Eleonora Roaro – Hit Me With A Flower

Informazioni Evento

Luogo
OVER THE TRASH - PROJECT ROOM
Via Panizza, 4 , Milano, Italia
Date
Dal al

dall’11 al 13 maggio 16.00 - 19.30
dal 14 al 19 maggio su appuntamento (+39 348 6703677; +39 338 1672986)

Vernissage
11/05/2018

ore 18

Patrocini

In collaborazione con:

Riccardo Costantini Contemporary
Associazione Culturale Blitz

Artisti
Eleonora Roaro
Generi
arte contemporanea, personale
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Presso Over The Trash | Project room – via B. Panizza 4, Milano – inaugura Hit Me With A Flower, una personale di Eleonora Roaro.

Comunicato stampa

Il 10 maggio 2018 presso Over The Trash | Project room – via B. Panizza 4, Milano – inaugura Hit Me With A Flower, una personale di Eleonora Roaro. Le due serie di lavori in mostra, attingendo a un immaginario apparentemente innocuo e legato alla sfera femminile, sono una critica alle istituzioni, alla violenza e al potere. Mi colpisci con un fiore, dice Lou Reed nella canzone Vicious che ispira il titolo.

Tulipomania (2015) si riferisce a uno dei primi episodi di speculazione finanziaria: la bolla dei tulipani. Durante il Seicento in Olanda la richiesta dei bulbi è molto alta, la disponibilità scarsa e, di conseguenza, il loro prezzo cresce in maniera esponenziale, per poi crollare nel 1637 generando un vero e proprio crac borsistico. I cinque video alludono al capitalismo, alle sue contraddizioni e ai meccanismi di attribuzione di valore analoghe a quelle del sistema dell'arte. Da un punto di vista iconografico, si legano alla tradizione fiamminga delle nature morte (stilleven), in cui il tulipano è utilizzato come emblema della vanitas. Ciascun fiore subisce un cambiamento di stato che ne altera la condizione iniziale, evocando l’impermanenza (Mujō in giapponese) che riguarda tutto ciò che è terreno, fugace e in eterno cambiamento. La colonna sonora è di Massimiliano Viel, una rivisitazione de La marcia della cerimonia dei Turchi di Jean Baptiste Lully.

Happily Ever After (2016 – in corso) è una collezione di fotografie vernacolari in bianco e nero legate al rituale del matrimonio occidentale realizzate in particolare tra gli anni '40 e gli anni '60. Le figure maschili sono state cancellate da queste immagini con uno smalto fucsia per le unghie, elemento tratto dall'immaginario femminile e impiegato in modo ironico. Questa operazione di damnatio memoriae se da una parte è una critica all’istituzione matrimoniale e parla indirettamente dei femminicidi, dall'altra propone una riflessione sull'omogeneità estetica di questo genere di fotografia mettendo in evidenza la ripetizione di situazioni e pose.

Over the Trash | Project Room è una vecchia fabbrica-laboratorio di produzione di lampade, rimasta intatta dagli anni Cinquanta che, grazie alla collaborazione tra Riccardo Costantini Contemporary e il curatore Marco Albeltaro, ospita mostre di artisti contemporanei. A ottobre ha avuto luogo la bi-personale di Francesca Belgiojoso e Pablo Mesa Capella dal titolo Il passato è un uovo rotto; seguirà nel 2018 una personale di Franko B.

Eleonora Roaro (Varese, 1989)

Vive e lavora a Milano. Studia Fotografia (BA – IED, Milano), Arti Visive e Studi Curatoriali (MFA – NABA, Milano) e Contemporary Art Practice (MA – Plymouth University, Plymouth). Tra alcune esposizioni recenti: le mostre personali Loops (Luisa Catucci Gallery, Berlino, 2017) e Instabilità, equilibro ed infinito (Studio Dieci,Vercelli, 2014); le mostre collettive Celeste Prize 2017 (OXO Tower Wharf Londra 2017); La Luna è una lampadina (Triennale, Milano, 2017), Stoner. Landing Pages (Spazio Alviani, Pescara, 2016), Mediterranea17 – Young Artist Biennale (Fabbrica del Vapore, Milano, 2015), 28th Festival Les Instant Video (Friche La Belle de Mai, Marsiglia, 2015), Il corpo solitario (Riccardo Costantini Contemporary, Torino, 2013), Biennale di video-fotografia (Alessandria, 2011). Ha partecipato a diversi festival come The Gifer (Galleria Sabauda, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Museo Nazionale del Cinema, Torino, 2017), Miami New Media Festival (Whynwood, Miami, 2015). Collabora inoltre con alcune riviste (D’ARS, Doppiozero, Espoarte) per le quali scrive soprattutto di fotografia, video-arte e cinema.