Davide Maglio / Aristide Salvalai – Il paesaggio la fotografia il maestro

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZETTO BAVIERA
Piazza Del Duca , Senigallia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Estivo da giovedì a domenica dalle 17 alle 23
Invernale da giovedì a domenica dalle 15 alle 20
aperture straordinarie previste in occasione di ponti e festività.

Vernissage
29/07/2025

ore 21

Biglietti

Ingresso intero €. 4,00 – cittadini di età superiore ai 25 anni; ingresso agevolato €. 2,00 – cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni e ai docenti delle scuole statali con incarico a tempo indeterminato; ingresso ridotto €. 3,00 – soci FAI, Touring, Coop Alleanza 3.0, Archeoclub d’Italia, Pro Loco, CNA, AVIS Senigallia, Associazione Albanostra - Cassa Mutua G. Leopardi, e possessori del biglietto di ingresso alla Rocca Roveresca o al Museo Archeologico Statale di Arcevia, special card per soci BCC Fano, turisti ospiti delle strutture alberghiere di Senigallia muniti di apposito riconoscimento; gratuito per tutti i cittadini appartenenti all’Unione Europea, di età inferiore a 18 anni e per gli iscritti alla Libera Università per Adulti di Senigallia e nei casi previsti dal D.M. 11 dicembre 1997, n. 507 e ss.mm.ii.

Esibendo il biglietto di ingresso alla Rocca Roveresca di Senigallia si avrà diritto a un biglietto ridotto per la mostra.

Sono disponibili biglietti cumulativi con le altre mostre presenti.

Artisti
Aristide Salvalai, Davide Maglio
Generi
fotografia, doppia personale

Senigallia Città della Fotografia presenta a Palazzetto Baviera “Il paesaggio, la fotografia, il maestro” con novanta opere di Davide Maglio e di Aristide Salvalai che rendono omaggio a Mario Giacomelli, in occasione del centenario dalla sua nascita.

Comunicato stampa

Senigallia Città della Fotografia presenta a Palazzetto Baviera “Il paesaggio, la fotografia, il maestro” con novanta opere di Davide Maglio e di Aristide Salvalai che rendono omaggio a Mario Giacomelli, in occasione del centenario dalla sua nascita.
L'esposizione traccia un'affascinante linea di continuità artistica, mettendo a confronto le modalità espressive di due diverse generazioni. Un vero e proprio passaggio del testimone che parte da Giacomelli, prosegue con il suo allievo Aristide Salvalai (che seguì il Maestro dalla fine degli anni Settanta) e arriva fino a Davide Maglio, che a sua volta è stato allievo di Salvalai dal 2010.
Il cuore della mostra è costituito da due serie di immagini totalmente inedite. Un dialogo a distanza in cui i due artisti si misurano con gli stessi paesaggi marchigiani che Mario Giacomelli ha impresso nella memoria collettiva, reinterpretandoli attraverso la propria sensibilità e il proprio sguardo contemporaneo.
Come giustamente osserva il Prof. Fabio Ciceroni: “Quella che vediamo è una memoria che ci risveglia nel presente, in modo continuativo. Il paesaggio viene qui usato come Giacomelli usava la poesia, viene riletto e rigenerato con nuova funzione e significato.”
Un'analisi condivisa da Simone Giacomelli, che nella sua introduzione al catalogo nota come “L’effetto finale è nel guardarsi dentro, inoltrandoci lungo i sentieri dell’anima e del mondo che ci circonda. Fino a trasformare lo sguardo in assunzione di verità profonda.”
La mostra si configura quindi come un viaggio visivo ed emotivo, un omaggio che non si limita alla celebrazione ma che rigenera attivamente l'eredità di uno dei più grandi fotografi del Novecento.