Emanuele Giannelli – Mr. Arbitrium

Informazioni Evento

Luogo
PIAZZA DUOMO
Piazza Duomo , Carrara, Italia
Date
Dal al
Vernissage
01/09/2021
Artisti
Emanuele Giannelli
Curatori
Filippo Rolla
Generi
arte contemporanea
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Lo scultore Emanuele Giannelli torna ad esporre a Carrara nel contesto di uno spazio urbano, in Piazza Duomo, con una nuova installazione site-specific.

Comunicato stampa

Dopo la scenografica esposizione di Mr. Arbitrium a Seravezza dal 6 maggio al 30 giugno, la scultura di quasi sei metri di Emanuele Giannelli è stata posizionata a Pietrasanta, “appoggiata” al campanile del Duomo e precisamente nella piazzetta San Martino, dove è rimasta visibile per due mesi, luglio e agosto.
Il nuovo progetto artistico dal titolo Mr. Arbitrium di Emanuele Giannelli, curato da Filippo Rolla, ha ottenuto il consenso dall’ufficio dei Beni Culturali della Curia Vescovile di Massa Carrara - Pontremoli, il patrocinio dal Comune di Carrara, dal Club per l'UNESCO "Carrara dei Marmi" e da Carrara Città Creativa Unesco, inoltre è stato inserito nel circuito di Carrara Aperta - Festival Con-vivere 2021.
Lo scultore Emanuele Giannelli torna ad esporre a Carrara nel contesto di uno spazio urbano, dal 1 di Settembre in Piazza Duomo, con una nuova installazione site-specific: una scultura rappresentante una figura maschile monumentale di circa 6 metri, “appoggiata” al Duomo di Carrara, dal titolo emblematico: Mr. Arbitrium ovvero scelta. L’opera rimarrà esposta fino alla fine di settembre e, a partire da a ottobre, verrà collocata in Piazza Mazzini a Viareggio appoggiata alla GAMC, per circa un mese. A Natale infine, Mr. Arbitrium verrà disposto nel centro storico di Lucca, a spingere la chiesa di San Michele. Successivamente a queste date, che sono sicure, ci saranno quelle di Roma, Firenze e Milano, da definire.
Emanuele Giannelli ha realizzato la scultura alla Cittadella del Carnevale di Viareggio, presso il capannone di Luigi Bonetti. Ha scelto che fosse lavorata qui, per le sue dimensioni e per la fiducia che nutre nei confronti del carrista che ha collaborato con lui alla fase di lavorazione materiale dell’opera. Il processo si compone infatti di diversi step, il primo del quale è stato la realizzazione di un bozzetto in creta, per mano dello scultore. Successivamente è stata fatta una scansione e il file è stato inviato al Laboratorio/Atelier Bonetti per la lavorazione del polistirolo per mezzo del robot. La scultura al suo interno è armata in ferro e fissata alle basi su una struttura. Il robot arriva fino ad un 90% di precisione, richiede dunque un ulteriore intervento per mano dell’artista Emanuele Giannelli, per ridefinire i dettagli, in particolare del volto, delle mani e dei piedi. L’ultimo step è stata la resinatura e la patinatura, che ha dato la colorazione finale desiderata, in questo caso bianca.
Il nuovo progetto artistico, curato da Filippo Rolla, arriva dopo la personale "QuadrilegiO", svoltasi a Parma nel 2020 per la rassegna d’arte contemporanea ‘Quadrilegio2020’ (in occasione di Parma Capitale Italia della Cultura). Tra le altre personali degli ultimi tre anni, l’installazione “Xtopia Tribù” del 2019, presso la Galleria Paola Raffo di Pietrasanta e la mostra "Altro come possibilità" del 2018, svoltasi a Forte dei Marmi, nel Fortino di Leopoldo I.
Il “giant” Mr Arbitrium appare nell’atto di spingere o sorreggere, a scelta dell’osservatore, l’architettura dove si trova di volta in volta collocato (in questo caso il Duomo di Carrara). È il frutto dell’ultima fase di ricerca dell’artista, che riflette su temi d’attualità, in particolare sui cambiamenti e ritmi accelerati del nostro tempo e pone all’osservatore un dilemma: se conservare le tradizioni e la cultura del passato, rappresentate in questo caso dall’edificio storico, oppure respingere la nostra storia e cultura di uomini occidentali. Come in altre sue opere, in questa scultura, appare una stretta relazione tra figurazione e concetto: Giannelli ci costringe a interrogarci su tematiche contemporanee forti, di cui lui stesso si fa portavoce, interrogandosi su quello sarà il mondo tra venti/trent’anni. Il dubbio della scelta quindi è posto da un nuovo che avanza, avvertito dall’artista come potenzialmente minaccioso. Attraverso la sua opera l’artista però non vuole dare giudizi, bensì offrire un invito a riflettere su queste tematiche.
In Mr. Arbitrium soggetto e luogo dove si trova la scultura diventano un tutt’uno e aumenta la percezione del posto dove ci troviamo. Realizzata in resina, la scultura esce nello spazio urbano, per andare incontro alle persone, nell’ottica di un fare arte che diviene comunicazione sociale per tutti e non solo per gli addetti ai lavori. In questa chiave di lettura, rientra anche la teatralità dell’opera di Giannelli, intesa come desiderio di colpire da subito l’attenzione dell’osservatore, lasciando poi lo spazio a un’interpretazione personale. Dalle sue opere inoltre, si evince che l’artista non sia interessato al bello fine a sé stesso: quello che ricerca è la creazione di qualcosa che funzioni e abbia dentro un concetto che fuoriesca e faccia riflettere.
