Diecilune Festival dell’Autore
La manifestazione a ingresso gratuito è ricca di contenuti, è dedicata alla valorizzazione di talenti artistici nel campo letterario, musicale, cinematografico, teatrale e delle arti visive.
Comunicato stampa
MOSTRA Kρίσις _ La forza distintiva dell’arte
A cura di Bruna Bianchina
Il termine crisi deriva dal greco Kρίσις (Krisis), il cui significato originario più vero e puro è quello di scelta, discernimento ed elezione. Nel corso dei secoli ha perso la sua accezione positiva ed è stato costretto in quella secondaria e negativa di “fase difficile”. La mostra con le sue opere vuole far riappropriare alla parola il suo etimo originario: l’arte, attraverso la sua forza distintiva, sentenzia il suo percorso e affronta il difficile periodo che la persona o la cultura oggi vive.
L’artista, in quanto autore ossia “colui che crea”, sceglie, tra le percezioni che la realtà gli svela, la propria visione: la critica, la assume in sé e la trasforma in opera d’arte.
La mostra è costituita da due racconti fotografici in cui gli artisti affrontano in due modi diversi il tema della scelta: sociale e culturale nel primo, personale e psicologico nel secondo.
Il primo lavoro “Memento” di Federico Strinati é un percorso fotografico votato alla ricerca e alla decontestualizzazione dell’immagine.
Gli scatti propongono due spunti di riflessione: il primo è connesso al concetto di perdita di memoria della nostra storia proposto da una visione metaforica della bellezza del nostro patrimonio artistico e culturale; il secondo, attraverso la documentazione di contesti urbani poco noti, invita l’osservatore a un “secondo sguardo”, apparentemente avulso dal contesto nel quale lo scatto è stato generato, dove, dietro l’apparente assenza di bellezza, è possibile percepire profondissima armonia.
Il secondo lavoro “SM” di Egle Picozzi é un progetto fotografico in cui l’artista ripercorre in chiave tragi-comica le fasi della malattia che da circa un anno alterna i suoi stati d'animo e le condizioni fisiche: la Sclerosi Multipla. L’artista crea un teatrino ironico nel quale invita la malattia a giocare con dolcezza, usando il linguaggio della fotografia, come terapia, per imparare a conoscerla ed accoglierla.
Soggetto protagonista della scena è la fotografa che si muove in un'inquadratura fissa e ad ogni scatto corrispondono posizioni diverse delle gambe e delle braccia e differenti oggetti di interazione (nastri, mollette, …) a seconda della fase della malattia rappresentata.
Completano l’esposizione le opere di scultura, pittura e fotografia degli artisti, tra cui Nordine Sajot, Giulio Golinelli e Anastasia Kurakina, che hanno interpretato in maniera unica e personale il termine“Kρίσις”.