Daniele da Volterra. I dipinti d’Elci

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIE NAZIONALI DI ARTE ANTICA DI ROMA - GALLERIA CORSINI
Via Della Lungara 10 - 00165, Roma, Italia
Date
Dal al

Il lunedì; mercoledì-sabato 14.00 – 19.30
Domenica 8.30 – 19.30
La biglietteria chiude alle 19.00

GIORNI DI CHIUSURA

Il martedì, 25 Dicembre, 1° Gennaio, 1° Maggio

Vernissage
17/02/2017

ore 11 su invito

Biglietti

Intero 5 € Ridotto 2,50 €: cittadini dell’Unione Europea tra i 18 e i 25 anni, insegnanti di ruolo nelle scuole statali della UE.

Artisti
Daniele da Volterra
Uffici stampa
MARIA BONMASSAR
Generi
arte antica
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Nella sede della Galleria Corsini le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano Daniele da Volterra. I dipinti d’Elci, la mostra a cura di Barbara Agosti e Vittoria Romani incentrata su due delle rare opere mobili conservate di Daniele da Volterra, l’artista che più fu vicino a Michelangelo nella sua esperienza creativa e umana.

Comunicato stampa

Le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano nella sede della Galleria Corsini dal 17 febbraio al 7 maggio 2017 Daniele da Volterra. I dipinti d'Elci, una mostra a cura di Barbara Agosti e Vittoria Romani incentrata su due dipinti di Daniele da Volterra (Volterra, 1509 – Roma, 1566), l’artista che più fu vicino a Michelangelo nella sua esperienza creativa e umana.
Un evento di grande interesse, infatti la tela con Elia nel deserto e la tavola con la Madonna con il Bambino, san Giovannino e santa Barbara, sottoposte a vincolo di tutela sin dal 1979, sono due delle rare opere mobili dell’artista che si sono conservate.

Custoditi da oltre un secolo in una collezione privata senese, quella dei Conti Pannocchieschi d’Elci, cui pervennero per via ereditaria da Casa Ricciarelli, i due quadri, riconosciuti come capolavori da una ormai antica e autorevole tradizione critica, raramente sono stati esposti al pubblico e, come scrive nella prefazione del catalogo Flaminia Gennari Santori, direttore del Museo: “È questa la prima occasione nel corso della mia direzione in cui le Gallerie Barberini Corsini ospitano dipinti provenienti da una collezione privata: ritengo che il dialogo tra il museo e l’universo del collezionismo possa innescare un circolo virtuoso di conoscenza, scoperta e condivisione pubblica del nostro patrimonio artistico ed è un percorso che le Gallerie proseguiranno nel futuro”. In mostra anche una serie di riflettografie analizzate da Angela Cerasuolo, responsabile del Centro Documentazione Restauro della Soprintendenza, Museo di Capodimonte, che hanno permesso di fare chiarezza sulla genesi e sullo sviluppo progettuale delle opere, circoscrivendo meglio i loro caratteri stilistici e la datazione.

Benché siano conservate a Siena, le due opere furono realizzate a Roma durante il pontificato di Paolo III Farnese (1534 – 1549) e illustrano uno snodo cruciale della cultura figurativa moderna: l’impatto del Giudizio finale e degli ultimi affreschi di Michelangelo per la Cappella Paolina, con le loro drammatiche sperimentazioni stilistiche, su un artista come Daniele da Volterra, maturato accanto a Perino del Vaga, celebrato erede della grazia di Raffaello.

L’esposizione è allestita in una Sala al di fuori della quadreria settecentesca, ma in dialogo con alcune opere coeve della collezione che mostrano il proficuo rapporto che gli artisti della generazione di Daniele intrattennero con il mondo espressivo di Michelangelo, come l’Annunciazione di Marcello Venusti e la Sacra Famiglia recentemente attribuita a Jacopino del Conte, altra figura di spicco del manierismo romano.
In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo illustrato, con saggi scientifici delle curatrici.

La mostra e il catalogo sono stati realizzati grazie alla collaborazione e il supporto della Galleria Benappi di Torino.

Giovedì 16 febbraio, dalle ore 18.30 alle 22.00, in occasione dell’inaugurazione e dell’apertura straordinaria, la Galleria Corsini usufruirà di un’ambientazione sonora realizzata dall’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi. Fra i brani scelti dal curatore dell’Istituto Centrale, Massimiliano Lopez, si segnalano una lauda di Giovanni Animuccia (Firenze, 1514c. - Roma, 1571), alcuni madrigali e un mottetto di Giovanni Pierluigi da Palestrina (Palestrina, 1543 - Roma, 1607), il più noto e prolifico compositore della cosiddetta Scuola romana, un mottetto di uno dei suoi più noti allievi, Giovanni Maria Nanino (Tivoli, 1544 - Roma, 1607), brani di Marco Antonio Ingegneri (Verona, 1547c. - Cremona, 1592), tra i maestri di Claudio Monteverdi il quale gli dedicò i primi quattro libri delle sue opere, musiche di Francesco Corteccia (Firenze, 1502 - Firenze, 1570), compositore fiorentino a lungo misconosciuto, la cui produzione fu invece molto significativa, e una serie di Danze di compositori anonimi databili tra il 1520 ed il 1540.