Ernesto Morales – Memoria dell’impermanenza

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE PEANO
Corso Francia 47, Cuneo, Italia
Date
Dal al

La mostra sarà visitabile dal giovedì alla domenica ore 16-19 fino al 21 luglio.

Vernissage
05/07/2019

ore 19

Artisti
Ernesto Morales
Curatori
Nicola Davide Angerame
Generi
arte contemporanea, incontro - conferenza, personale
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L’incontro e la mostra si collocano in continuità con la riflessione che la Fondazione Peano porta avanti, fin dalla sua istituzione, sul rapporto tra arte e natura.

Comunicato stampa

Venerdì 5 luglio, alle ore 19.00, presso la Fondazione Peano di Cuneo e in seno alla mostra “Memoria dell’impermanenza”, l’artista argentino Ernesto Morales e il curatore Nicola Davide Angerame incontrano il pubblico in un dialogo che affronterà i temi legati alla mostra e alla ricerca artistica del pittore italo-argentino.

L'incontro e la mostra si collocano in continuità con la riflessione che la Fondazione Peano porta avanti, fin dalla sua istituzione, sul rapporto tra arte e natura.

Natura che in questa mostra va in scena attraverso la rappresentazione delle nuvole che sono da intendersi, come spiega l’artista, come rappresentazione del ciclo dell'acqua: “la nuvola diventa fiume, mare, oceano e magari torna nuvola dall'altra parte del mondo. La nuvola che è sempre diversa ma è sempre la stessa, attraversando il tempo. La nuvola diventa simbolo di tutto ciò che si rigenera, si trasforma, la nuvola ci indica che tutto è interconnesso”. Le nuvole hanno dapprima attratto l’attenzione di Morales nella sconfinata Pampa argentina, paesaggio in cui è cresciuto e hanno confermato la loro centralità nella ricerca dell’artista in modo continuativo e sistematico dal 2001, quando inizia il progetto dell’Atlante delle nuvole costituito da centinaia e centinaia di fotografie scattate in tutto il mondo e poi rielaborate per la serie pittorica Clouds qui presentata e le cui prime opere risalgono al 2012. Come ci spiega il curatore Nicola Davide Angerame, le nuvole di Morales mostrano significativi elementi di discontinuità rispetto alla classica iconografia delle nuvole, esse“vanno intese in un’ottica di trascrizione pittorica di una metafisica delle nuvole tesa a costruire con esse tanto un complesso simbolico ricorrente quanto un gesto pittorico iniziatico, volto alla concentrazione, dentro un campo visivo, di una pratica il cui senso esonda l’alveo della rappresentazione per occupare la pianura immensa e sconfinata di un paesaggio ulteriore: quello dello spirito, della mente, della psiche e di quella verità di cui ogni cosa è partecipe”.

Oltre alle nuvole, i visitatori della mostra scopriranno la rivendicata centralità della pittura stessa, co-protagonista indiscussa delle opere. L’artista, infatti, lascia volutamente un segno tangibile della creazione pittorica e del gesto lasciando visibili le colature delle pennellate affinché la pittura essa stessa possa contribuire a raccontare quella trasformazione, perché la pittura non sia soltanto rappresentazione di qualcosa ma sia anche rappresentazione della pittura stessa. La pittura, in fondo, come le nuvole è mutevole e si trasforma, è una proiezione mentale del nostro pensiero fluido.

La mostra e il catalogo, che ha ottenuto anche il patrocinio del Consolato Generale Argentino di Milano, saranno presentati a dicembre a New York.