Ettore Sottsass – Tornano sempre le primavere, no?

Informazioni Evento

Luogo
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ENNIO MORRICONE
Viale Pietro De Coubertin 34, Roma, Italia
Date
Il
Vernissage
11/03/2014

ore 18,30

Editori
JOHAN & LEVI
Artisti
Ettore Sottsass
Uffici stampa
CLARART
Generi
presentazione
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Architetto, designer, scrittore, artista. Non ha bisogno di presentazioni, Ettore Sottsass: di lui si conosce anche l’aspetto personale, emerso nella sua autobiografia Scritto di notte. Johan & Levi è editore del volume fotografico a lui dedicato.

Comunicato stampa

Intervengono Valerio Magrelli e Nerina Garofalo con l'autore delle immagini Giuseppe Varchetta

Architetto, designer, scrittore, artista. Non ha bisogno di presentazioni, Ettore Sottsass: di lui si conosce anche l’aspetto personale, emerso nella sua autobiografia Scritto di notte. Johan & Levi è editore del volume fotografico a lui dedicato, che raccoglie vita pubblica e privata, un racconto per immagini attraverso le fotografie scattate in quasi trent’anni dall’amico Giuseppe Varchetta, psicologo dell’organizzazione e fotografo per passione.

Ogni immagine si accompagna a un commento che è ricordo, riflessione, emozione, nel ripercorrere momenti ufficiali, inaugurazioni di mostre, convegni, presentazioni, ma anche istanti colti nello studio o in occasione di cene private o pomeriggi domenicali a casa di Sottsass. Spesso assorto, meditabondo, espressivo di uno stato d’animo che traspare cristallino, Sottsass ci appare in queste immagini scattate a partire dal 1978 fino agli ultimi giorni di vita in un progressivo incanutire, mentre il celebre codino da intellettuale radicale si imprime nella memoria collettiva.
Una progressiva assunzione del tratto fisico della malinconia, dice Marco Belpoliti, che introduce al personaggio nel suo testo d’apertura. Mutuata dalla nostalgia generata dalla consapevolezza che la vita è costellata di addii, di cose lasciate, e riscattata dalla sua arte che parte da una raccolta di forme, immagini, idee, materie, segni, e altro ancora. Il tutto come remunerazione a posteriori degli addii detti dagli altri, e poi da lui stesso. Una ricompensa in forma di colore, segno, materia, idee. Colleziona dal mondo intorno a lui ciò che meglio gli serve per fermare il tempo. «Non sono mai riuscito a fermare il tempo anche se ho sempre provato».