Dario Aguzzi – Ritratti animati

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO BROLETTO
Piazza Della Vittoria 14, Pavia, Italia
Date
Dal al

da martedì a venerdì 16-19; sabato e domenica 10-12 e 16-19.

Vernissage
17/03/2012

ore 18

Artisti
Dario Aguzzi
Curatori
Francesca Porreca
Generi
arte contemporanea, personale
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Da sempre incentrate sull’espressività del volto, le opere di Dario Aguzzi vanno a comporre una straordinaria galleria di ritratti che dimostra l’originale capacità di sintetizzare antico e moderno in una visione contemporanea. La suggestione dell’antico passa attraverso l’utilizzo sapiente delle tecniche pittoriche e il rimando ai grandi maestri del Quattro e Cinquecento.

Comunicato stampa

Lo Spazio per le Arti contemporanee del Broletto di Pavia presenta, dal 17 marzo al 1 aprile, la mostra personale di Dario Aguzzi, pittore e liutaio, che da anni ha fissato il proprio studio a pochi chilometri da Pavia.

Da sempre incentrate sull'espressività del volto, le opere di Dario Aguzzi vanno a comporre una straordinaria galleria di ritratti che dimostra l'originale capacità di sintetizzare antico e moderno in una visione contemporanea. La suggestione dell'antico passa attraverso l'utilizzo sapiente delle tecniche pittoriche (dall'olio alla tempera grassa su tavola) e il rimando ai grandi maestri del Quattro e Cinquecento - da Antonello da Messina a Leonardo da Vinci, da Lorenzo Lotto a Giorgione e Tiziano - che hanno studiato l'espressività del soggetto restituendone la profondità del sentire.

L'indagine sulle forme con cui l'uomo esprime il proprio modo di essere attraverso l'espressione del volto si accompagna, nell'opera di Aguzzi, ad una resa anamorfica basata su deformazioni prospettiche ottenute grazie al gioco tra superficie bidimensionale e terza dimensione, in modo da ottenere punti di vista mutevoli in relazione al punto di osservazione, come se potessimo girare attorno ad una scultura o ci trovassimo di fronte ad un ritratto che ci segue con lo sguardo.

L'esplorazione del soggetto compiuta dall'artista viene dunque condivisa con chi guarda, direttamente coinvolto in una ricerca finalizzata a cogliere il sottile confine tra persona, personalità e personaggio. In questo modo, il rapporto tra autore, attore e spettatore viene esaltato dal tentativo di porre al centro l'individualità e i suoi differenti modi di esprimersi. Ne deriva una galleria di "ritratti animati" sul piano della visione e della rappresentazione, grazie ai quali analizzare la natura dell'anima, attraverso le pieghe del volto, la vivacità dello sguardo, la forzatura delle espressioni.

Anche nella scelta dei soggetti, Aguzzi spazia dalle suggestioni classiche - con le serie dedicate alle muse, ai filosofi, agli imperatori della romanità - alle icone del nostro tempo, attori, musicisti, personaggi dello spettacolo, protagonisti della scena pubblica abituati a mostrarsi e al tempo stesso a nascondersi, modulando e "deformando" di volta in volta i tratti della propria personalità, come accade in queste opere, a stento trattenute nel profilo della cornice.

DARIO AGUZZI. Profilo biografico

Nato a Milano nel 1955, vive e lavora a Vidigulfo (Pavia). Inizia a dipingere all'età di 12 anni e con il padre - pittore, disegnatore, attore e commediografo ''per diletto'' - intraprende lo studio del vero. La sua formazione presso il Liceo Artistico di Milano avviene sotto la guida di Bartolini e Paolini e successivamente all'Accademia di Brera con Vincenzo Ferrari, Manfredi e Zeno Birolli.
Dopo l’Accademia dedica la sua ricerca quasi esclusivamente allo studio della figura, iniziando dalla frequentazione della pittura antica del XV, XVI e XVII secolo. Partendo dai ritratti analizzati, ricerca il "moderno" nella pittura antica, sviluppando una visione profana e dissacratoria del soggetto, che si evolve in una resa tridimensionale e anamorfica degli stessi. Accanto alla serie dei “ritratti antichi”, negli ultimi anni diversifica le tecniche pittoriche (oltre all'olio, la tempera grassa e l'acrilico) e i soggetti in chiave contemporanea.
Attratto dalla musica, dal 1982 affianca al lavoro artistico la professione di liutaio, costruendo strumenti barocchi e strumenti moderni mediante l’antico procedimento della creazione della “forma interna”, ricercando nell'esecuzione l’originalità personale, l'unicità e non la ripetitività del prodotto.