Didì Gallese – Strigae occultae in mala nocte

  • DEFRAG

Informazioni Evento

Luogo
DEFRAG
Via Delle Isole Curzolane 75, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
18/11/2023
Artisti
Didì Gallese
Curatori
Eleonora D’Agostino, Matteo Gabos
Generi
arte contemporanea, personale
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CRUSH – Collettiva Arte Visiva presenta Strigae occultae in mala nocte Expo, la mostra personale di Didì Gallese curata dall’antropologa Eleonora D’Agostino e dall’artista, grafico e musicista Matteo Gabos.

Comunicato stampa

CRUSH - Collettiva Arte Visiva presenta Strigae occultae in mala nocte Expo, la mostra personale di Didì Gallese curata dall’antropologa Eleonora D’Agostino e dall’artista, grafico e musicista Matteo Gabos, la quale rappresenta una delle attività di CREATURE OSCURE: Festival Gotico – Tra editoria e arte, dal weird all’horror, organizzato a sua volta da entrambi i curatori, attraverso il progetto CRUSH - Collettiva Arte Visiva, in collaborazione con il locale Defrag sabato 18 e domenica 19 novembre 2023.

 

Sinossi curatoriale di Strigae occultae in mala nocte Expo

 

Parlare di modernità spesso conduce sui binari del razionalismo e del positivismo “prêt-à-porter”, come se le parole di Max Weber su leader carismatici e Stato iper-burocratico come sostituto del divino abbiano trovato la loro massima realizzazione nella vita quotidiana degli abitanti del “nuovo millennio”.

Alla luce di questo, sembra quasi fuori posto che qualcuno, pubblicamente, si avvalga di terminologie e tecniche collegate ai mondi magici, alle spiritualità e agli universi del religioso; riferimenti che in molti esplicitano nella loro completezza, in contatto con il proprio vissuto intimo, spesso solo quando consapevoli di stare all’interno di spazi sicuri, tra amici, senza timore di essere additati come i portatori di uno dei marchi più ignominiosi nel nostro secolo, l’irrazionalità (a volte è nominato anche l’inconscio, ma ormai è troppo mainstream e non è più di moda come un tempo sui “rotocalchi”).

Didì Gallese, nome d’arte di Diana Daniela Gallese, francamente, se ne disinteressa di paure o visioni del mondo vicine a positivismo, transumanesimo e “divinità macchina”, e accoglie in sé e nel suo operato creativo l’idea di mondi, realtà e universi abitati da forze e anime invisibili e, al contempo, percepibili e interpretabili.

E Didì Gallese non teme neanche che qualcuno la tacci di essere una strega, lei decide, come posizionamento politico personale – seguendo la famosa massima per cui il personale è politico – di definirsi strega, tra serio e faceto, nutrendo un istrionismo positivo dove l’abito lo fa eccome il monaco, o meglio, il mago.

Un vissuto personale e una visione del mondo che nutrono anche il percorso dell’eclettica artista, la quale, da incantatrice dei pastelli e degli acquerelli (con una particolare predilezione per il nero e tutte le sue sfumature), si diletta spesso, quando amabilmente sfidata a duello, su tela, su legno e su qualsiasi supporto (e attraverso qualsiasi tecnica) venga in mente per creare e fare arte.

Appassionata di tutto ciò che è nascosto nei boschi e sotto i cieli delle notti di autunno e d’inverno, Didì realizza icone per i reincanti del mondo, dove ramificate strutture di corpi, umani e non umani, danzano attraverso le polveri della Terra.