Da anni Giannelli conduce una ricerca molto interessante sull’impatto-relazione che quotidianamente l’uomo contemporaneo ha e vive con la scienza, il progresso e la tecnologia. Lo scultore si interroga sui rischi di una tecnica che può portare alla disumanizzazione. In passato, nella sua ricerca si è spesso occupato dell’industrializzazione, quella storia dell’uomo occidentale degli ultimi centocinquant’anni. La fascinazione per le visioni futuristiche e surreali e il progresso lo ha portato a raccontare, attraverso le sue opere, le contraddizioni del nostro tempo, raccontandoci di un'umanità in continua trasformazione. L’artista mostra un essere umano capace di cose eccezionali, e al tempo stesso individua in lui uno spirito autodistruttivo.
In Mr. Arbitrium ritorna anche il tema della gravità, ricorrente in molte opere e cicli dell’artista, come gli uomini e le donne blu di “Xtopia tribù” che nuotano, sospesi nell’aria, ponendosi al di sopra dello sguardo di chi li osserva, dirigendosi nella stessa direzione, come uno stormo di umani. Ancora la gravità, l’uomo contemporaneo e la tecnologia, il progresso e l’autodistruzione tornano nei gruppi di sculture come “I Sospesi” (2013), dove scorgiamo la fascinazione per le visioni futuristiche e surreali. Tema ripreso anche dai “Korf 17” (2017) e “I Visionari” (2012) dove si ritrovano i mondi fantascientifici di Philip K. Dick e Thomas Pynchon e il cinema in stile “Mad Max” e “Blade Runner”. Giannelli non è alla prima esperienza con un giant: nel 2018 ha creato due sculture di 5 metri e mezzo (Korf 17).
A proposito di Mr. ARBITRIUM:
“La scultura è pensata con tutta la muscolatura in tensione, intenta a sorreggere la struttura o altrimenti a spingerla via in maniera decisa - spiega Giannelli - giocare su tale ambivalenza è l’intento del mio progetto e nel duplice significato di questa azione si cela il concetto che sta alla base della mia opera. In un momento storico di grandi cambiamenti e di ritmi sempre più accelerati come quello che stiamo attraversando, a mio avviso, esiste realmente questo dilemma che inevitabilmente ci chiede di scegliere: spazzare via la Chiesa o l’edificio storico, simbolo delle Istituzioni, di storia, di cultura e tradizione passata o invece sostenere e difendere la Chiesa, la nostra storia millenaria, i simboli della cultura dell’Occidente? Credo che non solo nei prossimi decenni, ma già oggi dovremmo aver chiaro il percorso che vogliamo intraprendere, la scelta che intendiamo fare. Il futuro, secondo il mio modo di vedere e sentire, è già molto vicino: la scienza ogni giorno e da tempo ci propone e ci parla di robotica, neuro-tecnologie, cellule staminali, clonazione, società digitali controllate ecc. D’altra parte, da sempre l’uomo condivide incertezze, paure, entusiasmi e progressi. Come si interfaccerà rispetto a tali sfide? Ognuno di noi sarà chiamato a decidere quale dei due diversi sentieri intraprendere: “spingere” oppure “sostenere”. Nel dubbio su quale direzione, filosofica e culturale, prendere, ognuno di noi metterà in campo il proprio “io”, agendo secondo le proprie capacità, competenze e soprattutto la propria coscienza. È qui che nasce l’idea che il soggetto protagonista non sia più la scultura, ma noi stessi, l’umanità tutta. Tanti “io” portati a prendere quelle decisioni, tante interpretazioni simili o distanti tra loro, nella speranza di evitare fraintendimenti, malintesi o errori di valutazione. Il futuro e l’uomo passeranno da qui, almeno nella mia visione”.
La nuova sfida artistica Mr. Arbitrium di Emanuele Giannelli, a cura di Filippo Rolla, presenta una delle tematiche più affascinanti ed importanti del nostro immaginario storico-culturale e la arricchisce di un’urgenza attuale: la scelta, l’impiego del nostro libero arbitrio nell’affrontare l’oggi.
I profondi cambiamenti degli ultimi vent’anni che hanno corroborato il primato della tecnologia e della scienza e la fiducia nei loro confronti a discapito dell’ambiente, pongono l’umanità tutta di fronte ad una scelta: proiettarsi verso il futuro, uno “spingere via” una dimensione temporale che frenerebbe tale corsa, con i suoi imperativi etici ed anche estetici, oppure un “sostenere”, insieme all’innovazione, quel bagaglio di tradizioni storiche, istituzionali, culturali che hanno connotato fino ad oggi la nostra civiltà.
Quale sia la scelta di Mr. Arbitrium, che per l’artista siamo tutti noi con i nostri singoli io, non è dato saperlo anche perché è davvero difficile voler fare previsioni sul futuro. Senz’altro sarà interessante la conseguente considerazione su un futuro “liquido” fatto a misura della libertà individuale di scelta e concepito per servire tale libertà, pervaso da un ambiente decadente e dalla ricerca su Marte.
Ma questa riflessione che la scultura emana, è una scelta circoscritta e, per chi fruisce, questo gesto duplice ed ambiguo riconduce l’uomo all’uso del suo libero arbitrio i cui atti non sono determinati da forze superiori, perché, comunque sia, “quando un uomo non può scegliere, cessa di essere uomo”.

