Come TU mi vuoi…

  • AMY-D

Informazioni Evento

Luogo
AMY-D
Via Lovanio 6, Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
27/09/2012

ore 18.30

Artisti
Matteo Basilé, Alex Pinna, Francesca Catastini, Federica Ferzoco, Giovanni Manzoni Piazzalunga, Chan Sook Choi
Curatori
Anna d’Ambrosio
Generi
fotografia, arte contemporanea, collettiva
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Il fine è mettere in mostra la specificità dell’artista, della sua linea di confine: quella tra creazione e creazione ad hoc. Protagonista assoluta del nuovo progetto economART AMY D Arte Spazio è l’Arte Contemporanea nel grande gioco/scommessa della finanza.

Comunicato stampa

A cura di Anna d’Ambrosio

Art whore and clients

“Cerco di fare lavori che facciano sentire le persone bene con se stesse”.
Le parole sembrerebbero scritte da un tele-imbonitore, appartengono a Koons che con Murakami ha sublimato la pratica artistica con opere empatiche in un asset commerciale simile a quello di una azienda come la Kaikai Kiki Co. che oltre alla produzione di “eventi” e di “merci” vende dipinti, video, t-shirt, portachiavi, tappetini e borse Louis Vuitton in tiratura limitata da 5mila dollari.
Come TU mi vuoi
è……
mettersi al posto del desiderio dell’ALTRO, committente istituzionale & collezionista privato. Il fine è mettere in mostra la specificità dell’artista, della sua linea di confine: quella tra creazione e creazione ad hoc. Protagonista assoluta del nuovo progetto economART AMY D Arte Spazio è l’Arte Contemporanea nel grande gioco/scommessa della finanza.
La tematica sondata, Arte Contemporanea = derivato economico, mi ha spinto verso una collettiva in cui l’effetto scenico, unito a quello del gioco (d’azzardo), fosse un modo per enfatizzare di più i lavori esposti, esasperandoli e facendoli… diventare nel processo osmotico: artista/opera/pubblico (vero psicodramma).
E mentre a Milano va in scena lo show in occasione di Moda Donna, da AMY D Arte Spazio si inscena Moda-Arte-Alternativa, per un’Arte di valore. […]
Il nuovo progetto economART di AMY D segue l’orientamento preso da dOCUMENTA di Kassel.
Parola d’ordine è transdisciplinarietà. Le opere e gli artisti si confrontano con politica, con istituzioni, tecnologia, con fenomeni socioeconomici partecipandovi direttamente oppure protestando apertamente, reale alternativa per un’arte più equa e democratica.