Donato Savin – Boschi di pietra

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA DUCA DEGLI ABRUZZI
Piazzale Monte dei Cappuccini, 7, Torino, TO, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
06/07/2017

ore 18,30

Artisti
Donato Savin
Generi
arte contemporanea, personale, artigianato

Tra arte e artigianato, tradizione e contemporaneità, il Museo Nazionale della Montagna CAI Torino mette in mostra il lavoro dello scultore valdostano Donato Savin, confermando il suo legame con il territorio e i suoi elementi primi.

Comunicato stampa

«Le opere sono aperte a ogni interpretazione, ciascuno di noi può vedere ciò che desidera, ciò che il proprio vissuto gli esprime, la visione è sempre soggettiva». Dice Donato Savin, con semplicità, a proposito delle sue sculture. E noi vediamo boschi, pietre che parlano e prendono forma.
Al Museomontagna fino al 10 settembre ci sono figure fantastiche, lunghe e sottili; e poi animali: gipeti, cervi, cavalli, conigli. La realtà dura e presente della materia, pietra grezza e lavorata, legno e licheni, ma anche la poesia e la fiaba che rimandano a un mondo altro. Dove la figura perde consistenza, si astrae e diventa immaginazione; e la creazione prende spazio e diventa forma.
Allora si pensa all’infanzia e al gioco, a un bastimento carico di… Gregge, Cervi, Perdrix, Bouquetin, Galli forcelli, Stele... Tra arte e artigianato, tradizione e contemporaneità, il Museo Nazionale della Montagna CAI Torino – con la collaborazione della Città di Torino, del Club Alpino Italiano, della Regione Autonoma Valle d'Aosta e della Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali della Valle d'Aosta – mette in mostra il lavoro dello scultore valdostano Donato Savin, confermando il suo legame con il territorio e i suoi elementi primi.
Donato Savin nasce a Cogne in Valle d'Aosta nel 1959, dove vive nella frazione di Epinel, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Giovanissimo si avvicina alla scultura, a 17 anni visita per la prima volta la fiera di Sant’Orso ad Aosta rimanendo affascinato dalla grande varietà di lavorazioni a cui si dedica in seguito con un suo personale percorso di ricerca tutto da autodidatta.
Nel legame forte tra la comunità e il territorio trova la sua ispirazione; nel fiume Grand Eyvia la materia da modellare: gneiss del Gran Paradiso, granito, dolomia, magnetite della miniera di Cogne, marmo verde di Runaz, marmo Bardiglio e altre pietre. Tante tipologie di minerali da tagliare, scolpire e lavorare, a partire da semplici disegni o bozzetti in argilla, per creare sculture che rappresentano gli animali del parco o forme più astratte, forme pure, essenziali, come le steli. Oltre alla Fiera di Sant’Orso, attestazione del legame costante e continuativo con la sua terra, Savin partecipa, a partire dagli anni Novanta, a mostre personali e collettive in tutta Italia, da nord a sud, ma anche all’estero. Numerose sono anche le opere esposte in spazi pubblici.