Filippo Rolla, 18 aprile 2021
BIOGRAFIA
Emanuele Giannelli è uno scultore contemporaneo nato a Roma nel 1962. Poco prima dei vent'anni si trasferisce a Carrara, capitale del marmo, e nel 1984 si diploma in Scultura all'Accademia di Belle Arti con il massimo dei voti. È in quegli anni che si avvia il progressivo distacco dalle correnti classiche, parallelamente a un sempre più stimolante avvicinamento alla scultura contemporanea, complici la cultura industriale da cui viene sempre più assorbito – la musica industriale ed elettronica, i libri, gli amici, i dischi, i fumetti – il punk come movimento giovanile di protesta, il movimento studentesco e gli scontri politici di fine anni '70, che vede e vive da vicino, i tanti viaggi d'ispirazione tra Berlino e New York e il periodo vissuto a Londra nell'85. L'artista cresce così, sperimentando nuovi materiali e nuove tecniche con impetuosa curiosità e coscienza, ma anche sperimentando il mondo, fino a trovare una sua narrazione, che quasi come un'ossessione ritorna in tutte le sue opere e che vediamo ancora oggi: la figura umana in preda al caos della contemporaneità e alla trasformazione. Infine approda a Pietrasanta, terra di grandi scultori. Nei suoi quarant’anni di ricerca ha realizzato moltissime mostre personali e collettive, sia in Italia che all’ estero. Artista di respiro internazionale, sapientemente provocatore, Giannelli costruisce le sue opere sull'equilibrio perfetto tra arte figurativa e arte concettuale. Racchiude dentro di sé la classicità della capitale e la geniale provocazione toscana, intesa da lui come una caratteristica positiva, in quanto capace di "provocare emozioni”.