Emilio Isgrò – Cancellatura e creazione
La mostra, curata da Antonello Negri, raccoglie una preziosa antologia delle opere di Isgrò (circa 20 opere tra cui 4 sculture), dalle prime cancellature e poesie visive degli anni Sessanta fino a creazioni più recenti.
Comunicato stampa
Un incontro con Emilio Isgrò alla Fondazione Pasquinelli di Milano in occasione della mostra ‘Cancellatura e creazione’, in corso fino al 29 gennaio 2026.
L’artista restituirà il significato profondo della Cancellatura, stimolando una riflessione sul linguaggio e sulla memoria e offrirà al pubblico una panoramica completa della sua carriera.
La mostra, curata da Antonello Negri, raccoglie una preziosa antologia delle opere di Isgrò (circa 20 opere tra cui 4 sculture), dalle prime cancellature e poesie visive degli anni Sessanta fino a creazioni più recenti. Tra i lavori esposti, spiccano le favole cancellate, le carte geografiche e i mappamondi privati dei nomi di città e continenti, gli sciami di api e formiche in movimento e i semi d’arancia trasformati in sculture simboliche. Ogni opera rappresenta un invito a esplorare il rapporto tra uomo e natura, collettività e metamorfosi, memoria e rinascita.
Fondazione Francesco Pasquinelli, nasce a Milano nel 2011 ad opera di Giuseppina Antognini, compagna di vita di Francesco, per onorare la sua singolare figura di imprenditore milanese che ha saputo coniugare l’attività lavorativa con la passione per la cultura e l’arte, di cui è stato conoscitore e collezionista. Il ricordo della sua molteplice personalità e generosità continua così nel tempo attraverso attività benefiche e di sostegno alla promozione sociale e culturale, con particolare riguardo al mondo musicale e artistico.
La Fondazione conserva la Collezione Antognini, una preziosa raccolta di capolavori internazionali e italiani, frutto della visione collezionistica di Francesco Pasquinelli e Giuseppina Antognini. Giuseppina Antognini Pasquinelli, svizzera della Val di Blenio e milanese d’adozione, ha dedicato la sua vita a un mecenatismo discreto e profondamente etico. Arrivata a Milano da giovane, trova nella città la propria casa e, insieme a Francesco Pasquinelli, costruisce una preziosa collezione d’arte del Novecento. Dopo la morte del compagno, trasforma la sua eredità in un impegno pubblico: rendere accessibili a tutti i capolavori che avevano accompagnato la loro vita. Guidata dall’idea di “restituire bellezza a Milano”, dona al Museo del Novecento alcune opere di grande valore e finanzia parte dell’ampliamento dell’istituzione nel secondo palazzo dell’Arengario, realizzando un sogno coltivato per anni. Attraverso la Fondazione Pasquinelli ha sostenuto inoltre musica, iniziative sociali, progetti per giovani e anziani, sempre con sobrietà e concretezza.
Conserva inoltre la Collezione Francesco Pasquinelli senior. La prima è stata creata da Francesco Pasquinelli senior, industriale tessile, mecenate e appassionato d’arte, nonno di Francesco Pasquinelli, che dopo la Grande guerra avviò un’attività collezionistica che lo portò a raccogliere un’ottantina di opere, da Mantegna e Tiziano a Previati e Medardo Rosso. La sua collezione di quadri e sculture era stata allestita nella sua casa, attuale sede della Fondazione, nel corso degli anni Trenta del Novecento come una vera e propria galleria. Spiccano composizioni di particolare importanza come “Andata al Calvario” del Morazzone, eseguita quando il pittore lavorava all’inizio del Seicento alla decorazione delle cappelle dei Sacri Monti di Varallo e Orta, una settecentesca veduta veneziana del Canaletto e “Alla ruota degli esposti”, dipinta nel 1865 da Domenico Induno.
L’Arte in una Stanza” a cura di Antonello Negri
La passione per l’arte di Francesco Pasquinelli e Giuseppina Antognini è alla base dei progetti che la Fondazione sviluppa all’interno della propria sede, dove l’arte diventa strumento di inclusione e amplificazione culturale.
Con questo intento nasce, nel 2014, il progetto “L’Arte in una Stanza”, curato da Antonello Negri, che nel corso degli anni ha presentato al pubblico le collezioni attraverso 17 esposizioni temporanee. Mostre per temi e linee di dialogo come: ‘Da Geometrie e lirismi intorno al 1930’; ‘Immaginazioni, invenzioni, gesti: gli anni Cinquanta’; ‘Paesaggi italiani 1909-1925’; ‘Paesaggi e nature morte di classici moderni’; ‘Incanti; Figure 1913-1942’ e molte altre. Oppure focus dedicati agli artisti non presenti in collezione, ma scelti per raccontare una storia quali Balla, Pinin Carpi, Enrico Baj e Julio Paz.
Le esposizioni sono pensate per un pubblico attento e curioso, con un occhio di riguardo per i bambini della scuola primaria, soprattutto provenienti dalla periferia milanese. Le mostre sono accompagnate da eventi e conferenze per approfondire, grazie ad esperti storici dell’arte, curatori e intellettuali, il contesto sociale e artistico nel quale le opere sono state realizzate, con un approccio divulgativo e un’angolazione insolita di ricerca.
Attività didattiche
La Fondazione si impegna a promuovere e a supportare progetti di interesse sociale e culturale, con particolare attenzione all’educazione artistica e musicale per un miglioramento della qualità della vita. Ogni progetto si distingue per la sua attenzione per i suoi bisogni delle persone e per l’obiettivo di generare un impatto positivo e duraturo, nella convinzione che anche la musica e l’arte siano strumenti essenziali per stimolare la crescita culturale e sociale. La Fondazione promuove, tramite la sezione Didattica, programmi e percorsi di educazione culturale attraverso l’arte, nella sua espressione figurativa, e la musica. I laboratori didattici, rivolti ai bambini delle scuole primarie accompagnati dagli insegnanti o dalle famiglie, si svolgono sia in presenza nella sede della Fondazione durante le mostre, sia mediante percorsi di didattica online.