Diploma Honoris Causa a Semyon Mikhailovsky
L’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino conferisce il Diploma Honoris Causa in “Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo” a Semyon Mikhailovsky, Rettore dell’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo.
Comunicato stampa
Venerdì 15 gennaio 2016 alle ore 17.00 l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino conferisce il Diploma Honoris Causa in “Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo” a Semyon Mikhailovsky, Rettore dell'Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo.
Programma:
Saluto del Presidente Fiorenzo Alfieri
Intervento del Sindaco della Città di Torino Piero Fassino
Introduzione del Direttore Salvo Bitonti
Laudatio del prof. Edoardo di Mauro
Conferimento Diploma Honoris Causa
Lectio Magistralis del prof. Semyon Mikhailovsky
Nella sua Laudatio, di cui viene proposta qui di seguito un’anticipazione, il prof. Edoardo di Mauro, docente di Storia e Metodologia della Critica d’Arte presso l’Accademia Albertina, definisce Semyon Mikhailovsky un intellettuale europeo. Questa considerazione nasce da molteplici elementi di riflessione. Innanzitutto l'attività e la carriera di Mikhailovsky, attivo divulgatore, in Europa e nel mondo, dell'arte e della cultura russe. Oltre all'incarico di rettore della prestigiosa istituzione di San Pietroburgo e Professore dell'Accademia delle Arti di Guangzhou, nonché consigliere della Fondazione Solomom R. Guggenheim, Mikhailovsky ha curato importanti mostre di arte russa a Stoccolma, Taipei, Miami, Shangai e, in Italia, a Ravenna, Bologna, Roma e Venezia dove, nel 2014, ha ricoperto l'incarico di curatore del Padiglione Russo alla Biennale di Architettura. Incarico che è stato confermato, insieme a quello relativo alla Biennale Arte, per le tre prossime edizioni, fino al 2021. Altro fattore fondamentale il fatto che Mikhailovsky è un esponente di spicco di una cultura, quella russa, che per storia, tradizione, ed attualità va considerata, da un punto di vista sia artistico che geopolitico, l'orizzonte avanzato dell'Europa. Non a caso l'Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo viene fondata nel 1757, a distanza di solo un secolo dalle omologhe istituzioni occidentali, sotto il regno di Elisabetta I, figlia di una personalità controversa ma importante come Pietro il Grande, fondatore della città, diventando autonoma nel 1763, con Caterina, che aprì la Russia al dialogo con l'Illuminismo e le punte più avanzate della cultura europea.
Il conferimento del Diploma Honoris Causa avviene dopo un articolato confronto con le arti russe, avvenuto a Torino e coordinato con abile regia da Semyon Mikhailovsky. Presso le sale della Pinacoteca dell’Accademia Albertina, in particolare, è visitabile fino a domenica 17 gennaio 2016 la collettiva “Modernità del Classicismo. Disegni di studenti e docenti dell'Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo in dialogo con i capolavori dell'Albertina”. Il testo con il quale Semyon Mikhailovsky ha presentato la mostra è una efficace sintesi del suo pensiero e della capacità russa di coniugare tradizione ed innovazione, nella consapevolezza che entrambe sono elementi fondanti e costitutivi dell'arte.
Le Accademie nascono attorno alla metà del Seicento, in una fase in cui faceva progressi la concezione dell'arte come attività autonoma, dotata di proprie leggi e regole. Le “Belle Arti”, erano quelle legate in primo luogo all'anatomia ed al disegno. Mikhailovsky sottolinea l'importanza del disegno come base costitutiva del linguaggio dell'arte, matrice di visione e di progetto da cui possono dipanarsi, dopo averla assimilata, i percorsi personali, sia quelli che si manterranno nell'alveo della pittura, disciplina di perenne attualità per la sua capacità di metabolizzare e simboleggiare la realtà, sia gli altri che si cimenteranno nella sperimentazione installativa, concettuale, o legata all'uso delle nuove tecnologie.
Semyon Mikhailovsky, con la sua attività di docente e di curatore, è un ambasciatore dell'arte russa ed un testimone della vitalità della cultura europea e dei suoi valori, vivi e saldi anche in questa fase storica di transizione.