Dentro Appena fuori Fuori / Kottie Paloma

Informazioni Evento

Luogo
ANDREA FESTA FINE ART
Lungotevere degli Altoviti, 1, 00186 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
08/07/2025

ore 18

Artisti
Kottie Paloma, Michela Rosa, Silvia Santoro, Nicolò Tacmeanu
Curatori
Gianni Politi
Generi
arte contemporanea, personale, collettiva

Andrea Festa Fine Art inaugura la mostra collettiva “Dentro, appena fuori, fuori”, a cura di Gianni Politi, che riunisce le opere di tre artisti emergenti e Sala Nova con la mostra personale “A Savage Kind of Grace” di Kottie Paloma.

Comunicato stampa

Dentro, Appena fuori, Fuori
Michela Rosa, Silvia Santoro, Nicolò Tacmeanu
A cura di Gianni Politi

Andrea Festa Fine Art inaugura la mostra collettiva “Dentro, appena fuori, fuori”, a cura di Gianni Politi, che riunisce le opere di tre artisti emergenti - Michela Rosa, Silvia Santoro e Nicolò Tacmeanu - le cui pratiche esplorano il complesso intreccio tra corpo, identità e percezione. Per l'occasione, sono esposti sei dipinti a olio di Michela Rosa, sette dipinti a olio di Nicolò Tacmeanu e cinque sculture di Silvia Santoro.

La cerimonia di inaugurazione si terrà martedì 8 luglio, dalle 18.00 alle 21.00, e la mostra si protrarrà fino al 15 settembre 2025, presso Andrea Festa Fine Art, Lungotevere degli Altoviti 1, Roma, Italia.

“L'artista che usa le orecchie per guardare, non solo osserva ciò che ovviamente gli occhi vedono ma aggiunge un potentissimo filtro visivo/sonoro che è il proprio eco interiore”. — Gianni Politi

Il titolo evoca una dimensione spaziale e psicologica mutevole in cui il sé risiede contemporaneamente all'interno, appena al di là e completamente al di fuori della forma visibile. In questa zona liminale, l'artista, come suggerisce Politi, impara a “guardare con le orecchie”, percependo echi piuttosto che superfici, risonanze piuttosto che rappresentazioni. Questa prospettiva apre un regno di esperienza intimo e spesso non detto - che Politi descrive come una “quarta dimensione” - che trascende la visualità tradizionale.

Michela Rosa
Nata a Roma nel 2003, Rosa è una pittrice italo-svedese che attualmente si sta laureando in Arti Visive e Pittura alla NABA di Roma. I suoi dipinti a olio esaminano la tensione tra il sé e il corpo - un corpo modellato, distorto e scrutato dallo sguardo dei social media. Le sue superfici raffinate e delicate cercano la perfezione, solo per chiedersi se questa perfezione sia reale o immaginaria. Nelle sue parole: "Il corpo si espone nelle sue fragilità, come un occhio che si osserva e si perscruta".
Silvia Santoro
Nata a Roma nel 2003, Santoro lavora attraverso molteplici media, con una particolare attenzione ai tessuti. Membro fondatore del collettivo 0,99, interroga il corpo femminile attraverso una lente poetica e tattile. Silvia Santoro attualmente si sta laureando in Arti Visive e Pittura alla NABA di Roma. Per lei, il tessuto diventa una metafora della pelle e dell'origine, riecheggiando lo spazio uterino e i primi ricordi sensoriali. Il suo lavoro mette in scena un delicato processo di svestizione e rivestizione, di recupero dell'autonomia corporea. "Il tessile... si pone in sostituzione della prima pelle che abitiamo ancor prima di essere concepiti: l'utero".
Nicolò Tacmeanu
Nato in Palestrina nel 2002, romeno naturalizzato italiano, Tacmeanu affronta i temi della queerness, della migrazione e dell'estraneità corporea. Attraverso la pittura e la tecnica mista, recupera il corpo frammentato come sito di presenza piuttosto che di assenza, proponendo un modo alternativo di essere radicato nella sensazione e nell'onestà emotiva. "Il ‘non essere’ non è una novità... Quando sento il mio corpo e lo accolgo, faccio il loro colore e la loro forma”. Nicolò attualmente si sta laureando in Arti Visive e Pittura alla NABA di Roma.

Dentro, Appena fuori, Fuori non è solo una presentazione di pratiche individuali, ma una risonante indagine collettiva sui confini porosi tra interno ed esterno, visto e sentito. La mostra invita gli spettatori a sintonizzarsi con le sottigliezze della percezione, ad ascoltare tanto quanto a guardare, a soffermarsi, anche solo momentaneamente, nella quarta dimensione.

A Savage Kind of Grace
Kottie Paloma

Sala Nova

Andrea Festa Fine Art inaugura Sala Nova con la mostra personale “A Savage Kind of Grace” di Kottie Paloma.
La cerimonia di apertura si terrà l’8 luglio 2025, dalle ore 18:00 alle 21:00, e la mostra sarà visitabile fino al 15 settembre 2025 presso Lungotevere degli Altoviti 1, Roma.
Per l’occasione saranno presentati 11 disegni a matita su carta, che propongono un’esplorazione di realtà fratturate, archetipi culturali e delle assurdità insite nella vita contemporanea.
La nuova serie di disegni di Kottie Paloma continua un’indagine già in corso su realtà fratturate, archetipi culturali e assurdità della contemporaneità. Realizzati a matita su carta, questi lavori si configurano come confessioni intime e, allo stesso tempo, commenti sociali taglienti. Titoli come The Fall of Liberty, Cult Leader e Shit Theme evidenziano una tensione deliberata tra satira e sincerità, un tema ricorrente nella sua pratica.
Le opere presentano una crudezza visiva che riecheggia la carica psicologica dei suoi dipinti su larga scala in acrilico su tela. Come nei suoi dipinti, anche in questa serie il racconto visivo è consapevole e calibrato. Ogni disegno nasce da un processo che è insieme intuitivo e referenziale, attingendo a sogni, cicli di notizie, mitologie apocalittiche e al suo personale lessico. Le figure rappresentate sono spesso in stato di agitazione o transizione: sacerdoti, contadini, guardiani, bestie. Questi personaggi ricorrenti diventano metafore di potere, vulnerabilità e dei rituali cui ci affidiamo per dare senso al caos.
Utilizzando un mezzo apparentemente semplice—la matita su carta—Paloma riesce a spogliare l’opera da ogni artificio, concentrando l’attenzione dello spettatore su gesto, simbolismo e dissonanza narrativa. C’è un senso di umorismo nero in tutta la serie, ma mai disgiunto dall’empatia. Questi disegni ci interrogano: a cosa ci aggrappiamo quando le strutture che ci circondano iniziano a crollare?
In definitiva, questa serie parla di sopravvivenza, non solo fisica, ma anche emotiva e ideologica. È un invito a fare spazio alla contraddizione, all’assurdo e alla bellezza inattesa in un mondo che appare sempre più surreale.