Confluenze
Confluenze è concepita come progetto condiviso, seppure in due articolazioni molto diverse tra loro, tra le sedi
di Monitor a Roma e Lisbona: la sede romana presenta opere per lo più inedite di alcuni artisti già rappresentati
dalla galleria, insieme a quelle artisti italiani e internazionali appartenenti a diverse generazioni.
Comunicato stampa
Monitor è lieta di presentare Confluenze, una mostra collettiva che riunisce le opere di Lucia Cantò, Beatrice
Celli, Matteo Fato, Krizia Galfo, Jochen Lempert, Valerio Nicolai, Diogo Pinto, Salvo e Pedro Zhang. La
mostra inaugurerà Giovedì 4 Dicembre 2025 e resterà visitabile fino al 31 Gennaio 2026.
Confluenze è concepita come progetto condiviso, seppure in due articolazioni molto diverse tra loro, tra le sedi
di Monitor a Roma e Lisbona: la sede romana presenta opere per lo più inedite di alcuni artisti già rappresentati
dalla galleria, insieme a quelle artisti italiani e internazionali appartenenti a diverse generazioni; nello spazio
di Lisbona (13 Dicembre 2025 – 31 Gennaio 2026) invece, offre uno sguardo sulla scena artistica portoghese
in cui le opere di giovani artisti, per lo più emergenti, dialogheranno con una nota artista storica lisboeta.
Il titolo della mostra suggerisce un discorso aperto, una associazione libera tra istanze molto diverse tra loro,
in oscillazione tra riferimenti diretti al mondo naturale e una dimensione legata al fantastico e al metafisico.
Tra pittura, scultura, fotografia e installazione, Confluenze mette in evidenza una tensione tra suggestioni
provenienti dal quotidiano, dal naturale, dalla storia dell’arte e dal folklore, restituendo un insieme corale fatto
di diversità. La mostra comprende lavori che alludono al tema del paesaggio, come nel dipinto di Salvo, di cui
è presente una delle sette opere sulle chiese norvegesi, al castello metafisico di Valerio Nicolai composto di
oggetti domestici, fino a Matteo Fato che riprende temi classici della storia dell’arte; a queste fanno quasi da
contraltare le riflessioni intimiste e la dimensione sospesa presente nei lavori di Krizia Galfo, Lucia Cantò,
Diogo Pinto e Pedro Zhang; infine le vitali e diafane fotografie di Jochen Lempert, istantanee sul mondo
naturale e sui suoi cicli, convivono con le vivaci e mostruose creature di Beatrice Celli che, seppur ricche di
riferimenti ad un riconoscibile “organico”, sono figlie di un altro mondo, feticci di una natura immaginata. Tutto
sembra suggerire di rivolgere lo sguardo oltre la dimensione confortevole e “certa” di ciò che chiamiamo realtà.
L’inaugurazione della mostra marca anche il secondo appuntamento di San Lorenzo Gallery Nights con
l’inaugurazione condivisa delle mostre con i colleghi di Matèria, Gilda Lavia e Monti8.