Fabrice Bernasconi Borzì – Abbandonarsi ogni tanto è utile

Informazioni Evento

Luogo
MASSIMO LIGREGGI
via Indaco 23 95100, Catania, Italia
Date
Dal al
Vernissage
17/03/2023

ore 18

Artisti
Fabrice Bernasconi Borzì
Generi
arte contemporanea, personale
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Galleria Massimo Ligreggi presenta abbandonarsi ogni tanto è utile, mostra personale di Fabrice
Bernasconi Borzì accompagnata da un testo critico di Elsa Barbieri.

Comunicato stampa

Galleria Massimo Ligreggi presenta abbandonarsi ogni tanto è utile, mostra personale di Fabrice
Bernasconi Borzì accompagnata da un testo critico di Elsa Barbieri.
Fabrice Bernasconi Borzì è un artista italo-svizzero, nato a Ginevra nel 1989 e tornato a vivere e
lavorare a Catania nel 2018. Questo suo viaggio a ritroso, alla ricerca della cultura d’origine, si
esprime nella sua creazione artistica, come anche nella sua personalità, sotto forma di una dualità
ricorrente: in lui convivono due attitudini che sempre connotano le sue opere.
La mostra si compie nella sala principale della galleria con l’opera one last tango. L’installazione,
che è l’ultima a essere stata mostrata in Svizzera e la prima in Italia, si articola in due lame sospese
dal soffitto che, con un impianto analogico, vengono attivate dando vita a un movimento, del tutto
simile a una danza della durata di 3 minuti, in cui esse si incontrano, si scontrano, si toccano e
si allontanano. Due ritratti, di un uomo e di una donna, convivono nella stanza, quasi come
spettatori di questa danza che appartiene all’opera. Due lame, due testimoni, due attitudini da cui
l’artista, dopo esserne stato il primo spettatore, se ne distacca per dare all’opera un carattere che
è insieme autobiografico e collettivo. Il percorso espositivo si completa con l'esposizione di altre
opere, appartenenti a serie che Bernasconi Borzì porta avanti. this could be riproduce situazioni
quotidiane su stampe in quadricromia, fungendo anche da configurazioni per installazioni future.
antieroi sono sculture, prevalentemente da tavolo, instabili, discrete, inutili e resistenti a qualsiasi
forma di evoluzione. E infine un cartello, di quelli che i manifestanti tengono tra le mani, che
Bernasconi Borzì è solito realizzare con giochi di parole, talvolta anche autocritici, che qui rimarca
che abbandonarsi ogni tanto è utile. Il fare artistico di Bernasconi Borzì emerge qui, e ora, nel
suo essere prevalentemente semplice, minimale, impulsivo e paradossale, finanche provocatorio
e di matrice dadaista. Egli, come si legge nel testo: «come un moderno Marcel Proust, raccoglie
impressioni (...) Con quelle impressioni (...) crea situazioni sovvertendole». Non dunque un
semplice spettacolo né un abbandonarsi rassegnato: l’opera tutta di Fabrice Bernasconi Borzì «ci
consente un abbandono radicale all’esistenza che apre lo sguardo alla singolarità plurale
dell’esistente e ci restituisce a pieno il senso della libertà.
abbandonarsi ogni tanto è utile
Fabrice Bernasconi Borzì
Testo critico a cura di Elsa Barbieri
Galleria Massimo Ligreggi presents abbandonarsi ogni tanto è utile, a solo exhibition by Fabrice
Bernasconi Borzì accompanied by a critical text by Elsa Barbieri.
Fabrice Bernasconi Borzì is a Swiss-Italian artist, born in Geneva in 1989 and returned to live and
work in Catania in 2018. This journey backwards, in search of his culture of origin, is expressed
in his artistic creation, as well as in his personality, in the form of a recurring duality: two attitudes
coexist in him and always characterise his works.
The exhibition is completed in the main room of the gallery with the work one last tango. The
installation, which is the last to be shown in Switzerland and the first in Italy, consists of two blades
suspended from the ceiling which, with an analogue system, are activated, giving rise to a
movement, similar to a dance lasting three minutes, in which they meet, collide, touch and move
apart. Two portraits, of a man and a woman, coexist in the room, almost as spectators of this
dance that belongs to the work. Two blades, two witnesses, two attitudes from which the artist,
after having been the first spectator, detaches himself to give the work a character that is both
autobiographical and collective. The exhibition is rounded off with the display of other works,
belonging to series that Bernasconi Borzì is pursuing. this could be reproduces everyday situations
on four-colour prints, also serving as configurations for future installations. anti-heroes are sculptures,
mainly table-top, unstable, discrete, useless and resistant to any form of evolution. And finally, a
placard, the kind that protesters hold in their hands, which Bernasconi Borzì is used to making with
puns, sometimes even self-critical, which here emphasises that indulging oneself every now and
then is useful. Bernasconi Borzì's artistic making emerges here, and now, in its being predominantly
simple, minimal, impulsive and paradoxical, even provocative and Dadaist. As we read in the
text: 'like a modern Marcel Proust, he collects impressions (...) With those impressions (...) he
creates situations by subverting them'. Not a mere spectacle, therefore, nor a resigned
abandonment: the entire work of Fabrice Bernasconi Borzì "allows us a radical abandonment to
existence that opens our gaze to the plural singularity of existence and restores to us the full sense
of freedom.
Abbandonarsi ogni tanto è utile
Fabrice Bernasconi Borzì
Critical text by Elsa Barbieri