Eduardo Kac – Living works

Informazioni Evento

Luogo
PAV - PARCO D'ARTE VIVENTE
Via Giordano Bruno 31, Torino, Italia
Date
Dal al

Da mercoledì a venerdì, ore 10 - 13, 15 – 18; sabato e domenica 12 – 19

Vernissage
09/06/2011

ore 19

Contatti
Email: press@parcoartevivente.it
Biglietti

Ingresso: intero 3 €, ridotto 2 €, gratuito Abbonamento Torino Musei / Torino+Piemonte Card

Artisti
Eduardo Kac
Curatori
Claudio Cravero
Generi
arte contemporanea, personale
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La prima esposizione dedicata in Italia alla dibattuta figura di Eduardo Kac (Rio de Janeiro, 1962, vive a Chicago). Tema è l’esplorazione delle frontiere tra uomo, animale e robot fino all’approdo all’arte transgenica, dove il vivente, grazie all’ingegneria genetica, forma con il tecnologico un tutt’uno.
Il dialogo interspecie tra un canarino e un filodendro (Essay Concerning Human Understanding,1994) si realizza a distanza tra PAV e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.

Comunicato stampa

La prima esposizione dedicata in Italia alla dibattuta figura di Eduardo Kac (Rio de Janeiro, 1962, vive a Chicago). Tema è l’esplorazione delle frontiere tra uomo, animale e robot fino all’approdo all’arte transgenica, dove il vivente, grazie all’ingegneria genetica, forma con il tecnologico un tutt’uno.
Il dialogo interspecie tra un canarino e un filodendro (Essay Concerning Human Understanding,1994) si realizza a distanza tra PAV e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
A cura di Claudio Cravero.

Inaugurazione: 9 giugno ore 19.00, PAV – Parco Arte Vivente, Torino
Conferenza: 9 giugno, ore 11.00, laboratorio multimediale G. Quazza, Facoltà di Scienze della Formazione/DAMS, Università di Torino, Via Sant’Ottavio 20
Eduardo Kac: Telepresence and Bioart.
Workshop: 10 giugno, ore 13.00 - 17.00, PAV – Parco Arte Vivente, Torino
Living Works, workshop con Eduardo Kac, a cura di Orietta Brombin

PAV – Parco Arte Vivente
Via Giordano Bruno 31
10134 - Torino
tel. 011/3182235
[email protected]
Orari: martedì – venerdì, 10 - 13 e 15 - 18
sabato e domenica, 12 - 19
Ingresso: 3 euro, ridotto: 2 euro

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Piazza Mafalda di Savoia
10098 - Rivoli (To)
tel. 011/9565222
[email protected]
Orari: martedì – venerdì, 10 - 17
sabato e domenica, 10 - 19
Ingresso gratuito all’installazione

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E con la collaborazione

Giovedì 9 giugno 2011, alle ore 19.00, nell’ambito dell’Art Program diretto da Piero Gilardi, con la collaborazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e con il contributo della Compagnia di San Paolo, inaugura Living works, mostra personale dell’artista brasiliano Eduardo Kac, a cura di Claudio Cravero.

Attraverso una selezione di lavori intorno ai temi della Bioarte e Telepresenza, Living works (Opere viventi) è la prima esposizione dedicata in Italia alla dibattuta figura di Eduardo Kac (Rio de Janeiro, 1962, vive a Chicago). Da circa trent’anni la sua ricerca esplora le frontiere tra uomo, animale e robot approdando all’arte transgenica, dove il vivente, grazie all’ingegneria genetica, forma con il tecnologico un tutt’uno. Conosciuto per GFP Bunny (2000), meglio noto come “Alba”, il coniglio reso fluorescente grazie alla proteina GFP utilizzata in campo scientifico come biomarcatore, Eduardo Kac intende indagare gli apparenti limiti dei termini trascrizione, codice e traduzione, comunemente utilizzati in biologia, per chiarire quanto il codice genetico sia da intendersi anche come relazione tra geni e proteine. Da queste riflessioni è infatti nato il nuovo progetto Edunia (2003/08), leitmotiv della mostra al PAV, che consiste nella fusione di una pianta di petunia con il DNA dell’artista. Centrale all’esposizione, offrendosi al tatto e all’olfatto del visitatore, l’opera è l’incontro, l’ibridazione tra due forme biologiche viventi: l’umano e il vegetale. La sequenza di DNA umano introdotta nel codice genetico della pianta proviene dall’immunoglobina del sistema immunitario di Kac e concorre, attraverso la fusione, ai processi di identificazione o rigetto. La relazione con l’altro, che in Edunia non è intesa come antropomorfizzazione di un vegetale poiché le piante non hanno coscienza di poter essere anche “umane” – nonostante la notevole sensibilità ai mutamenti dell’ambiente e al campo magnetico –, è anche il tema dell’accettazione e rifiuto propri dei principi della Telepresenza. In Essay Concerning Human Understanding (1994) è il dialogo interspecie, in cui l’essere umano è escluso, a costituire le basi della relazione sensoriale tra un canarino e un filodendro, collocati rispettivamente al PAV il primo, e nella Sala lettura della Manica Lunga del Castello di Rivoli la seconda. Il titolo dell’opera, citazione di un saggio di Locke, si riferisce però in generale al pensiero filosofico occidentale che, prima dello sviluppo dell’Etologia cognitiva negli anni ’80, pensava che gli animali non fossero in grado di produrre un linguaggio e li considerava, per questo, differenti. Attraverso dei sensori, dove dunque la tecnologia rappresenta lo strumento utile per una nuova connessione tra le specie, la melodia del canarino arriva alla pianta e le influenze elettromagnetiche prodotte dal vegetale sono simultaneamente restituite alla gabbia in cui l’animale alloggia.
Nella project room, infine, è allestito il libro-scultura-laboratorio Chyper (2009). Si tratta di un kit che, esposto volutamente in modo ambiguo come un libro aperto, contiene pipette, capsule di Petri, provette, agar-agar e materiali collocati come a voler predisporre un protocollo attraverso cui il visitatore è immediatamente invitato al ready-to-use per la sperimentazione. Lo scopo è di riunire contemporaneamente Arte transgenica e Biopoesia, dove la scrittura, in apparenza criptica e codificata, si presenta al pubblico nel suo senso etimologico più stretto, manifestandosi.