Diego Dominici – Confine

Mostra personale.
Comunicato stampa
Dopo la pausa estiva, NUMM Contemporary Art è lieta di inaugurare la nuova stagione espositiva
con la personale di Diego Dominici (Torino, 1980), artista e fotografo che da oltre quindici anni
esplora i territori più intimi e complessi dell’esperienza umana attraverso la fotografia.
La mostra, rappresenta un doppio focus sulla produzione dell’artista, con particolare attenzione
alla recente serie Empty Spaces, dove Dominici adotta per la prima volta il Mixed Media come
linguaggio espressivo. Questo approccio si rivela non solo una sperimentazione tecnica, ma un
vero e proprio atto trasformativo, che affonda le radici in un movimento interiore profondo.
"L'artista ci invita a esplorare il confine tra l'esteriore e l'interiore, tra il visibile e l'invisibile, creando
opere che respirano, si trasformano e ci coinvolgono in un viaggio profondo e meditativo", afferma
la curatrice Enrica Benedetto.
Filosoficamente strutturate e visivamente potenti, le opere di Diego Dominici indagano le fragilità,
le ossessioni e i moti nascosti dell’inconscio. La sua è una fotografia che non si limita a mostrare,
ma rivela: ogni immagine è un varco aperto tra dimensione personale e universale, tra bellezza
formale e densità di pensiero.
Con Empty Spaces, Dominici prosegue il percorso iniziato con la serie Atman, ma segna una
svolta concettuale: se in Atman il confine era quello tra interno ed esterno, ora il movimento si
inverte e si concentra sull'interiorità. Il “vuoto” diventa spazio di trasformazione, punto di partenza
per una nuova consapevolezza.
“Riuscire a selezionare e costruire una mostra che racchiudesse queste due ricerche è stata
un'esperienza intensa e, per certi versi, complessa. Non si è trattato soltanto di scegliere delle
immagini, ma di mettere un punto, almeno temporaneo, a un percorso personale che mi ha
accompagnato negli ultimi vent’anni. Ogni fotografia esposta nasce da un’urgenza interiore, da un
bisogno autentico di esprimere ciò che a parole spesso non riuscivo a dire.” Diego Dominici
INCONTRO CON L’ARTISTA
Sabato 6 settembre, ore 11.00, presso la galleria NUMM Contemporary Art, si terrà un incontro
con Diego Dominici e la curatrice Enrica Benedetto. Durante l’appuntamento l’artista realizzerà
una performance dal vivo: andrà a personalizzare i cataloghi singolarmente, ricorrendo alla
tecnica del mixed media come per le opere della serie Empty spaces. Ogni catalogo diventerà un
piccolo momento di riflessione e darà la possibilità di raccontare un’emozione a chi sarà presente
alla performance.
Un’occasione unica per dialogare con l’artista, esplorare da vicino il suo processo creativo e
scoprire le storie dietro le immagini.
BIO
Classe 1980, Diego Dominici si avvicina alla fotografia spinto da una passione viscerale che, nel
2008, riesce a trasformare in professione. Grazie all'estrema attenzione per i dettagli, una solida
padronanza tecnica e un rigore compositivo costante, inizia a lavorare nell'ambito della fotografia
su scala nazionale e internazionale. Oggi vive e lavora a Torino, dove continua la sua personale
ricerca artistica attraverso il mezzo fotografico. Laureato in filosofia, Diego porta nella sua pratica
visiva un bagaglio di riflessione e profondità concettuale che si traduce in opere capaci di sondare
gli abissi della psiche umana. Forse è proprio grazie a questa formazione che le sue immagini
riescono a restituire, oltre a una bellezza formale impeccabile, anche una densità di pensiero rara
nel panorama contemporaneo. Descrivere i lavori di Diego Dominici significa immergersi nei
recessi dell'inconscio, esplorare le ossessioni, le devianze e le fragilità affettivo-cognitive che
abitano la quotidianità dell'essere umano. L'estetica, che rappresenta per lui tanto il punto di
partenza quanto quello d'arrivo, diventa uno strumento per indagare l'interiorità. A volte un pugno
nell'occhio, altre una carezza: i suoi scatti non sono mai semplici immagini, ma racconti visivi,
narrazioni profonde che squarciano la bidimensionalità della fotografia per rivelare ciò che spesso
resta celato. All'osservatore la scelta: fermarsi alla perfezione formale, meticolosamente costruita
g r a z i e a u n a m a e s t r i a
f o t o g r a fi c a a ffi n a t a n e l
tempo, oppure lasciarsi
coinvolgere in un'indagine
più profonda, capace di
restituire domande più che
risposte.