Esposta. Arte ad alta quota – Marzio Zorio

Informazioni Evento

Luogo
UMBERTO BENAPPI ARTE CONTEMPORANEA
Sansicario Alto, Cesana Torinese, TO, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
19/07/2025

ore 18

Artisti
Marzio Zorio
Curatori
Valentina Muzi
Generi
personale, arte contemporanea

La Galleria Umberto Benappi, con il supporto creativo di Riccardo Pietrantonio, prosegue la stagione espositiva nella sede di montagna a Sansicario Alto con la mostra Nel solco della voce – Marzio Zorio, secondo appuntamento della rassegna estiva ESPOSTA. ARTE AD ALTA QUOTA.

Comunicato stampa

Nel solco della voce - Marzio Zorio

GALLERIA UMBERTO BENAPPI – SANSICARIO ALTO (TO) | 20.07 - 10.08.2025
opening sabato 19.07.2025 - h. 18.00
a cura di Valentina Muzi
in collaborazione con Galleria 10&zerouno – Venezia

La Galleria Umberto Benappi, con il supporto creativo di Riccardo Pietrantonio, prosegue la stagione espositiva nella sede di montagna a Sansicario Alto con la mostra Nel solco della voce - Marzio Zorio, secondo appuntamento della rassegna estiva ESPOSTA. ARTE AD ALTA QUOTA.

Composta da suoni umani e non, la voce è un respiro articolato, una vibrazione incarnata capace di estendersi oltre i confini del corpo. Sebbene sia stata spesso considerata solo uno strumento di comunicazione – e altrettanto spesso subordinata alla parola che veicola – la voce si scardina da questo ruolo per riprendere possesso della propria identità, assumendo forme di iscrizione che permangono nel tempo e nello spazio.

Numerosi studiosi hanno indagato la voce da diverse angolazioni distinguendone, in primis, l'aspetto sonoro da quello concettuale (Jacques Derrida, Algeria 1930 – Parigi 2004), o esplorando la soglia che la separa dal mondo animale. Su questo punto si concentra il pensiero del filosofo italiano Giorgio Agamben (Roma, 1942), secondo il quale la voce è un “non – più” e un “non – ancora”, ponendosi “tra l'insignificanza animale e la formalizzazione significante del mondo umano, del suono naturale che non si è ancora innalzato al livello del linguaggio”.

Uno spazio, un solco, in cui la voce si manifesta nella sua forma più pura, prima ancora di essere cristallizzata in parola o amplificata in un concetto. Un “oggetto pulsionale” – come lo definisce lo psicoanalista francese Jacques Lacan nel Novecento – capace di far “vibrare il tempo” e di “liberare lo spazio”, ponendosi nella soglia che delimita il momento presente dalla sua dissoluzione, tra l'istante in cui prende vita e la memoria.

In quella piccola ma profonda fenditura che sfugge a qualsiasi ordine preimposto il tempo non è lineare ma affettivo e stratificato, accentuando la natura ambivalente della voce che, nella sua presenza – assenza, plasma l'identità dell'essere umano e il suo modo di esperire il mondo.

A dare forma a quel non – più e non – ancora è l'artista Marzio Zorio con Nel solco della voce, una mostra che intende sdradicarla dal corpo con cui si identifica per valorizzarne la singolarità, trasformando lo spazio espositivo in un luogo d’ascolto altro dove il pubblico è invitato a partecipare.

Così involucri vitrei abitano gli spazi della galleria, custodendo versi non umani. Quello che nasce dall'incontro con l'opera Mitopoiesi (Stupor vacui – sirene) è un dialogo tra l'essere umano e il suo inconscio, passando dalla percezione del suono alla consapevolezza del sé.
Una tensione – quella tra l'esperienza sensibile e la conoscenza – che si sublima in Biblioteca, un'installazione composta da barre di legno incise sonoricamente, in attesa di essere lette, toccate e interpretate. Dal segno lineare si passa un paesaggio sonoro dove l’impeto delle masse si imprime su lunghe bobine di carta con Moti umani.
Infine, la voce si dissolve nuovamente diventando una guida evanescente in Bussola, che disorienta e orienta l'uomo, incoraggiandolo a intraprendere nuove e possibili direzioni.

BIOGRAFIA

Marzio Zorio (Moncalieri - TO, 1985) concentra la sua ricerca sulla realizzazione di installazioni su larga scala in cui il suono riveste un ruolo centrale, con particolare attenzione alle sue proprietà spaziali e alla relazione che esso instaura con l’ambiente, l’architettura e l’essere umano.

Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, sia in Italia che all'estero.
Nel 2020 si è aggiudicato il premio #raccontoplurale, promosso dalla Fondazione CRT di Torino.

In ambito musicale, ha collaborato con Nicolas Jaar, progettando strumenti musicali utilizzati nelle sue performance live e per la realizzazione dell'album Telas (2020). In seguito, ha composto un brano per la compilation Caves – A Compilation of Silence, pubblicata dall’etichetta discografica di Jaar, Other People.

Ha eseguito brani come Concerto per legno e ossa insieme all'artista Francesca Cola, e fa parte del duo BRUMA con l'artista e musicista Bruna, con il quale realizza performance e sperimentazioni sonore dal vivo.

È fondatore di SONRO – Suono Ogni Notte nel Rovescio dei miei Occhi, un collettivo di artisti, curatori e storici dell'arte che promuove pratiche sonore nell’ambito delle arti visive attraverso mostre, incontri, azioni sonore e altre iniziative.