul modo in cui le immagini – reali, ricordate, ibridate o generate dall’intelligenza artificiale – costruiscono la nostra esperienza della realtà. Ajello che predilige da sempre il linguaggio dell’installazione e del disegno, utilizza qui il dato biografico e onirico come elemento “attivatore”, per poi procedere dilatando la riflessione fino a renderla universale, superando il perimetro autobiografico per muoversi su molteplici piani rappresentativi.
L’artista intreccia elementi biografici, ricordi familiari, riferimenti culturali ibridati da dettagli appartenenti alla Villa Rospigliosi in un’unica grande installazione diffusa nelle tre sale espositive. Il titolo, Niente di grave, riprende una frase dal romanzo Il giardiniere e la morte di Georgi Gospodinov, dove l’assenza del padre diventa il centro di una meditazione sulla perdita e sulla memoria.
Nel primo ambiente, Ajello realizza un grande disegno murale che viene progressivamente cancellato durante il periodo della mostra, fino a riportare la stanza al suo stato originario. Questo lavoro reinterpreta il tema medievale del Trionfo della Morte in chiave contemporanea, mescolando riferimenti alla storia dell’arte antica e moderna – dai graffiti alle miniature medievali, passando per gli affreschi di Giotto fino ad arrivare ai fumetti – e l’interesse per la pratica del disegno. L’opera parietale, che presenta anche una dimensione performativa, nasce dall’incontro fra immagini create dall’artista e immagini generate con l’intelligenza artificiale, in un caos rigorosamente organizzato.
La seconda sala è invece attraversata dalla presenza di un drone che si muove in modo autonomo, simbolo delle tecnologie di sorveglianza che oggi osservano e controllano la realtà, ma anche evocazione dello sguardo giudicante della figura paterna. In contrasto con questa presenza “vigilante”, il tema dell’assenza emerge come spazio vuoto e silenzioso ma anche come condizione universale: quella di tutti i padri che, in un modo o nell’altro, si allontanano o sfuggono.
Nella terza sala, il percorso si completa davanti all’ultimo dipinto realizzato dal padre dell’artista, che raffigura una stanza sospesa tra presenza e sparizione. Tre scale di legno appese a una corda richiamano il tema della Deposizione ma, in assenza di un corpo, diventano simbolo di un’ascesa impossibile, o forse di un ritorno alla terra. Sono scale che parlano anche del lavoro, del gesto quotidiano, di ciò che rimane dei padri: gli oggetti, i segni, i saperi tramandati.
Con Niente di grave, Fabrizio Ajello costruisce un percorso che unisce la fragilità dell’assenza alla forza dell’immaginazione. Le sue opere ci invitano a riflettere su come le immagini – interiori, artistiche o artificiali – possano trasformare la perdita in una nuova forma di presenza.

Fabrizio Ajello
Fabrizio Ajello (Palermo, 1973) è un artista e ricercatore indipendente che riflette e interviene attraverso vari media sulle dinamiche dei modelli culturali, indagando in particolare i temi del sacro, dei processi onirici, della memoria individuale/collettiva e del rapporto tra spazio materiale e virtuale. Negli anni ha lavorato al progetto di arte pubblica Progetto Isole, ha fondato, insieme all'artista Christian Costa, il progetto di arte pubblica Spazi Docili che in questi anni ha prodotto indagini sul territorio, interventi, workshop e talk presso istituzioni pubbliche e private. Ha inoltre esposto in gallerie e musei italiani e internazionali e ha preso parte a diversi eventi quali: Berlin Biennale 7, Break 2.4 Festival a Ljubljana, Synthetic Zero al BronxArtSpace di New York, Moving Sculpture In The Public Realm a Cardiff, Hosted in Athens ad Atene, The Entropy of Art a Wroclaw, in Polonia. Collabora con la rivista MADE IN MIND, e alcuni suoi contributi sono apparsi anche su Artribune, Roots and Routes, Nesxt, Sumac Space art platform, L’Indiscreto e Impeached. Magazine. Nel 2024 è stato pubblicato per la casa editrice Castelvecchi il suo primo saggio L'immagine leggera.
Fabrizio Ajello vive e lavora tra Firenze e Palermo.

ChorAsis–LoSpazioDellaVisione. APS, associazione culturale di sostegno agli artisti, sperimentazione, produzione di progetti espositivi e promozione di forme d’arte contemporanea con sede presso la settecentesca villa Rospigliosi (già villa Aldobrandini) di Prato. Il progetto di ricerca indaga sulle relazioni tra il passato e il presente, in dialogo tra arte, natura e storia e in costante rapporto di interazione con il territorio. Punto focale la cura del processo creativo, artisti sono invitati a rapportarsi liberamente con gli ambienti della villa e il suo parco giardino nella creazione site specific di opere e interventi installativi, performativi, laboratoriali. Dal 2019 ad oggi ChorAsis ha realizzato 29 progetti espositivi.