Diogo Pinto – Agenzia

L’artista portoghese fa il suo debutto in casa Monitor, con una doppia personale in contemporanea nelle sedi di Roma e Lisbona.
Comunicato stampa
Monitor è lieta di annunciare l’inizio della nuova stagione espositiva con la prima mostra personale in galleria dell’artista portoghese Diogo Pinto, che si svolgerà in entrambe le sedi della galleria a Roma e a Lisbona. La mostra, intitolata Agenzia/Agência, inaugurerà il 20 Settembre 2025 a Roma e il 26 Settembre 2025 a Lisbona.
Concepita come un progetto organico, la mostra rivisita e reinterpreta i simboli, le architetture e strategie rappresentative legate a una delle più ambiziose trasformazioni urbane e culturali, che hanno interessato Lisbona negli anni Novanta. Un intervento, nato all’incrocio tra urbanistica, politica e spettacolo, che prometteva una nuova città per un nuovo millennio, radicandosi così nell’immaginario collettivo di un’intera generazione. Presentando questo episodio sia come marcatore storico sia come deposito di narrazioni irrisolte, Agenzia/Agência indaga come tali progetti medino la relazione tra spazio pubblico, identità nazionale e le finzioni del progresso.
Pinto si confronta con queste tracce non soltanto come documenti di un evento passato, ma come agenti attivi nella costruzione del significato, mettendo in risalto i meccanismi di promozione, esposizione e mediazione attraverso i quali la città ha messo in scena la propria reinvenzione. In entrambi i capitoli della mostra, l’artista articola un dialogo tra memoria e proiezione, sondando la distanza tra promessa e disillusione.
Nel suo lavoro, Diogo Pinto (nato a Lisbona nel 1993, vive e lavora a Basilea) sviluppa modalità di presentazione e mediazione per la sua ricerca sulle micro-narrazioni, restituite attraverso una dettagliata e precisa pratica pittorica. Interpretando l’idea di mostra come un medium in sé, nei suoi progetti fa emergere storie marginali riguardanti le sfumature sociali, culturali e politiche della produzione artistica.
La mostra è accompagnata da un testo di Mariana Tilly.
L'artista tiene a ringraziare Pro Helvetia, Abteilung Kultur Basel-Stadt and Kulturfonds - Pro Arte/Gleyre per il loro generoso supporto.