Donne del sud del mondo

Informazioni Evento

Luogo
CASTELLO D'ALBERTIS - MUSEO DELLE CULTURE DEL MONDO
Corso Dogali 18, Genova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 10-17 (ultimo ingresso ore 16); sabato e domenica 10-18 (ultimo ingresso ore 17); lunedì chiuso

Vernissage
18/01/2012

ore 17

Biglietti

ingresso libero

Generi
documentaria

Cuore di imprese, integrazione ed economia solidale. Una mostra alla scoperta di un mondo “al femminile” fatto di storie ed esperienze di integrazione, imprenditorialita’ e solidarieta’.

Comunicato stampa

"Donne del sud del mondo, cuore di imprese, integrazione ed economia solidale", la mostra che per tre mesi accompagnerà genovesi e turisti alla scoperta di un mondo “al femminile” fatto di storie ed esperienze di integrazione, imprenditorialità e solidarietà.
Fil rouge la donna promotrice di uno sviluppo sostenibile, sociale ed economico nel nostro paese e nei paesi d’origine.

I numeri della mostra
Sono oltre 10.000 le donne del commercio equosolidale protagoniste di questa mostra, la prima in Italia dedicata al fair trade ad essere ospitata in uno contesto museale così appropriato.
3 continenti - Africa, Asia e Sudamerica, 1 focus sull’Italia, un percorso guidato, suddiviso in 5 sezioni, attraverso oltre 40 fotografie, filmati, video interviste e oggetti tradizionali.
Attività didattiche per la scuola e un fitto programma di eventi – laboratori per i giovani visitatori, corsi di cucina e una rassegna cinematografica – arricchiranno e completeranno questa esposizione.
Kenya

Il commercio equo solidale
Il Commercio Equo e Solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale e si fonda su una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione, dai produttori ai consumatori. Il Commercio Equo e Solidale promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l’ambiente attraverso il commercio, la crescita della consapevolezza dei consumatori, l’educazione, l’informazione e l’azione politica. Anche nell’attuale congiuntura di crisi si sta confermando il valore di un sistema economico virtuoso, che da quasi trent’anni genera sviluppo economico dei produttori svantaggiati con un impatto positivo sul miglioramento delle condizioni di vita presso le comunità di origine.

Womeneconomics: il lavoro femminile traina l’economia globale, lo dicono le teorie economiche e lo raccontano i fatti. Le donne inventano “imprese” che modificano vite e contesti sociali. Secondo la Fair Trade Federation le donne sono infatti fra il 70 e l’80% dei lavoratori artigianali ed il commercio equo e solidale le sostiene nel percorso di emancipazione, valorizzandone il potenziale imprenditoriale e l’esperienza nelle tecniche tradizionali.

Contenuti della mostra
Da Asia, Africa e America latina storie di donne che hanno rovesciato le regole del mercato. In parallelo, in Italia, donne emigrate che hanno superato la diffidenza e sono esempio di integrazione. Tante esperienze di commercio equo solidale e imprenditorialità raccontate attraverso i volti e le storie delle loro protagoniste.

Nella prima sezione, dedicata all’Italia, 6 video interviste, 6 esperienze personali in cui il lavoro in proprio ha rappresentato un percorso efficace di integrazione sociale ed economica. Marocco, Eritrea, Senegal, Ghana, Egitto, i paesi di provenienza di queste donne che hanno rovesciato le regole di una società che vorrebbe confinarle spesso ai margini.

Nella seconda sezione, dedicata all’Africa, 2 i focus, 2 le esperienze di agricoltura equo solidale portate avanti dalle donne di Taliouine (Marocco) e di Meru Herbs (Kenya).
Taliouine è una piccola cooperativa situata in un’area povera e isolata ma, grazie al sostegno di alcune ONG, è riuscita a implementare la produzione dello zafferano – l’oro rosso del Marocco – e a superare i confini e le logiche del souk – mercato locale, raggiungendo anche il mercato nazionale ed estero.
Camomilla, carcadè e confetture di frutta esotica sono invece alcuni dei prodotti alimentari confezionati dalle donne di Meru Herbs, un’organizzazione nata attorno ad un progetto idrico che ha portato acqua e lavoro a oltre 4.000 persone del Kenya centrale e che ha permesso alla comunità di superare l’agricoltura di sussistenza.

Sete, sari, ricami, saponi con i loro colori e profumi nella terza sezione dedicata all’ASIA, protagoniste le donne del Progetto Sasha (India) e di AOWA - Association of Women’s Action for Training and Rehabilitation (Palestina).
SASHA è un organizzazione che coinvolge 5.000 artigiane nella regione del West Bengala in India. Fondata nel 1978, produce ed esporta, attraverso il commercio equo, prodotti tessili e spezie.
AOWA nasce nel 1994 da un gruppo di attiviste palestinesi. Oggi le socie sono 1.400 e dal 2000 realizzano e commercializzano una serie di prodotti tra cui il timo, il miele, i tessuti ricamati a mano e il sapone a base di olio di oliva. Quest’ultimo viene prodotto sia per uso e consumo della comunità sia per l’export nazionale ed internazionale.

Ceramiche e filati nella produzione delle artigiane di ALLPA (Perù) e di AJ Quen (Guatemala) nella quarta sezione dedicata all’America latina
Entrambi i progetti sono nati per contrastare il lavoro minorile, la discriminazione di genere e garantire condizioni di lavoro dignitose.
Innovazione e tradizione si fondono nella loro produzione di oggetti in ceramica chulucana del progetto Allpa che oggi coinvolge più di 500 donne, oltre 1.000 famiglie e si sviluppa in 100 laboratori artigianali dislocati su tutto il paese.
AJ Quen riunisce invece gruppi di artigiane Maya, soprattutto vedove e ragazze madri, vittime delle violenze perpetrate in 35 anni di guerra civile. I prodotti sono realizzati a mano sui telai a cintura in uso fin dall’epoca precolombiana e riprendono i motivi dei capi indossati dalle donne dei villaggi guatemaltechi.

