Davide Monaldi

Informazioni Evento

Luogo
NCONTEMPORARY
Via Giovanni Lulli, 5, 20131 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Wed-Sat 15.00-20.00

Vernissage
03/06/2021

ore 15

Artisti
Davide Monaldi
Generi
arte contemporanea, personale

La Project Room di Ncontemporary ospita per la seconda volta Davide Monaldi in una mostra personale dal titolo MARAT. Una installazione speciale pensata dall’artista per presentare in anteprima una nuova serie di opere.

Comunicato stampa

Ncontemporary’s Project Room hosts Davide Monaldi for the second time in a solo exhibition titled MARAT. A special installation designed by the artist to preview a new series of works.

We are not in the Ancien Régime of the late eighteenth century: the court is actually the tennis court and our thoughts turn to the Russian tennis player Marat Safin, famous for breaking 1055 rackets throughout his career. Here the rackets are ten and they are made of ceramic, fragile material par excellence. This vulnerable condition comes into conflict with the concept according to which the racket object in its real context has been conceived and constructed.

The banal object becomes a representation that loses a corporeal dimension and acquires a personal and therefore potentially infinite dimension. The racket becomes the image of surrender to one's frustration. They are no longer broken rackets on a sports field but a series of human failures.

- ITA

La Project Room di Ncontemporary ospita per la seconda volta Davide Monaldi in una mostra personale dal titolo MARAT. Una installazione speciale pensata dall’artista per presentare in anteprima una nuova serie di opere.

Non ci troviamo nell’Ancien Régime di fine Settecento: la corte è quella del campo da tennis e il pensiero è rivolto al tennista russo Marat Safin famoso per aver rotto 1055 racchette in tutta la sua carriera. Qui le racchette sono dieci e sono di ceramica, materia fragile per antonomasia. Questa condizione di vulnerabilità entra in conflitto con il concetto secondo il quale l’oggetto racchetta nel suo contesto reale è stato pensato e costruito.

Questo oggetto banale diventa rappresentazione che perde una dimensione corporea e acquista una dimensione personale e quindi potenzialmente infinita. La racchetta diventa immagine di resa alla propria frustrazione. Non sono più racchette rotte su un campo sportivo ma una serie di fallimenti umani.