Tre i documentari a conclusione di questo “viaggio” dedicato a tutte quelle donne capaci di creare delle filiere produttive più eque e, al tempo stesso, di tutelare il proprio patrimonio culturale.
Bolivia, una rete tessuta dalle donne del fotogiornalista Aldo Pavan, un breve ed intenso documentario sulle donne boliviane che si sono affrancate dall’isolamento, dal machismo e dalla miseria.
Yo Puedo, Yo Valgo, Yo Voy A Perder El Miedo realizzato da Syusy Blady, dedicato alle tessitrici di Aj Quen e Fair Tales di Nicola Moruzzi e Giovanni Pompili, prodotto da Altromercato, il viaggio di Kalhua, cantante spagnola di origine marocchina, attraverso il Mediterraneo alla ricerca di progetti di economia sostenibile e commercio equo.

Eventi collaterali

Lezioni di cucina dal mondo

Sabato 28 Gennaio, ore 16-18
I sapori forti della cucina africana

Sabato 18 Febbraio, ore 16-18
Colore e tradizione nella cucina latinoamericana

Sabato 17 Marzo, ore 16-18
Spezie e ayurveda nella cucina indiana

Iniziative gratuite su prenotazione Tel. 010 265828

A seguire APERITIVO EQUO E SOLIDALE aperto al pubblico.

Appuntamenti al cinema

- Giovedì 9 Febbraio, ore 21
Cinema America
IL DESTINO NEL NOME
di Mira Nair, India USA 2006

- Giovedì 16 Febbraio, ore 21
Auditorium Museo D’Albertis
FAIR TALES
di Moruzzi - Pompili, Italia 2010

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

Promotori

La Mostra è un Progetto di: La Bottega Solidale / Comune di Genova Area Cultura e innovazione - Castello D’Albertis - Museo delle Culture del Mondo / Centro Studi Medì associazione promozione sociale / altromercato. Con il contributo de La Regione Liguria.

La Bottega Solidale e’ un’organizzazione senza fini di lucro che opera a Genova dal 1990 per la promozione di un’economia solidale. Attraverso il commercio equo con il Sud del mondo, la finanza solidale e numerose attività educative e culturali, La Bottega Solidale propone e diffonde un’economia che mette al centro la dignità della persona, con la convinzione che i consumi e le scelte quotidiane possano diventare strumenti concreti di cambiamento verso un mondo più giusto per tutti. La cooperativa, impegnata nei 6 punti vendita sul territorio genovese, in numerosi progetti a livello nazionale con 1.000 soci, 130 volontari e 20 lavoratori e’ una delle principali realtà’ di commercio equo e solidale italiane.

Castello D’Albertis Museo delle Culture, ideato e costruito a fine ‘800 dal Capitano D’Albertis, offre un itinerario nella dimora del suo creatore, ma non solo, vuole essere un viaggio nelle profondità della costruzione della nostra identità. A partire dalla dimora neogotica arricchita di rimandi esotici e fascinazioni coloniali, si approda alla stessa voce dei veri soggetti della rappresentazione museale, le popolazioni native, per farci condurre dal Capitano D’Albertis dalla Genova di fine ‘800 verso il presente ed il futuro. Immagini, narrazioni, laboratori ed eventi accompagnano la visita ed evitano la passività del visitatore, invitandolo alla riflessione e alla partecipazione, grazie alle storie dietro agli oggetti, le collezioni di ceramiche e tessuti precolombiani, il materiale archeologico mesoamericano, oggetti etnografici degli Indiani delle Pianure Nordamericane e degli Indiani Hopi dell’Arizona, materiale dell’Oceania. Un’area del museo curata da Echo Art è dedicata ai suoni, agli strumenti e alle culture musicali del mondo mentre un’altra sezione, in collaborazione con Celso, alle medicine tradizionali dei popoli.

Il Centro Studi MEDI’ è una associazione nata nel 2003 grazie ad alcuni enti non profit che operano, a Genova, nell’ambito dell’immigrazione. Queste organizzazioni hanno voluto creare un luogo di studio e ricerca che potesse fornire elementi di valutazione e monitoraggio sul fenomeno. Il Centro studi intraprende progetti di ricerca sociale avendo il contesto genovese e ligure come quadro di riferimento. Medì opera in sinergia e collaborazione con le istituzioni locali, le associazioni di categoria e con tutti i soggetti pubblici e privati interessati ad approfondire le tematiche delle migrazioni e le modificazioni che esse apportano al tessuto sociale, lavorativo e culturale. L’attività del Centro studi prevede la pubblicazione di studi e ricerche e l’organizzazione di convegni e seminari.

Ctm - altromercato è la principale organizzazione di fair trade presente in Italia. Un consorzio composto da 125 cooperative e organizzazioni non-profit che promuovono e diffondono il commercio equo e solidale attraverso la gestione di oltre 300 negozi “Botteghe Altromercato”, diffuse su tutto il territorio italiano. Altromercato instaura rapporti commerciali diretti con circa 170 organizzazioni, formate da decine di migliaia di artigiani e contadini in 50 paesi. I principali prodotti sono presenti oggi anche in punti vendita della grande distribuzione, negozi di alimentazione naturale, ristoranti, mense scolastiche, bar ed erboristerie.